All’alba del 23 aprile 2022 è stato siglato dalle organizzazioni sindacali, l’accordo di fusione per incorporazione del Gruppo Creval nel Gruppo Credit-Agricole Italia, relativo al “Progetto Giulia” del gruppo francese.
Buone notizie per i dipendenti del Creval che avranno riconosciuto l’aumento del contributo aziendale al fondo pensioni al 3,5% previa iscrizione al fondo del Gruppo Credit-Agricole Italia.
Per i buoni pasto che continueranno ad essere di € 7,00 facciale, mancherà un’eccedenza al fondo pensioni di € 2.75 che sarà compensata, comunque, con la partecipazione piena al premio aziendale del nuovo gruppo dal prossimo anno.
Per la polizza sanitaria, per gli ex Credito Siciliano si manterranno gli effetti fino al 31/12/2022. Successivamente si avrà una copertura con Unisalute. Per la mutua in Creval per tutto il 2022 ci sarà una contribuzione aziendale del 3% mentre nel 2023 l’Azienda nuova verserà € 700,00 pro capite.
Invariate le coperture assicurative per infortuni e TCM come pure invariate rimarranno le provvidenze studio per il 2022 poi saranno applicate quelle del C.A. Italia.
Inoltre sono state trovate soluzioni per ridurre la mobilità territoriale che si genera in questi processi di fusione.
Soddisfazione in UILCA.
Massimiliano Pagani, Segretario Nazionale Uilca che ha seguito le trattative, ha dichirato:
“L’intesa raggiunta consente di favorire la realizzazione del nuovo Gruppo. Quanto definito per la fusione di Creval in Crédit Agricole rappresenta un punto di equilibrio in grado di fornire adeguate garanzie al personale coinvolto e stabilire il percorso per le future negoziazioni circa l’armonizzazione dei trattamenti all’interno del Gruppo, anche attraverso la costituzione di commissioni ad hoc e l’individuazione di precise tempistiche per le singole materie“.
“Come Uilca, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali, abbiamo operato al fine di valorizzare le lavoratrici e i lavoratori, favorendone l’integrazione e il senso di appartenenza al Gruppo e mettendo al centro le loro necessità e il tema del benessere lavorativo. Il tutto, nell’ambito di un sistema di relazioni sindacali capaci di raggiungere soluzioni condivise”, conclude Pagani.