Il 7 aprile 2020 si riunisce l’Eurogruppo, rigorosamente in videoconferenza, per decidere quale risposta economica l’Europa vorrà dare all’emergenza coronavirus.
In pratica, si deciderà del futuro dell’Italia, decisione che avrà ripercussioni anche nel futuro del nostro Paese ma anche dell’Europa.
La riunione dei ministri delle finanze dei 19 paesi europei, tenterà di mettere d’accordo i più virtuosi paesi del nord Europa, almeno nelle finanze, con quelli più indebitati del sud.
L’incontro fa seguito alla videoconferenza dei primi ministri dei Paesi UE dello scorso 26 marzo, in cui l’unica decisione presa è stata quella di concedere all’Eurogruppo due settimane di tempo per portare delle proposte alla soluzione in maniera unanime. A questa riunione farà seguito l’incontro dei capi di governo che discuteranno quanto deciso dall’Eurogruppo.
Ma fino a questo momento non sembra esserci alcuna posizione unitaria sulle singole possibilità ventilate.
Si pensa al MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità che potrebbe erogare dei prestiti vincolati ad una serie di condizioni molto pesanti per chi ha bisogno di questi fondi. Le ingerenze delle Istituzioni Europee nella politica economica e finanziaria non sono ben viste da Spagna e Italia, soprattutto alla luce di quanto è constatabile oggi in Grecia dopo la cura della “Troika”.
L’utilizzo del MES come strumento per far fronte a questa crisi simmetrica non viene giudicato idoneo neanche dal Ministro delle Finanze tedesche Scholz che ha aperto all’ipotesi di uno strumento simile ma meno vincolante.
Quest’altro strumento sarebbe il cosiddetto MES Light, ovvero la possibilità di accedere a finanziamenti del fondo MES senza patirne le condizioni capestro attuali. Gli Stati che ne dovessero usufruire potrebbero rientrare nei parametri di stabilità nel lungo periodo.
Un’ultima ipotesi che si fa strada su proposta di Macron alla Merkel è quella di stanziare 500 mld per la soluzione della crisi nel perimetro UE. Questo stanziamento sarebbe attuato con l’istituzione di un fondo temporaneo incaricato di mettere in campo un’emissione di titoli di debito con l’obiettivo di garantire “protezione dei debiti sovrani” e “sostegno alle imprese e ai lavoratori”.
Quasi certamente l’Eurogruppo approverà all’unanimità il progetto della BEI (Banca Europea degli Investimenti) che propone l’istituzione di un fondo di garanzia di 25 mld di euro per le imprese europee per potere sostenere investimenti fino a 200 mld. Inoltre, la Commissione UE varerà SURE ovvero il finanziamento della cassa integrazione per imprese e lavoratori europei con dotazione di 100 mld di euro.
Martedì 17 aprile l’Eurogruppo potrebbe decidere, indirettamente, sul futuro dell’Unione Europea.