Purtroppo è un record di cui la Sicilia farebbe volentieri a meno.
La classifica di Eurostat sui Neet, (Not in education, employment or training ovvero giovani che non studiano, non lavorano e non stanno facendo formazione), vede la Sicilia al primo posto in Italia e l’Italia al primo posto in Europa.
Significa che troppi giovani sono inattivi.
I dati di Eurostat relativi al 2018 vedono l’Italia al primo posto in questa classifica che dovrebbe preoccupare la politica al pari del debito pubblico e di altre priorità del Paese.
I giovani tra i 20 ed i 34 anni inattivi in Italia sono nel 2018 il 28,9%, in miglioramento rispetto al dato del 2017, 29,5%.
In questa classifica l’Italia è davanti perfino alla Grecia, ancora in difficoltà seppur in uscita dalla crisi economica, al secondo posto ed i giovani inattivi in questo paese sono il 26,8%.
Fanno meglio la Bulgaria con il 20,9% di inattivi, la Romania col 20,6%, la Slovacchia che raggiunge il 20% e la Spagna al 19,6% di giovani Neet.
La rilevazione di Eurostat denota come i Paesi mediterranei abbiano le posizioni peggiori nella classifica dei NEET ovvero le percentuali più alte. La media in Europa è del 17,7% mentre i paesi più virtuosi sono il Lussemburgo con il 9,9% di Neet, i Paesi Bassi con l’8,4% e la Svezia con appena l’8% di giovani inattivi.
Sfavorevole la differenziazione di genere per le donne a livello europeo (20,9% donne, 12,2% uomini). Questa penalizzazione è confermata anche nei dati italiani; 34,2% donne 23,8% uomini.
Futuro tragico per i giovani italiani con scarse possibilità di occupazione che aumentano il numero di emigranti. Chi rimane, spesso, diventa NEET ed alimenta il totale italiano di oltre tre milioni di persone tra i 15 ed i 34 anni (Istat).