Per le BCC, Giuseppe Vaccarella, Segretario di Coordinamento Uilca che lavora ed è RSA Uilca presso la Bcc di Pachino ci dice:
“Nel mondo del credito cooperativo, Federcasse ha recepito quanto concordato con Abi dalle Segreterie Nazionali.” Andando nel dettaglio delle aziende in Sicilia: “Molte bcc hanno ridotto l’orario di lavoro alla sola mattina per tre giorni a settimana. L’accesso alle filiali è contingentato. Gli schermi protettivi alle casse arrivano con velocità diversa a seconda della realtà aziendale. In arrivo anche i prodotti igienizzanti ed i guanti mentre, per le mascherine, viste le difficoltà di approvvigionamento, le aziende hanno desistito. Nella Bcc “G. Toniolo” di San Cataldo le filiali più piccole sono aperte fino a metà mattina. Dopodiché tutti a casa in smart working tranne i cassieri che chiudono a pranzo e nel pomeriggio sono in permesso retribuito. Attivata da tempo la modalità di accesso per appuntamento.”
Nel settore del credito cooperativo il lavoro agile è problematico per i livelli di informatizzazione non all’altezza. Nella BCC di Pachino con una forza lavoro negli uffici di 30/35 persone, lo smart working per 13 persone, per lo più responsabili di servizi.
Giuseppe Vaccarella come vive questa emergenza? “Sono molto soddisfatto del fatto di essere considerato, in Azienda, come riferimento per tutte le informazioni e l’assistenza di cui i colleghi hanno bisogno. La mia vita non sta cambiando così tanto. Non riesco a vedere i miei familiari poiché distanti ed in altro comune ma nella mia dimora, dove vivo con la mia compagna, sono circondato da tante bellezze naturali. Avevo rallentato da un poco gli spostamenti per sindacato poiché ero molto stanco. Se tutto andrà bene come sono sicuro sarà, questa emergenza ci farà ricaricare le batterie.”
Fabrizio Benzi, Coordinatore Regionale Uilca per gli Esattoriali: “L’Azienda ha subito reperito e distribuito da dieci giorni in tutte le province, i presidi di sicurezza come mascherine, guanti e gel igienizzante, idonei a ridurre il rischio di contagio. Dal 18/2 al 25/3 chiusi gli uffici al pubblico, provvedimento prorogato al 03/04. Su 685 dipendenti, 400 lavoratori potranno lavorare in smart working. Istituita un’unità di crisi cui partecipa un rappresentante dei lavoratori.”
Fabrizio Benzi: “E’ un periodo impegnativo da dipendente in smart working e da dirigente sindacale, impegnato ad informare e sostenere i colleghi che in questo momento di grave emergenza oltre che di crisi in Azienda, hanno maggiori necessità. A casa, la presenza dei miei figli rallegra la giornata ma, al contempo, richiede ulteriore impegno.”
Abbiamo raggiunto Gianfranco Carnevali, Segretario di Coordinamento Uilca in Findomestic. “Dopo una trattativa iniziata da circa venti giorni, abbiamo ottenuto i vari dispositivi di protezione individuale e l’Azienda ha messo in smart working il 97% dei lavoratori della sede. In rete, escluse le agenzie, sono in smart working circa l’84% dei lavoratori. Da dieci giorni a questa parte, già in piena emergenza coronavirus, abbiamo ricevuto le mascherine, i guanti ed adesso dovrebbero arrivare anche le protezioni in plexiglass per le postazioni di sportello. A questo punto, dovremmo essere abbastanza protetti. Personalmente ho dovuto stravolgere le mie abitudini. Avevo una vita sociale molto intensa che, per il momento, è stata fermata! La sensazione è che tutto sia surreale: andando al lavoro, l’aria che si respira nelle strade deserte, così come l’atmosfera creata in ufficio dalla nuova organizzazione del lavoro, con pochissimi clienti e pochi colleghi. Credo che tutto questo rimarrà nelle nostre menti per molti anni.”