Banca Carige, da poco salvata dal FITD e da Cassa Centrale Banca con i piani di ricapitalizzazione, ha annunciato una dieta dimagrante consistente, soprattutto per le regioni meridionali.
La chiusura di un centinaio di sportelli, interesserà pesantemente la nostra regione.
Mauro Corte, Segretario di Coordinamento Uilca Banca Carige dichiara:
“Quando chiude uno sportello bancario, a meno che non sia rimpiazzato da qualche attività “cinese”, i locali desolati e le insegne vuote rimangono per mesi, se per non anni, come triste testimonianza di una realtà che non c’è più.
La strada, il quartiere, talora l’intero comune, si sentono dimenticati dalla banca matrigna, che dopo aver spremuto per bene la clientela negli anni di vacche grasse, in periodo di crisi abbandona le persone e il territorio.
Una scelta discutibile e azzardata che trova la più completa contrarietà della UILCA, da sempre attenta alle esigenze dei lavoratori e dei clienti.
Svuotare il territorio di presidi fondamentali per l’economia delle famiglie e delle imprese rappresenta una scelta dissennata che mostra ancora una volta la miopia delle banche italiane. “
Aggiunge Massimo Masi, Segretario Generale Uilca, come già dichiarato in varie sedi, non ultima, quella del convegno Uilca “Più Sud”, tenutosi a Palermo il 18/9/2019:
“Abbandonare la clientela, le Lavoratrici e i Lavoratori e abbandonare certe zone del Paese, soprattutto al Sud, equivale a consegnare la gestione dei risparmi degli onesti cittadini alla malavita, con il rischio di aumentare l’usura già̀ oggi persistente, oltre ad aumentare l’insoddisfazione e il disagio della clientela.
Il Governo nazionale e i presidenti delle regioni meridionali dovrebbero preoccuparsi dei territori del Sud e dei processi di “desertificazione bancaria”. Come Uilca abbiamo affermato più volte che esistono problemi morali, economici e di sicurezza sociale ogni qualvolta un Paese rimane senza uno sportello bancario e postale e
improvvisamente, non solo al Sud, si aprono finanziarie con tutti i problemi che ne conseguono.
Serve un intervento del Governo, nonostante la presenza di un Fondo per l’occupazione che ha consentito l’assunzione di circa 21mila giovani, anche al Sud. C’è ancora molto da fare, visto che in Sicilia la disoccupazione giovanile supera il 60%.” Inoltre vogliamo chiedere alle banche di portare lavorazioni qualificanti nelle zone del meridione, evitando un ulteriore penalizzazione sulla professionalità̀ degli addetti.”
Per Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia:
“E’ preoccupante questo processo che sembra voler portare all’annientamento della presenza di alcune banche in sicilia.
Se guardiamo non soltanto alle prossime chiusure di Carige a novembre – 9 sportelli in totale – ma rivolgiamo lo sguardo indietro di qualche anno, notiamo quasi un dimezzamento della presenza di Carige in Sicilia che contava fino a pochi anni fa circa 60 sportelli; mentre alla fine di questa ennesima cura dimagrante ne avrà 35 + 3 “remotizzati” con apertura discontinua.
Voglio ancora ricordare che Carige ha assorbito sportelli ex Banca Roma, ex Banco di Sicilia ed ex Sicilcassa profondamente radicati nel territorio e da parte nostra non potremo accettare disagi per i lavoratori, di perdere ancora occupazione, di allontantanare ulteriormente il credito dalla nostra regione.
Ancora una volta, voglio ribadire l’invito alla politica regionale ad intervenire con forza nell’interesse del rilancio dell’economia siciliana.”