Dopo la grande enfasi posta dalla Uilca Nazionale sul tema del credito al Sud e della desertificazione bancaria in meridione, discussi durante i lavori del convegno “+Sud” tenutosi a Palermo lo scorso 18 settembre al Palazzo dei Normanni, l’Assemblea Regionale Siciliana, nei giorni seguenti, ha convocato un’audizione dei rappresentanti sindacali in merito alle problematiche legate al ridimensionamento degli organici che sta interessando il settore bancario regionale.
L’audizione si è svolta all’interno della commissione legislativa permanente “Attività Produttive” dell’ARS, alla presenza di tutti i rappresentanti sindacali del settore credito, del presidente Orazio Ragusa e con la partecipazione dell’assessore regionale dell’economia Gaetano Armao, in riferimento alle problematiche legate al ridimensionamento degli organici che sta interessando il settore bancario in Sicilia.
Giuseppe Gargano Segretario Generale UILCA Sicilia ha dichiarato: “A livello nazionale nel 2018 la percentuale di chiusura di sportelli bancari è stata del 7% e la flessione degli organici nel sistema del 2,8%, mentre in Sicilia la contrazione di sportelli è stata del 10% ed i bancari sono diminuiti del 6,38%. Il gap tra le percentuali nazionali e della Sicilia evidenzia che i fenomeni nazionali nell’ambito del Credito nella nostra regione si amplificano in modo devastante determinando l’abbandono del territorio e dei siciliani, rendendo più difficile lo sviluppo ed aprendo preoccupanti scenari in cui potrebbero essere protagonisti ‘soggetti’ diversi dalle banche.”
“Abbiamo con l’ABI, un’interlocuzione diretta – ha detto l’assessore Gaetano Armao – ma dobbiamo dire che la deregolamentazione del sistema bancario ha generato purtroppo la libera chiusura degli sportelli bancari, per cui riteniamo sia indispensabile un piano di sviluppo per il Sud, ad ABI abbiamo chiesto anche di sapere per tempo la chiusura degli sportelli”.
“L’assistenza ai clienti è indispensabile in Sicilia – ha aggiunto Armao – dettata dal livello di alfabetizzazione informatica di cui non tengono conto le banche al Sud, con dei tempi di adattamento da parte dell’utenza allo stato attuale impossibile”.
In seguito a questa importante audizione l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato due ordini del giorno presentati dal Pd e da Diventerà Bellissima impegnando il governo siciliano ad arginare questo problema: “adottare ogni iniziativa idonea allo scopo di scongiurare che le scelte di riorganizzazione aziendale, poste in essere dagli istituti di credito possano determinare licenziamenti al fine pertanto di salvaguardare livelli occupazionali, e contestualmente, tutelare una presenza organizzata e funzionale alla crescita e al mantenimento dell’apparato produttivo in sinergia con il settore del credito diffuso sul territorio”.
A preoccupare sono i piani industriali di grandi gruppi bancari che aggiungono nuove chiusure di sportelli a quelle già effettuate negli ultimi anni. Al sud sono stati chiusi dal 2012 al 2017 2.308 sportelli, di cui 291 solo in Sicilia, un numero destinato a crescere, denuncia la Uilca, che con la scelta di tenere un importante convegno di portata nazionale presso la sede dell’Ars ha voluto portare sul tavolo delle istituzioni un tema da tempo molto sentito dalle O.O.S.S..
Il convegno, infatti, è stato un primo importante tassello che ha aperto la strada ad un costruttivo confronto tra organizzazioni sindacali e istituzioni politiche locali: “la politica deve occuparsi dei territori del sud, perché il sindacato è pronto ad essere di supporto e stimolo, ma certamente da solo può fare poco” ha dichiarato Massimo Masi Segretario Generale Uilca.