Aziende, lavoratori ed amministratori locali in rappresentanza di dipendenti, pensionati, piccole e medie imprese, cittadini dunque, alle prese con gli aumenti dei costi dell’energia, con bollette che sembrano impazzite e con l’inflazione che aumenta e che, oltre al rincaro di beni e servizi, ha già fatto aumentare il costo del denaro anche per i crediti.
Lo slogan della manifestazione unitaria è stato “Diamo luce alla Sicilia. Stop al caro energia”
La manifestazione aveva lo scopo di protestare per quanto sta accadendo. Al termine della stessa, i rappresentanti delle associazioni presenti, hanno portato delle istanze al Prefetto di Palermo con l’intento di farle pervenire al Governo nazionale. Tra le richieste che sono state presentate, un provvedimento immediato per mettere un tetto al prezzo dell’energia come già successo in Germania e come sarà fatto, a breve, anche in Francia. E’ stato chiesto, altresì, una moratoria di 12 mesi, estendibile di un altro anno, per le bollette in scadenza entro la fine del 2023 con l’ampliamento del periodo di rateizzazione ed un incremento del credito di imposta dal 30 al 50% per il caro energia.
Oltre a queste misure straordinarie, sono stati chiesti interventi strutturali sulle agevolazioni degli ecobonus per almeno 5 anni in modo da fare decollare la produzione di energia da fonti rinnovabili, aumentando anche il valore dei bonus.
Ed ancora incentivi per l’agricoltura, l’ortofrutta e le facilitazioni per costruire comunità energetiche.
Gli organizzatori del corteo, nel comizio finale, hanno denunciato alcune criticità della Sicilia rispetto a questi problemi: “Aumenti dei costi energetici del 300%, l’80% delle aziende che rischia il tracollo per la riduzione al minimo dei margini. Inoltre, rispetto ad altri paesi europei, la Sicilia ha dei costi energetici superiori del 27% rispetto alla Spagna e del 70% rispetto alla Francia. Una povertà diffusa, senza precedenti, è dietro l’angolo».
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