VISITANDO LA SICILIA
PARCO ARCHEOLOGICO DI MORGANTINA E VILLA ROMANA DEL CASALE
La Villa Romana del Casale, situata nelle vicinanze di Piazza Armerina, è uno dei più straordinari esempi di residenze signorili del tardo impero romano. Costruita presumibilmente tra la fine del III e l’inizio del IV secolo d.C., la villa riflette il potere e la ricchezza dell’aristocrazia romana dell’epoca, probabilmente legata alla famiglia di Massimiano, uno dei tetrarchi (governatore di una parte del paese) dell’Impero Romano.
La villa si estende su una superficie di circa 4.000 metri quadrati e si sviluppa su più livelli, organizzati attorno a tre assi principali che suddividono lo spazio in aree distinte ma interconnesse. L’ingresso principale conduce a un ampio “peristilio” centrale ovvero un cortile circondato da un colonnato, collegato a numerosi ambienti, tra cui stanze private, sale di rappresentanza, terme e ambienti di servizio. Il complesso architettonico della villa riflette una progettazione attenta alla simmetria e alla funzionalità, con un sapiente utilizzo della luce naturale e delle prospettive.
Il vero tesoro della Villa Romana del Casale è costituito dai suoi eccezionali “mosaici pavimentali”, che coprono quasi tutte le stanze e i corridoi con una superficie complessiva di circa 3.500 metri quadrati. Questi mosaici, eseguiti da maestranze africane, sono caratterizzati da una straordinaria vivacità cromatica e da una grande complessità narrativa e stilistica.
Tra i mosaici più celebri spicca quello delle “Dieci Fanciulle”, noto anche come “Fanciulle in bikini”, che raffigura giovani donne impegnate in attività ginniche e sportive, un tema sorprendentemente moderno per l’epoca. Questo mosaico è celebre per la sua precisione nei dettagli e per la rappresentazione accurata dell’abbigliamento femminile.
Un altro mosaico di eccezionale rilievo è la “Grande Caccia”, che si estende lungo un corridoio di oltre 60 metri. Questo capolavoro raffigura scene di caccia che si svolgono in ambienti esotici, con una varietà impressionante di animali selvatici provenienti dalle diverse province dell’impero. Le scene rappresentate sono cariche di dinamismo e tensione, mettendo in risalto la maestria degli artisti nel rendere il movimento e la prospettiva.
La Villa Romana del Casale offre una finestra unica sulla vita quotidiana e sul gusto estetico della classe dirigente romana durante il tardo impero. I mosaici non solo esibiscono un’abilità artistica straordinaria, ma forniscono anche importanti informazioni sulle pratiche culturali, sui costumi sociali e sulle interazioni tra le diverse parti dell’impero. La presenza di soggetti mitologici, scene di vita quotidiana e riferimenti all’esotico testimonia l’apertura e l’influenza culturale di Roma in quel periodo.
Scoperta solo nel XX secolo, la villa è stata dichiarata “Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO” nel 1997, riconoscendo il suo valore universale come testimonianza di un periodo storico cruciale e come esempio insuperato di arte musiva.
Oggi la Villa Romana del Casale è uno dei siti archeologici più visitati della Sicilia, attirando studiosi e turisti da tutto il mondo.
La conservazione dei mosaici è un impegno continuo, dato che questi capolavori sono vulnerabili all’umidità, alle escursioni termiche e ad altri agenti atmosferici. Un sistema di coperture e passerelle è stato installato per proteggere i mosaici, permettendo ai visitatori di ammirare le opere in un contesto che rispetta l’integrità del sito.
La visita alla villa rappresenta un viaggio indietro nel tempo, offrendo un’immersione nella raffinatezza e nella complessità culturale dell’antica Roma, attraverso gli occhi di una delle sue residenze più lussuose e meglio conservate.
Prendetevi il tempo necessario per questo viaggio nel tempo. I servizi offerti ai visitatori sono di tutto rispetto con navette, punti di ristoro e guide.
La gestione della Villa, tutelata dall’UNESCO e inserita nella World Heritage List dal 1997, è affidata al Parco archeologico di Morgantina e della Villa romana del Casale di Piazza Armerina, Istituto dell’Amministrazione regionale dei Beni Culturali.