In questo periodo stiamo assistendo ad una vera e propria corsa alla vaccinazione anti Covid-19 che, se prima vedeva recalcitranti molti tra negazionisti, no-vax o semplicemente preoccupati dall’efficienza e dalla sicurezza dei nuovi sieri messi a punto a tempo record dalle aziende produttrici grazie anche ai finanziamenti di tutti i governi, adesso vede circa il 90% dei nostri compatrioti diventare impazienti in attesa del proprio turno. E giusto perché in Italia esiste una certa ritrosia ai turni oltre che una buona predisposizione alle furbate, assistiamo ad un proliferare di notizie di cronaca che riguardano quelli che non rispettano la salute dei più deboli e, poi, dei più esposti all’infezione da Sars cov-2.
Su questo argomento ha detto la sua anche Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia, il sindacato che rappresenta i lavoratori del credito, delle assicurazioni e della riscossione.
“Dal nostro osservatorio, la Sicilia, registriamo con amarezza che nessuno parla dei lavoratori bancari, degli assicurativi, degli esattoriali.
Le categorie di lavoratori che rappresentiamo, svolgendo un servizio essenziale, hanno continuato senza interruzioni a prestare servizio al pubblico e sono ovviamente particolarmente esposte al rischio di contagio del virus Sars cov-2.
Non possiamo dimenticare che tanti sono stati colpiti dal virus ed hanno perso la vita.“
Continua Gargano: “Non vogliamo cadere nella perversione di chi rappresenta esclusivamente alcuni settori dimenticando che il problema è di tutti e deve essere affrontato complessivamente, ma riteniamo che occorre chiarezza da parte di chi ricopre ruoli istituzionali in merito all’ordine di priorità che sarà seguito nel dar luogo alle vaccinazioni. E’ mortificante per le nostre lavoratrici ed i nostri lavoratori rilevare che ci si ricorda di loro soltanto quando c’è da garantire il servizio alla clientela, ma non quando si deve intervenire per garantirne la salute.”
Conclude Gargano: ”Noi riteniamo che, dopo i soggetti più fragili a causa di patologie pregresse, dopo gli anziani, dopo gli operatori della sanità, la priorità siano coloro che non hanno mai smesso di lavorare a contatto con il pubblico, e tra questi devono essere tenuti nella giusta considerazione le lavoratrici ed i lavoratori del credito, delle assicurazioni e delle esattorie.”