Comunicato Stampa del segretario generale Uilca – Massimo Masi
Successivamente alle diverse prese di posizione da parte dei media riguardo lo smaltimento rapido da parte di molte banche del credito deteriorato, ovvero dei
cd. unlikely to pay, (Utp), ciò quei crediti per i quali la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore
adempia integralmente alle sue obbligazioni creditizie soprattutto nei riguardi delle piccole e medie imprese, la Uilca registra con soddisfazione una presa di
coscienza del problema, che il Sindacato ha denunciato già mesi fa.
“La cessione degli NPL rischia di mettere in ginocchio le piccole medie imprese, la fascia più presente nel mercato italiano, dalle quali le banche si erano
allontanate per operare con le grandi imprese. Non si può pensare di applicare lo smaltimento rapido dei crediti deteriorati senza una attenta e precisa visione complessiva del problema”. Il commento del segretario generale Uilca Massimo Masi.
La Uilca continua ad affermare a gran voce che questo sistema rischia di mettere in crisi una intera economia, perché si corre il rischio di far fallire e chiudere aziende che attraversano momenti di crisi comportando perciò problemi anche sull’occupazione. Perplessità e pericoli riscontrati nell’ipotesi di piano industriale di Carige. “Questa politica – continua Masi- determinerà, quasi certamente, che a pagare tali maggiori costi sarà proprio il mondo del lavoro, in quanto si cercherà di comprimerne ulteriormente il costo per recuperare velocemente la redditività. La Uilca insieme alla Uil è pronta a schierarsi a tutela delle Lavoratrici e dei Lavoratori per garantire una stabile occupazione” –ribadisce Masi. “Motivi per i quali la Uilca, insieme agli altri Sindacati, chiederà di inserire nel rinnovo del Contratto del Credito per la lavorazione dei crediti deteriorati norme stringenti. Condanniamo inoltre la politica della BCE, che continua a pressare le banche per lo smaltimento dello stock complessivo di Npl detenuto in tempi piuttosto rapidi senza preoccuparsi delle conseguenze. -conclude MasiSperiamo inoltre che il Governo e il Parlamento prendano atto del problema e si attivino, insieme alle Organizzazioni Sindacali per risolverlo.”
L’Addetta Stampa
Valentina Bombardieri