Nel golfo di Hauraki ad Aukland in Nuova Zelanda, è in corso la 36^ edizione dell’America’s Cup.
Nata nel 1851 in occasione della prima Esposizione Universale di Londra, fu una sfida lanciata dal Royal Yacth Squadron britannico al New York Yacht Club americano per vincere una coppa, appunto la coppa America chiamata anche coppa delle cento ghinee, per il suo costo iniziale, od anche “vecchia brocca” per la sua forma.
Questa competizione, la massima espressione agonistica nel mondo della vela sportiva, si è sempre distinta per le regole che la contraddistinguono e per le tecnologie utilizzate.
Il detentore della coppa emana il nuovo regolamento per la competizione successiva che si svolgerà dopo quattro anni circa. Dalla locazione della competizione al tipo di barche da utilizzare.
Quest’ultima regola fa si che, il detentore (defender), abbia un vantaggio sugli eventuali sfidanti (chellengers) poiché la proposta, in genere, è per una barca più moderna delle ultime usate e su cui il defender ha già avviato una progettazione.
A forza di innovare il mezzo da utilizzare, si è passati dalle barche monoscafo classiche di classe america’s cup (AC), sempre molto all’avanguardia tecnologicamente e di varie dimensioni; dai 12 metri AC dei tempi di Azzurra, passando per i catamarani con le ali, ovvero i foils, fino ad arrivare alle attuali AC75, barche monoscafo con foils regolabili cioè delle mini ali con degli spoiler come sulle ali degli aerei. E come sugli aerei servono a regolare il volo della barca.
Infatti, due bracci mobili, uno per lato della barca, azionati dai regatanti per essere immersi in acqua al momento giusto, con in cima un foil ed un foil alla base del timone fanno si che, utilizzando tutto per bene, lo scafo si sollevi sull’acqua e… voli.
L’Italia è rappresentata dalla barca “Luna Rossa” con la sfida lanciata tramite il Club “Circolo della Vela Sicilia”, che ha sede a Mondello – Palermo, da Patrizio Bertelli, CEO di PRADA, che fa anche da sponsor insieme a PIRELLI e PANERAI. C’è molto di italiano nel team, come uno dei due timonieri, Francesco (Checco) Bruni, di Palermo che, intervistato il giorno di S. Valentino, dopo la 4^ vittoria ha concluso dicendo: “Viva l’Italia e forza Palermo”.
Luna Rossa usufruisce della maestria di molti artigiani italiani di livello internazionale assoluto per la costruzione dello scafo, delle vele e delle attrezzature.
In questo momento sono in corso le finali tra gli sfidanti (la Prada’s Cup). Chi vincerà per prima sette regate tra Luna Rossa e Britannia INEOS Uk, potrà sfidare il defender, ovvero il Team New Zealand, padrone di casa e detentore della coppa. Al momento in cui scrivo, Luna Rossa è avanti di 4 regate a zero.
Queste regate si svolgono, due al giorno, in circa 25-30 minuti poiché…. Le barche volano.
Infatti, in funzione delle condizioni di mare e, soprattutto di vento, sono in grado di superare i 50 nodi di velocità, ovvero quasi 100 Km/h.