Nei venti anni che vanno dal 1998 al 2018, è aumentato del 9,4% il numero dei Comuni italiani che non hanno uno sportello bancario.
Il numero dei comuni in cui non si può andare a chiedere un prestito come privato o come piccola impresa presso la banca nel proprio territorio è di 555.
Tanto emerge da un’elaborazione del Centro Studi della Uilca, “Orietta Guerra” su dati Banca d’Italia.
In Sicilia la percentuale di Comuni senza sportelli bancari è diminuita, in questi venti anni del 17% e ad oggi, più del 25% dei Comuni presenti nell’isola ne è priva.
“Oggi il 67,83% dei comuni italiani vede la presenza di uno sportello bancario ma il gap tra nord e sud del paese anche su questo dato evidenza un meridione in affanno, dove solo 59,37% dei comuni, rispetto al 70,34 del nord vede la presenza di una filiale bancaria” – le parole di Roberto Telatin, Responsabile del “Centro Studi Uilca Orietta Guerra”.
Massimo Masi, Segretario Generale della Uilca, dichiara:
“Pur consapevoli che le banche digitali tramite web e smartphone permettono di compiere molte operazioni prima svolte in filiale, non possiamo nascondere che la desertificazione bancaria in atto evidenzia le difficoltà economiche di certe aree del Paese a cui spesso la politica ha promesso risultati mai realizzati che hanno generato fenomeni migratori che indeboliscono la società locale e ne aumentano la fragilità”.
Nei comuni sprovvisti di sportelli bancari per i prodotti finanziari occorre rivolgersi agli uffici postali, se presenti.
In ogni caso, i servizi bancari offerti in formato digitale e quindi usufruibili anche da remoto la fanno da padrona nel panorama odierno ma il gap tecnologico che affligge le regioni meridionali come la Sicilia, infligge un ulteriore handicap a quest’area del Paese.
I prodotti bancari per la popolazione sono disponibili su internet, ma vi è difficoltà di accedervi a causa delle carenze tecnologiche o infrastrutturali nel territorio che rendono difficoltosi soprattutto per gli anziani raggiungere gli sportelli bancari e dunque il loro denaro.
Di contro, la più capillare presenza degli uffici postali sul territorio permette di aumentare l’offerta di prodotti finanziari da parte delle Poste Italiane soprattutto dove le banche hanno lasciato libero il campo.
“Crediamo che la risposta del Governo Nazionale e di quelli Regionali alla richiesta di molti sindaci di riaprire gli sportelli bancari per garantire un minino di servizi finanziari alla popolazione debba passare attraverso la creazione delle condizioni economiche e infrastrutturali che facciano da volano per attrare imprese e siti produttivi, affinché si sviluppino queste aree coinvolte nel processo di desertificazione bancaria” – continua Masi. “Solo così i giovani resteranno accanto ai meno giovani e potranno accompagnarli nelle trasformazioni digitali e anche nell’utilizzo dei canali bancari digitali, ma soprattutto creeranno benessere e ricchezza nel Paese”.