- I dirigenti sindacali delle sigle del comparto del credito e delle esattorie in Sicilia si sono riuniti per pianificare azioni comuni volte alla salvaguardia dei circa 700 posti di lavoro in Riscossione Sicilia; tra queste la proclamazione dello stato di agitazione ed una giornata di sciopero per il 31 ottobre prossimo.
Nella seduta pubblica dell’ARS dell’11/10 il Presidente Musumeci ha preso l’impegno di non mettere in liquidazione la società degli esattoriali in Sicilia il 31/12 per l’utilità del servizio di esazione e per la salvaguardia dei posti di lavoro.
Intanto, però, i lavoratori non hanno ancora un Contratto Nazionale come invece gli altri esattoriali in Italia
Su questi problemi abbiamo sentito Enrico Pellegrino, leader storico UILCA degli esattoriali in Sicilia.
Cosa è avvenuto dopo l’attivo regionale dei dirigenti sindacali del comparto esattoriali?
Un primo importante risultato è stato quello di riunificare il tavolo sindacale. Era presente il Segretario Generale UILCA Sicilia Gargano. Tutti i presenti hanno concordato sulla necessità di procedere uniti alla luce dell’assenza di provvedimenti del governo regionale. Per questo motivo è stato proclamato uno sciopero per il 31/10/18 che speriamo non sia necessario. Ma se non verrà fatto il CDA in tempi brevi, lo sciopero sarà confermato.
Ci sono stati sviluppi dopo le rassicurazioni del Presidente circa il futuro dell’esazione in Sicilia e della conservazione dei posti di lavoro?
Il Presidente della Regione ha dichiarato che per i lavoratori di Riscossione Sicilia non ci saranno problemi. Questa assunzione di responsabilità fa onore al Presidente oltre che piacere a noi, evidentemente. Ciò non elimina le preoccupazioni dei lavoratori e delle OO.SS. visto il rinvio della firma/ratifica del Contratto Nazionale, non solo per motivi economici ma affinché i lavoratori si ritrovino dopo il prospettato passaggio in Agenzia delle Entrate con egual dignità rispetto gli altri esattoriali del resto d’Italia..
Quindi il passaggio in Agenzia delle Entrate è scontato?
Con la legge attuale dovrebbe essere certo questo passaggio. L’indicazione del Presidente ha confermato questa operazione con soddisfazione dei lavoratori e delle OO.SS. Ma la politica deve ratificarla per cui siamo in attesa che “Roma” o “Palermo” decidano. La situazione non è ben decifrabile.
Oltre alla data dello sciopero programmato, quali altri appuntamenti vi siete dati soprattutto col Presidente della Regione?
Purtroppo non ha dato nessuna scadenza. Insieme al Segretario Generale, Gargano, abbiamo reiterato la richiesta di un incontro con il Presidente, ma ancora non abbiamo ricevuto alcuna convocazione.