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Confcommercio, occupazione donne al Sud crolla al 33%

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Al Sud, due donne su tre in età tra i 15 ed i 64 anni non lavorano. L’occupazione femminile nel meridione si attesta al 33% rispetto ad un tasso di occupazione del 59,2% al Centro-Nord. In Europa, invece, le donne occupate sono 63 su 100.I conti sono presto fatti: al Sud sono 30 in meno su 100 le donne occupate rispetto alla media in Europa.

Lo rileva il Centro studi di Confcommercio in un rapporto sul Sud ed il Pnrr sui dati al 2019.I Calabria, addirittura, il tasso di occupazione delle donne è sceso dal 31% del 2007 al 30,3% del 2019.

La partecipazione delle donne al mercato del lavoro, nel Mezzogiorno, è “assurdamente bassa”, afferma lo studio della Confcommercio.

“La crisi Covid ha indebolito ulteriormente il Mezzogiorno in termini di occupazione, capitale produttivo e reddito.Il Pnrr renderà possibile recuperare il terreno perduto?

Secondo Carlo Sangallo, presidente di Confcommercio, “Si. Attraverso quasi il doppio degli investimenti pubblici che attireranno anche ingenti risorse private rafforzando la filiera turistica”.
La Confederazione rivede poi al ribasso le proprie stime sul Pil per quest’anno: dal 4% stimato a dicembre al 3,5-3,7%. Il Governo al momento prevede per quest’anno una crescita del 4,7%.

Sventata rapina alla BCC “Don Rizzo” di via De Amicis di Palermo.

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Ieri un rapinatore, superati i controlli di ingresso della filiale di via De Amicis della BCC Don Rizzo, ha provato ad effettuare l’atto criminale in modo maldestro.

I dipendenti hanno seguito alla lettera le disposizioni aziendali da attuare in questi casi, facendo reagire il malvivente che, ha spintonato una cassiera che per questo motivo è terminata a terra, non riportando lesioni gravi.

Il malcapitato, vista la piega poco “produttiva” della sua azione ha deciso di desistere e darsi alla fuga mentre la dipendente della BCC è stata trasportata al pronto soccorso di Villa Sofia per le cure del caso. I dipendenti della succursale sono rimasti scossi dall’accaduto.

La polizia sta indagando sul fatto criminoso, utilizzando anche le videocamere di sorveglianza della banca.

L’esito di questa rapina non è stato particolarmente cruento, per fortuna, almeno per quel che riguarda l’integrità fisica della cassiera, dei suoi colleghi e dei clienti presenti in filiale. Però va fatta una seria riflessione sull’adeguatezza degli strumenti di prevenzione e dissuasione di atti criminosi che possono portare, oltre che ad una perdita patrimoniale anche a danni fisici alle persone e, comunque, a danni psicologici.

Baldo Provenzano, RSA Uilca della BCC Don Rizzo di Alcamo

Sentito Baldo Provenzano, rsa Uilca della BCC Don Rizzo:

“L’azienda fa il possibile per limitare i danni ai dipendenti ed ai clienti oltre che al proprio patrimonio. Di fatto può sempre capitare che qualcosa vada storto.

Sarebbe auspicabile tornare alla vigilanza armata delle filiali almeno nelle aree più a rischio rapina.  La Uilca esprime solidarietà, in particolare alla collega che ha subito l’aggressione ma anche a tutti coloro che, in un modo o nell’altro hanno subito un trauma psicologico.“

I LAVORATORI MERITANO DI PIU’

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In questo avvio del 2022 la pandemia ci costringe ancora a vivere ed a lavorare tra paure, attenzioni e restrizioni. Riteniamo utile una riflessione che tenga conto del contesto nell’ambito delle categorie che rappresentiamo, partendo dalle segnalazioni e dalle istanze dei lavoratori bancari, assicurativi ed esattoriali.

Intanto dobbiamo rivolgere un pensiero a tutti coloro che, travolti dalla pandemia, hanno perso la vita ed a chi ha perso il lavoro, ricordandoci che, nell’ambito delle nostre categorie, gli emolumenti vengono accreditati regolarmente il 27 di ogni mese.

Siamo consapevoli di essere fortunati ma la nostra fortuna non deve essere utilizzata come arma di ricatto da parte delle aziende e non deve sminuire il valore delle legittime rivendicazioni.

Ai lavoratori in “smart working emergenziale” che lamentano l’isolamento dal contesto lavorativo, la distanza dai superiori gerarchici e dai colleghi che è certamente una “perdita” in termini umani e professionali, il mancato accredito dei buoni pasto, l’utilizzo della linea internet personale ed il peso dei costi dell’energia elettrica e della climatizzazione oltre alla carenza di forniture di sedie ergonomiche e talvolta anche dei PC aziendali, fanno eco

i lavoratori che prestano servizio in presenza e particolarmente quelli della rete che non possono lavorare da casa dal momento che è loro preclusa questa possibilità e, dovendo recarsi ogni giorno in ufficio, continuano a sostenere il disagio per gli spostamenti ed i relativi costi esponendosi, soprattutto, costantemente al contagio da COVID-19 in ragione dei contatti diretti con la clientela e con gli altri colleghi.  

In un momento così difficile per tutti, ci sembra opportuno valutare la situazione avendo una visione complessiva.  

Le aziende bancarie vantano risultati economici significativi;  tali risultati, è opportuno ricordarlo, scaturiscono, innanzitutto, dalla continuità dell’impegno dei lavoratori, ma derivano anche dai risparmi determinati dalla pandemia;  ad esempio, dal risparmio dovuto al mancato pagamento dei buoni pasto per i lavoratori in “smart working”, alla diminuzione dei costi di manutenzione e pulizia dei locali ormai “disabitati”, all’inutilizzo di risorse di rete oltre che ai risparmi sui costi di energia per l’alimentazione di luci ed apparecchiature e per la climatizzazione. A questi si aggiungono i minori costi dovuti ad esodi e pensionamenti, uscite di lavoratori soltanto parzialmente compensate da assunzioni meno che mai in Sicilia.

Se le aziende, non solo tramite la rete di vendita ma anche grazie ai servizi telefonici ed on line, continuano a fare risultati noi di ciò prendiamo positivamente atto.

Riteniamo, però, che le aziende avrebbero il dovere di restituire ai lavoratori ciò che essi stanno pagando, tutti, chi sotto forma di perdite economiche, chi di rischi per la salute, chi a causa del diffuso disagio psicologico causato dalla pandemia.

Da qualunque prospettiva la si veda, ogni lavoratore ha valide ragioni e solide verità cui rischiano di contrapporsi altrettante valide ragioni e solide verità di altri lavoratori. Ma le guerre tra poveri non hanno mai fatto vincere i poveri.

L’unica verità incontrovertibile, che unisce tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, è che essi stanno pagando caro il prezzo della pandemia e che le aziende dovrebbero compensare il prezzo da essi pagato.

Una riflessione, dal nostro osservatorio che è la Sicilia, che offriamo a tutti ma particolarmente alle aziende.

Noi rivendichiamo con forza forme di integrazione della remunerazione che compensino i disagi descritti, che tengano conto dell’impegno lavorativo e sociale – straordinario per definizione in piena pandemia – di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori, che tengano conto dei rischi e dei costi sostenuti e degli sforzi e del disagio lavorativo e psicologico individuale e collettivo. I lavoratori meritano di più.      

                                                   

Il Segretario Generale UILCA Sicilia Giuseppe Gargano                                            

Sicilia +5,2%: Pil 2021 cresce ma non troppo

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Presentato in conferenza stampa dall’Assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, il report “Economia siciliana 2021-2022”.

Luci e ombre che tracciano uno scenario di ripresa (PIL 2021 +5.2%) con dati che sono sotto la media sia nazionale (+6.3%) che di tutto il meridione (+5.5%).

La Sicilia nel 2019 prima per industria alimentare

In Sicilia, secondo le stime del report elaborato dall’Ufficio statistica della Regione siciliana, il Pil crescerà anche nel 2022 (+5%), nel 2023 (+2,9%) e nel 2024 (+2%).

Il crollo del Pil isolano dall’inizio della pandemia (2020) era stato del -8,2% minore di quello nazionale (-8,9%) e di quello di tutto il meridione (-8,6%).

Nel 2021, nell’isola sono aumentati anche gli investimenti (+13,9%) mentre per i consumi si registra soltanto un +3,9% e per la spesa pubblica un +0,5%.

Per aumentare la disponibilità finanziaria regionale si spera nella buona riuscita di alcune trattative col Governo centrale su alcune voci finanziarie e fiscali che potrebbe rendere disponibile 2 o 3 miliardi di euro.

E nonostante l’aumento del Pil nel 2021 e l’incremento degli investimenti, soffre ancora l’occupazione. Si sono persi, infatti 5.000 posti di lavoro soltanto nel terzo trimestre del 2021 (-0,4%) anche se il dato tendenziale è in leggera crescita.

Il tasso di occupazione è del 41,3% mentre scende il tasso di disoccupazione dal 19,3% al 18% ed aumenta il tasso di inattività che passa dal 48,9% al 49,5%.

Enza Meli, Uil: “Tre volti, tre sorrisi, che mancano al nostro Capodanno. Mai più femminicidi!”

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La Uil di Catania inaugura il nuovo anno proponendo alle amministrazioni comunali di Trecastagni, Bronte e Catania l’apposizione di tre targhe nelle rispettive città per ricordare Vanessa, Ada, Giovanna.

Il 2021  è stato funestato nella provincia etnea da tre terribili femminicidi, giovani vite strappate via troppo presto da chi diceva di amarle.

“Vanessa, Ada, Giovanna sono i volti, i sorrisi, che mancano al nostro Capodanno in terra d’Etna. Tre pagine buie del 2021 da non dimenticare, che ci spingono a urlare in questa alba del 2022: mai più femminicidi!”. Lo afferma Enza Meli, segretaria generale della Uil di Catania, ricordando Vanezza Zappalà, Ada Rotini, Giovanna Cantarero “e tutte le vittime di una strage silenziosa che ha terribilmente segnato l’anno appena trascorso”.

In foto le tre vittime etnee

“Crediamo nel valore della memoria, negli insegnamenti al rispetto della vita – aggiunge la segretaria della Uil – Per questo, vorremmo suggerire un’idea alle amministrazioni cittadine di Trecastagni, Bronte e Catania dove vivevano Vanessa, Ada, Giovanna. I loro nomi siano ricordati su una targa, una in ogni comune, da sistemare magari accanto a una scuola. E la targa riporti pure le parole di papa Francesco, pronunciate proprio in questo Capodanno: ferire una donna è oltraggiare Dio, che da una donna ha preso l’umanità”.

Panchina rossa presso la sede UIl di Catania

Enza Meli conclude: “Le ragazze e soprattutto i ragazzi siano i destinatari della tragica lezione lasciata dal 2021. Da loro bisogna partire per estirpare la malapianta dell’odio, della violenza di genere. Tutti, però, sono chiamati in causa in questa sfida di civiltà. Non basta il lavoro di magistratura e forze dell’ordine, se la politica non fornisce strumenti effettivi ed efficaci per la piena attuazione del Codice rosso e delle norme antiviolenza. Stato e Regione comincino da qui, perché il 2022 imprima una svolta da troppo tempo invocata”.

Manifestazione del 16/12/2021 a Palermo in piazza Verdi.

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Oggi lo sciopero generale, proclamato da CGIL e UIL, ha portato in alcune piazze italiane, tra cui Palermo, i manifestanti che chiedono modifiche alla manovra di bilancio.

Circa 10000 persone in piazza Verdi in un tripudio di bandiere rosse e blu.

La Uilca Sicilia era in piazza con una nutrita schiera di iscritti e delegati provenienti da tutti i territori siciliani.

Luisella Lionti Segretaria Generale Uil Sicilia

Luisella Lionti, neo segretaria generale della UIL Sicilia, ha aperto gli interventi al grido di :”Il sindacato c’è!!!”.

Secondo la Segretaria Generale UIL Sicilia e Alfio Mannino Segretario Generale CGIL Sicilia:

“Pensioni povere, redditi bassi, lavoro precario e discontinuo rendono ancora più aleatorie per i giovani di oggi  le possibilità di redditi e pensioni dignitose”.

Inoltre, “se il Paese è in difficoltà, la Sicilia sta affondando e i siciliani hanno tante ragioni in più per aderire allo sciopero generale proclamato dalle due sigle a livello nazionale oggi 16 dicembre”.

Ed ancora la Lionti e Mannino sottolineano “l’inadeguatezza della manovra del governo Draghi per la criticità della situazione nell’Isola”.

In Sicilia ci sono oggi 2.700.000 contribuenti ma per oltre i due terzi di questi il taglio dell’Irpef non avrà alcuna ricaduta, rilevano Cgil e Uil. Sono infatti 1.600.000 ad avere un reddito fino a 15 mila euro e 649 mila un reddito fino a 26 mila euro. Perché la manovra sull’Irpef consenta un risparmio bisognerà andare ai redditi oltre i 35 mila euro. In Italia il dato medio è del 50% dei contribuenti che beneficeranno del taglio. “Nessun beneficio dunque – rilevano i leader Mannino e Lionti – arriverà paradossalmente per i redditi più bassi”. Quanto alle pensioni la media degli assegni nell’isola è di 17 mila euro l’anno contro i 23 mila della media nazionale. Anche in questo caso, sottolineano Cgil e Uil, “la rivalutazione si rende obbligatoria soprattutto per chi ha meno così come una pensione di garanzia che serva ad assicurare il futuro di chi è oggi giovane in un mercato del lavoro precario, discontinuo, frammentato”.

E anche per il lavoro le politiche del governo Draghi sono “inadeguate per colmare il gap col resto del Paese”. I dati siciliani sono drammatici soprattutto per quel che riguarda donne e giovani. Nel 2020 si è registrato un tasso di occupazione femminile del 29,3% contro la media nazionale del 49,4%.

Per i giovani i tassi di occupazione sono 38,9% per la Sicilia, 46,8% la media nazionale. Mentre il tasso di povertà tra assoluta e relativa è inchiodato al 36%.

“Non vedere tutto ciò è come dichiarare di volere lasciare il Mezzogiorno e la Sicilia al proprio destino. Noi non ci stiamo, i siciliani non ci stanno, la legge di bilancio deve essere modificata”.

Anche la Regione Siciliana viene chiamata in causa dalle due sigle confederali:. “Non c’è più tempo da perdere, occorre subito varare le riforme necessarie anche ad agganciare le risorse del Pnrr: da quella della pubblica amministrazione e della forestazione ai piani dell’energia e dei rifiuti”.

Il video e la fotogallery

 

Foto Gallery

In Italia in pensione a 71 anni

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Brutte notizie riguardo l’uscita dal mondo del lavoro per coloro che ci sono appena entrati o che ci entreranno nei prossimi anni se dovesse confermarsi in futuro la voglia dei lavoratori di “fuggire” dalle aziende come succede a quelli che si trovano non molto distanti dalla pensione per vecchiaia adesso.

Leggendo il report dell’Ocse “Uno sguardo sulle pensioni”, i futuri pensionati potrebbero avere dei mal di pancia.

Si evince dal report che, in Italia, per via dell’introduzione nel 1995 del regime “nozionistico a contributi” che tiene conto per la determinazione dell’età per andare in pensione sia dell’aspettativa di vita che della crescita economica del paese, l’età pensionabile normale, circa dal 2040, sarà di 71 anni.

Questo valore è superiore a quello medio dei paesi Ocse ed inferiore soltanto a Danimarca (74 anni), ed è pari a quello di Estonia e dei Paesi Bassi (71 anni).

Ed in Italia, per mandare in quiescenza prima del normale, sono previste varie opzioni che abbassano l’età media pensionabile fino a 61,8 anni contro la media Ocse che è di poco più di 63 anni.

Queste opzioni, ovviamente, fanno lievitare i costi del sistema e fanno diventare la spesa pensionistica italiana tra le più alte tra i paesi dell’Ocse, ovvero, pari al 15,4% del PIL del 2019.

(fonte ANSA)

Luisella Lionti la prima donna alla guida della Uil Sicilia

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Oggi presso il complesso fieristico delle Ciminiere di Catania Luisella Lionti è stata eletta all’unanimità nuova Segretaria Generale della Uil Sicilia. L’elezione è avvenuta durante il Consiglio Confederale Regionale alla presenza del Segretario Generale della Uil PierPaolo Bombardieri e di numerosi segretari confederali e generali delle principali categorie.

Per i bancari presente anche il Segretario Generale della Uilca Fulvio Furlan.

Ad aprire gli interventi la Segretaria Uil di Catania Enza Meli “Molte battaglie di civiltà, di giustizia, di progresso abbiamo combattuto, tante ne combatteremo assieme. In Sicilia da oggi io spero, anzi credo, con una marcia in più. La marcia che le donne sanno imprimere!”

In foto Enza Meli Segretaria Generale Uil Catania

Concludendo “Siamo il tetto sotto il quale trovano riparo diritti e speranze di tantissime donne e uomini, siamo l’organizzazione a cui rivolgersi per sperimentare quanto il noi sia più importante dell’io. Non sarà facile fare meglio di Claudio Barone. Ma Luisella Lionti rappresenta la più bella scommessa della Uil e sarà certamente una scommessa vincente”.

Per la Uilca è intervenuto il Segretario Generale Uilca Sicilia Giuseppe Gargano che ha ringraziato il Segretario Generale uscente Claudio Barone “sempre attentissimo ai problemi della categoria dei bancari, degli assicurativi e degli esattoriali”, augurando buon lavoro ed assicurando pieno sostegno alla Segretaria Generale appena eletta Luisella Lionti “che ha già dimostrato grande competenza e passione come Segretaria Organizzativa della UIL Sicilia garantendo continuità all’azione del nostro sindacato”. Gargano ha poi ricordato due argomenti che riguardano le banche ma non solo, “le pressioni commerciali che, oltre ad essere un problema per la salute dei lavoratori sono anche una questione confederale in quanto minano la sicurezza del cittadino che entra in banca per avere un servizio sicuro ed adatto alle esigenze rappresentate, e l’abbandono del territorio siciliano da parte dei grandi istituti di credito che determina una difficoltà aggiuntiva per lo sviluppo in una regione già in grande difficoltà ed acuisce il rischio del dilagare dell’usura.”

In foto Giuseppe Gargano durante il suo intervento

Luisella Lionti ha messo al centro del suo primo discorso come neo eletta Segretaria giovani, donne e anziani “Sviluppo vero e lavoro dignitoso. Subito risposte e tutele a giovani, donne, precari ed anziani. Rivendicare sviluppo vero e lavoro dignitoso per quest’isola che rimane sempre più isolata. In primo piano donne, giovani, precari e anziani. Sono loro le categorie più deboli e alle quali dobbiamo dare subito risposte. Serve, quindi, incentivare l’occupazione femminile attraverso il potenziamento del welfare utilizzando i fondi del Pnrr per infrastrutture essenziali come scuole, ospedali ed rsa che consentirebbero di sgravare le donne dai carichi di cura”.

In foto Luisella Lionti dopo la sua elezione

 

 

Sindacati in piazza per cambiare la Finanziaria

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Manifestazione dei sindacati confederali in tre piazze siciliane: a Messina in piazza Europa, a Catania in piazza Roma ed a Palermo in piazza Verdi.

Il 27/11/2021 i sindacati confederali si sono riuniti per chiedere al governo la modifica della legge di bilancio.

Gli argomenti più caldi sono stati quelli legati alla disoccupazione con decine di migliaia di giovani che ogni anno lasciano la Sicilia con la speranza di potere trovare un’occupazione decente, magari un lavoro con contratto a tempo indeterminato che era prima la regola, per potere programmare con tranquillità il proprio futuro e potere arrivare alla pensione in maniera dignitosa.

L’unica assicurazione attuale è la precarietà costante.

Spesso c’è la sottooccupazione, come per molti giovani “raider” che hanno la necessità di aprire una partita iva per potere lavorare che li rende equiparabili a lavoratori autonomi ma che, in realtà, sono soggetti alle disposizioni dell’applicazione della piattaforma a cui hanno aderito.

Altro malessere denunciato è quello legato alle pensioni che garantiscono sempre meno la vita a chi ha avuto la fortuna di arrivare alla fine dell’età lavorativa. L’assenza di lavoro con la conseguente contrazione della base dei contribuenti, il lavoro che è sempre meno disponibile e che, spesso, è precario, con occupazione saltuaria e reddito basso, mettono a rischio il futuro di chi si avvicina al mondo del lavoro adesso oltre che degli attuali pensionati.

Un fisco più leggero per i lavoratori è l’altra richiesta avanzata nelle tre piazze.

A Palermo sono intervenuti, dinnanzi a centinaia di persone, Ignazio Baudo per la Uil Palermo, Alfio Mannino segretario generale CGIL Sicilia e Giulio Romani segretario nazionale CISL.

25 novembre – I coordinamenti pari opportunità Uil Sicilia in Piazza contro la violenza sulle donne

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Il 25 novembre in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne proclamata dall’assemblea delle Nazioni Unite, la Uil ricorda tutte le donne vittime di violenza.

La volontà della Uil è che questa giornata non si riduca ad un mero fatto formale e tantomeno ad una generica commemorazione.   Infatti, la violenza contro le donne, da chiunque e ovunque sia realizzata ‐ in ambito famigliare, di vicinato, lavorativo o di vita ‐ non può in alcun modo essere tollerata e non può mai avere alcuna giustificazione.  

Proprio per tenere alta l’attenzione in Sicilia si terranno due importanti eventi.

Evento sulla piazza di Catania

A Catania, insieme a Cgil e Cisl, il coordinamento Pari Opportunità della Uil ha organizzato una fiaccolata “No alla violenza sulle donne” che si terrà ad Acitrezza presso Piazza Vittime del terrorismo alle ore 16:30. La scelta della piazza di Aci Trezza non è casuale ma è stata scelta come luogo simbolo dopo l’ennesimo femminicidio avvenuto lo scorso mese di agosto con l’uccisione della giovane Vanessa per mano del suo ex ragazzo.

Nel capoluogo Cgil, Cisl e Uil Palermo, hanno organizzato per il 25 novembre un presidio. Dalle 10 alle 13 in via Ruggero Settimo angolo via Generale Magliocco saranno indossate le mascherine con il logo delle organizzazioni sindacali e una frase che ribadisce la necessità di arrestare ogni forma di violenza sulle donne. Tutti coloro impossibilitati a partecipare in presenza, sono stati invitati dalle organizzazioni sindacali ad osservare un minuto di silenzio alle 10.30 presso i propri luoghi di lavoro.

Vilma Costa
In foto Vilma Costa coordinatrice P.O. Uil Sicilia

Vilma Costa, coordinatrice Pari Opportunità Uil Sicilia ha dichiarato “Quello che vogliamo è fermare questa strage di donne. Una vera pandemia per la quale ancora non è stato trovato un “vaccino”. TROVIAMO UN VACCINO PER QUESTA PANDEMIA.

 

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