A seguito dei rilievi di Banca d’Italia, il Cda della Banca Popolare Sant’Angelo ha incaricato due advisor, Prometeia e Giovanni Barbara, coordinati da due Consiglieri indipendenti, Fabrizio Escheri e Virginia Colli, i quali dovranno individuare il partner bancario tra gli istituti di credito che hanno inviato manifestazioni d’interesse non vincolanti rispetto all’acquisizione della Banca Popolare Sant’Angelo. Ormai il tempo delle manifestazioni d’interesse è concluso e saranno Medio Credito Centrale, Banca Agricola Popolare di Ragusa e Banca Popolare di Sondrio a contendersi la banca regionale.
L’auspicio del Segretario Generale UILCA Sicilia, Giuseppe Gargano, è che “la Banca Popolare Sant’Angelo resti in Sicilia! Questo per evitare l’ennesima migrazione di una Direzione Generale fuori dal territorio regionale oltre che disagi per i lavoratori che potrebbero essere coinvolti da una prevedibile mobilità territoriale”.
Continua Gargano: “La vicenda rischia di ripercuotersi pesantemente sugli equilibri, sulla presenza e sulla geografia del credito in Sicilia. Vigileremo con la massima attenzione sulla Banca Popolare Sant’Angelo, innanzitutto a garanzia dei 180 lavoratori che meritano rispetto per ciò che hanno dato alla banca ed alla Sicilia con dedizione, professionalità e competenza. La UILCA UIL, come organizzazione sindacale più rappresentativa in Banca Popolare Sant’Angelo, parteciperà alle trattative che seguiranno per evitare, innanzitutto, ricadute sui dipendenti.
Non appena le manifestazioni d’interesse diverranno vincolanti, sarà importante valutare i progetti per il futuro che dovranno, per essere credibili, puntare ad una prospettiva di sviluppo dell’Istituto ed alla valorizzazione dei dipendenti”.
Infine Gargano: “Chiediamo al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ed all’assessore regionale per l’economia Marco Falcone di intervenire per vigilare sul futuro della Banca Popolare Sant’Angelo. Il nostro auspicio è che uno dei patrimoni del credito regionale non venga acquisito da banche di profilo e dimensioni nazionali, solitamente foriere di chiusure di sportelli e riduzione degli organici e che la BPSA possa restare nella nostra regione come riferimento del credito per il territorio, in ragione della storica conoscenza delle esigenze e dell’economia della Sicilia”.