Nelle scorse settimane è stato pubblicato il bando della Regione Sicilia per le misure a sostegno del sistema produttivo colpito dall’emergenza Covid-19 con un contributo a fondo perduto destinato alle microimprese artigiane, commerciali, industriali, di servizi e alberghiere.
La dotazione finanziaria di 125 milioni di euro si pone l’obiettivo di fornire liquidità alle aziende più piccole per compensare la contrazione del fatturato causata dall’emergenza covid-19.
L’agevolazione, fino a un massimo di 35 mila euro, doveva venire concessa attraverso una procedura semplificata sulla piattaforma informatica dedicata SiciliaPei. Ma qualcosa non ha funzionato e così dopo un primo click day fallito e un altro rinviato, è nata una diatriba che probabilmente finirà per le vie legali tra la Regione Sicilia e la Società Tim spa fornitrice del servizio. Il risultato è che le aziende aventi diritto non hanno ancora potuto farne richiesta.
“Abbiamo chiesto scusa alle imprese siciliane nonostante non si trattasse di una colpa imputabile a noi – ha commentato l’assessore regionale alle Attività Mimmo Turano- adesso bisogna trovare la soluzione e l’amministrazione pensa a una modifica dei criteri per accedere agli aiuti in maniera tale che nessuna impresa possa rimanere esclusa. Si parte dal bacino di aziende che si erano registrate in maniera positiva sulla piattaforma della Regione per potere dare a ciascuno qualche cosa”.
Saranno pubblicati dei correttivi al bando che permetteranno a tutte le aziende di accedere ai ristori economici previsti dalla Regione. “Il bando – ha continuato Turano – rimane quello che è cambia la modalità che non sarà più il click day per garantire il ristoro alle imprese.”
Come preannunciato nei giorni scorsi, il presidente Musumeci ha costituito un collegio ispettivo per accertare eventuali responsabilità sul flop del click day relativo all’accesso alla piattaforma.
Ha nominato dirigenti interni dell’amministrazione regionale e anche “soggetti esterni” al fine “di verificare le procedure previste per la concessione dei contributi” sul Bonus Sicilia e “la relativa gestione.
Musumeci ha anche scritto, come si apprende, una lettera riservata, molto dura, con la quale esprime il proprio “disappunto” su quanto avvenuto, a due dirigenti generali. I destinatari delle lettere sono i dirigenti generali dell’Arit e delle Attività produttive della Regione Siciliana, Vincenzo Falgares e Carmelo Frittitta.
Il collegio ispettivo è formato da Giovanni Bologna, che avrà “funzioni di coordinatore delle attività del Collegio”, e dai docenti Giacomo Gargano e Giuseppe Lo Re. I tre professionisti hanno adesso dieci giorni di tempo per “l’assolvimento dell’incarico”.
Nel decreto il Governatore Musumeci ricorda i “disservizi creati alle imprese” dopo “la sospensione e l’annullamento della procedura” e le conseguenti “ripercussioni sull’immagine dell’amministrazione regionale”. Il Governatore ritiene che “è necessario procedere con una apposita attività ispettiva alla verifica delle cause che hanno determinato la richiamata sospensione e annullamento della procedura di ricezione delle istanze prevista per l’avviso pubblico Bonus Sicilia”.