Fulvio Furlan, Segretario Generale Uilca, ha commentato positivamente la proposta del CDA di Unicredit di nominare Andrea Orcel quale Ceo di Unicredit: “Riteniamo che la scelta di un italiano, dal curriculum internazionale, come Andrea Orcel quale nuovo Ceo di Unicredit debba essere funzionale a consolidare la presenza del gruppo in Italia e il ruolo di banca pienamente inserita nel contesto economico e sociale del Paese, al servizio del territorio, delle famiglie e delle imprese, pur nel rispetto della dimensione europea raggiunta dall’istituto”.
Andrea Orcel, romano, nato nel 1963, è stato il primo DG della Cassa per il Mezzogiorno. Ha un nutrito curriculum nel mondo della finanza con tante esperienze con incarichi importanti in banche di affari internazionali.
Nel 1998 organizzò la fusione tra Credito Italiano e Unicredito Italiano che fece nascere l’allora prima banca italiana, che dopo alcuni anni diventerà Unicredit.
Conclude Furlan: “L’Italia deve avere un ruolo di primo piano all’interno delle strategie di Unicredit, soprattutto nel caso in cui la banca diventasse protagonista di ulteriori fusioni, sempre, speriamo, con una chiara visione industriale alla base”.
“Al nuovo Ceo il nostro benvenuto e i nostri auguri di buon lavoro e la raccomandazione di massimo impegno per la valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori e il rispetto degli accordi firmati in questi anni e recentemente per le ricadute dell’ultimo Piano d’Impresa, che già prevede misure di contenimento dei costi che non devono trovare ulteriori implementazioni. Importante in questo contesto quindi il mantenimento e lo sviluppo delle positive e costruttive relazioni sindacali che hanno finora caratterizzato il Gruppo Unicredit”.
Ancora Furlan, commentando il comunicato in questo senso del Presidente dell’Abi Antonio Patuelli, ha sottolineato la necessità che la BCE riveda i termini dei nuovi criteri da applicare alle posizioni in default:
“E’ urgente riconsiderare i termini di applicazione delle misure previste per la classificazione dei crediti deteriorati ed è necessario che l’Autorità Bancaria Europea prenda atto che la pandemia, che ha colpito l’Italia tra i primi paesi in Europa ormai un anno fa, non è ancora terminata e che valuti quindi il prolungamento delle misure di sostegno a imprese e famiglie”.
Conclude Furlan: “Auspichiamo anche noi che i grandi investimenti derivanti dal Recovery tengano in particolare considerazione il Sud Italia: è con questo spirito che a giugno dello scorso anno, ad esempio, abbiamo firmato l’accordo per la Banca Popolare di Bari, perché potesse essere l’occasione per dare vita a una grande banca del Mezzogiorno, in grado di fare da traino al territorio e di sostenere in maniera concreta le tante piccole imprese e le famiglie”.
Ricordiamo che la Uilca, nel settembre 2019, cioè quando ancora non era esplosa la crisi legata alla pandemia di Covid-19, aveva organizzato a Palermo, il convegno “+ Sud” per trattare con vari attori dell’economia, politici, banchieri ed analisti, questo problema la cui soluzione è diventata molto più urgente.