Si è tenuto lo sciopero dei lavoratori di DoBank in tutta Italia. L’istituto ha impedito di trovare un accordo con i sindacati sul Piano industriale, in grado di dare garanzie ai Lavoratori in merito a occupazione, mobilità e contratto collettivo nazionale che verrà applicato. La preoccupazione è data soprattutto dalla recentissima rinuncia alla licenza bancaria, che rappresenta un pericoloso e grave precedente per l’intero settore.
Nonostante l’azienda abbia dichiarato utili per oltre 50 milioni di euro, e distribuisce agli azionisti ben il 70 % dell’utile, con l’A.D. Mangoni che risulta sulla stampa specializzata essere il secondo C.E.O. più pagato del settore, l’unica soluzione proposta ai sindacati è stata quella di perseguire con pervicace arroganza gli obiettivi aziendali di riduzione del Personale attraverso l’uscita obbligatoria dei Lavoratori e la chiusura di alcuni poli.
(In foto il presidio di Messina)
Da questo la mobilitazione di oggi che ha interessato molte piazze italiane. A Palermo si è tenuto il sit-in presso la Banca d’Italia alla presenza di tutte le organizzazioni sindacali di categoria: “Un ulteriore tentativo di indebolire la categoria dei bancari, smantellando l’area contrattuale” ha affermato il segretario generale della Uilca Sicilia Giuseppe Gargano presente oggi. “La vicenda della vendita degli Npl come si vede, oltre a determinare la perdita di posti di lavoro, così come sta accadendo in DoBank, rischia di determinare l’indebolimento dell’area contrattuale dei bancari in una fase delicatissima che è quella di rinnovo del contratto. Un segnale molto chiaro che ci arriva da parte delle aziende e che noi ostacoleremo con tutti i mezzi a nostra disposizione” ha aggiunto il sindacalista.
Tra le piazze siciliane mobilitazione anche a Messina dove DoBank ha previsto la chiusura del polo presente sulla città dello stretto.