Nei giorni scorsi sono trapelate alcune notizie diffuse dal Ceo di Unicredit Jean Pierre Mustier relative a circa 10.000 esuberi previsti per il gruppo. “Se le notizie anticipate dai media su Unicredit dovessero essere confermate in sede di presentazione del piano industriale (3 dicembre a Londra) dobbiamo farci trovare pronti ad un periodo di lotta durissima, senza precedenti.
Nell’ultimo piano industriale 2014-2019 il gruppo ha perso già 10.000 lavoratori e le poche assunzioni sono del tutto insufficienti a coprire i vuoti lasciati, specie al sud. La rete è al collasso e le lavoratrici e i lavoratori sono allo stremo, tale situazione non è più gestibile. Se davvero l’idea è quella di accompagnare a casa altri 10.000 lavoratori per continuare a fare utili solo sul risparmio dei costi noi non ci stiamo e sarà inevitabile una mobilitazione su tutto il territorio nazionale. La Uilca Unicredit, come ha già dichiarato, è contraria alle fughe in avanti per smania di protagonismo con iniziative locali perché deboli e inutili. Occorre mantenere i nervi saldi e soprattutto L’Unità del Tavolo Sindacale per affrontare in modo granitico le aziende che minano alla serenità dei lavoratori pensando a fare utili solo con il risparmio dei costi. Bisogna agire sulla leva dei ricavi.” Questa la dichiarazione di Rosario Mingoia Segretario Responsabile Uilca di Unicredit Spa.
La notizia che non è stata ufficializzata dalla banca e che non è presente al momento su nessun tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali, oltre a destare grande preoccupazione per i lavoratori rischia di destabilizzare anche i mercati.
“I banchieri, l’ultimo Mustier, amano le fughe in avanti ed i colpi di scena. È giunto il momento di stupirli con un colpo di scena sindacale, un’azione forte che riconduca i ragionamenti sulla prospettiva delle banche ai tavoli negoziali dopo aver confermato gli impegni politici delle parti. La nostra forte preoccupazione è che la nostra regione, già fino ad oggi molto penalizzata dalle banche, continui ad essere massacrata con una progressione dell’allontanamento del credito dalla Sicilia, con l’impoverimento degli organici, con l’assenza di assunzioni. Le fughe in avanti dei Top Manager hanno un sapore ancora più amaro se consideriamo che siamo in una fase delicatissima di trattativa per il rinnovo del CCNL di categoria, e tali “uscite ad effetto” sembrano solo utili a destabilizzare il confronto. In Sicilia siamo pronti ad una lotta senza tregua.” ha dichiarato Giuseppe Gargano Segretario Generale della Uilca Sicilia.
Il Gruppo Unicredit che in Sicilia conta oltre 4.500 lavoratori è il più grande sull’isola e il secondo gruppo bancario italiano.