Grande partecipazione della UILCA Ragusa Siracusa a UIL IN TOUR.
Una nutrita delegazione della UILCA di Ragusa e Siracusa, capitanata dal Segretario Generale Sergio La Rosa, ha partecipato all’evento UIL IN TOUR che sta attraversando la Sicilia e martedì 16 novembre ha fatto tappa a Pozzallo. Alla manifestazione ed al Consiglio Territoriale – dove il gruppo dirigente ha affrontato le questioni più urgenti dei bancari in un territorio in cui la UILCA è sempre più protagonista – hanno partecipato anche il Segretario Generale UILCA Sicilia Giuseppe Gargano ed il responsabile nazionale Commissione Proselitismo Uilca Gino Sammarco.
“Tornare in contatto, dopo la pandemia, con la gente per ascoltare e costruire insieme una proposta di ripresa, crescita e sviluppo”. Questo l’obiettivo del tour della Uil, guidata da Pierpaolo Bombardieri, che sta girando per il Paese fermandosi in 27 piazze, e che fa tappa anche in Sicilia per dare il via a dibattiti e confronti. Il 15 è stata la volta di Catania, il 16, appunto, a Pozzallo e mercoledì 17 novembre a Palermo, dove arriverà il truck attrezzato e lungo oltre 10 metri, che si trasforma in un palco all’aperto, e che sarà accompagnato dallo slogan “Nelle piazze con le persone per ridisegnare l’Italia”.
“Buona la prima” a Catania, martedì 16 novembre la kermesse si è spostata a Pozzallo in provincia di Ragusa, in piazza delle Rimembranze.
E’ stata l’occasione per dibattere il tema: “Dall’accoglienza all’integrazione. I diritti. Le speranze. Il dialogo”. Luisella Lionti, segretaria Organizzativa della Uil Sicilia ha aperto i lavori.
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Il dibattito è stato moderato dalla giornalista Francesca Cabibbo. Ha concluso i lavori il segretario della Uil Sicilia, Claudio Barone.
Domani, mercoledì 17 novembre, il tour della Uil farà tappa a Palermo, in piazza Verdi dalle 9.30.
Si partirà con l’esibizione della Women Orchestra. Poi la tavola rotonda “Pandemia…com’è cambiata la società. Criticità e opportunità”.
Salvatore Li Castri, dirigente sindacale della Uilca Sicilia e del coordinamento nazionale della Uilca Unicredit, è stato rieletto Vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.
Le recenti elezioni, dopo oltre un anno di rinvii causa emergenza Covid, si sono tenute per la prima volta in modalità mista, sia in presenza nelle sedi di Palermo, Messina e Catania, sia con voto online.
In Sicilia gli aventi diritto al voto sono stati 1.012 professionisti e 3.533 pubblicisti. Li Castri è risultato essere il più votato tra i pubblicisti con 690 voti. Presidente dell’Odg Sicilia è stato eletto il Vice direttore della TGR RAI Roberto Gueli.
Li Castri, Responsabile della Comunicazione della Uilca Sicilia, da sempre impegnato nell’ ambito della comunicazione sindacale fin dai tempi del Banco di Sicilia e docente nella formazione sindacale, ha riconfermato il suo ruolo all’interno dell’ordine.
Grande compiacimento per la sua elezione da parte di tutta la categoria in Sicilia, dove Li Castri da molti anni cura l’Ufficio Stampa e la Comunicazione della Uilca, nonché la testata giornalistica “Uilca Sicilia News” da lui fondata della quale è il direttore.
Come dichiarato dal Segretario Generale della Uilca Sicilia Giuseppe Gargano “La capacità e l’esperienza di Salvatore Li Castri in ambito giornalistico sono un grande valore aggiunto anche per la nostra Organizzazione. La trasparenza e la comunicazione tempestiva e continua, peraltro, sono essenziali tanto per una efficace azione sindacale quanto per la realizzazione di una buona informazione. Li Castri grazie alle sue caratteristiche è protagonista in tutti gli ambiti in cui opera. A nome di tutta la Uilca Sicilia complimenti vivissimi ad uno dei nostri dirigenti storici e tra i più attivi”.
Ai complimenti si aggiunge Gino Sammarco, storico leader sindacale della Uilca Sicilia, il quale ha espresso tutta la sua soddisfazione per il grande risultato raggiunto da un amico e collega da sempre in prima linea.
Questa mattina presso Piazza Spedini a Catania si è tenuta la prima tappa siciliana del “Uil Tour 2021” con la partecipazione del Segretario Organizzativo della Uil Emanuele Ronzoni che ha dichiarato: “Noi pensiamo che le proposte per migliorare le condizioni di vita nel nostro Paese, a cominciare dal Sud, debbano nascere dal confronto con le persone. È questo il senso di Uil Tour che ha caratterizzato pure la tappa di Catania, dove abbiamo potuto discutere anche di sicurezza sul lavoro. Di recente, il Sindacato è riuscito ad ottenere dal Governo qualche provvedimento utile ma è solo un primo passo. Negli ultimi 10 anni ci sono stati 15mila morti sul lavoro: una strage, un fatto indegno per un Paese civile. A Catania, come altrove, le persone rivendicano un’occupazione stabile e dignitosa, ma rispettosa della sicurezza e della vita”.
Quella di Catania è stata la prima delle tappe siciliane di “Uil Tour 2021” che toccherà domani Pozzallo e mercoledì Palermo.
La Uilca di Catania presente all’evento con il suo Segretario Generale Riccardo Ballotta.
ll truck dell’organizzazione sindacale con le sue ventisette tappe in Italia ha come obiettivo primario quello di diventare spazio di aggregazione e confronto.
Hanno partecipato all’evento catanese, il segretario generale e la segretaria organizzativa della Uil Sicilia, Claudio Barone e Luisella Lionti, insieme con la segretaria generale della Uil etnea, Enza Meli.
“Uil Tour – commenta Emanuele Ronzoni – nasce con l’obiettivo di coinvolgere tutti nella maniera più immediata e diretta possibile. Ampio spazio è stato dato alla campagna #ZeroMortiSulLavoro, che da un anno la Uil sostiene con forza”.
Molti i contributi e gli interventi che hanno animato la giornata: in apertura le testimonianze di Omar Dell’Ombra e Armando Gelardi, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, dopo hanno preso la parola Francesco De Martino, segretario generale Feneal Sicilia, Roberto Prestigiacomo, coordinatore regionale dei presidenti dei comitati Inail, Giuseppe Caramanna e Alfio Avellino, segretari territoriali Uilm e Uiltec, Antonello Biriaco, presidente Confindustria Catania, Nino Marino, segretario generale Uila Sicilia. In conclusione Claudio Barone che ha denunciato le carenze di organico negli Ispettorati regionali del lavoro: “Avere un paio di ispettori per ufficio a Palermo o Catania o nelle altre province siciliane significa controllare un’azienda ogni cinquant’anni! Sembra assurdo, ma è così. Altrettanto paradossale è che l’autonomia regionale possa rappresentare adesso, come purtroppo è già avvenuto molte volte in passato, una zavorra perché nel resto del Paese stanno per essere assunti milleduecento ispettori del lavoro mentre in Sicilia non è previsto nulla del genere”.
Questa prima parte del dibattito è stata moderato da Giovanni Casa, segretario organizzativo Uil Catania.
Dopo il sentito tema delle morti sul lavoro un altro importante argomento di dibattito è stato quello della violenza sulle donne dal titolo “Uomini che odiano le donne. Il femminicidio, l’emergenza ignorata”.
Insieme con alcuni familiari delle vittime di femminicidio, sono intervenute con un contributo video Anna Amoroso e Nunzia Arena, responsabile e psicologa del “Centro di ascolto e cura per uomini maltrattanti” di Bagheria, Enza Meli, segretaria generale Uil Catania, Antonella Caltabiano, presidente “Telefono rosa” Bronte, Alessandro Milazzo, dirigente Divisione Anticrimine Questura di Catania, Salvo Pogliese, sindaco di Catania, Luisella Lionti, segretaria organizzativa Uil Sicilia. Questa seconda parte della mattinata è stata moderata dalla segretaria confederale della Uil di Catania Maria Pia Castiglione.
A concludere l’evento un flashmob sulla violenza di genere organizzato dalle ragazze e dai ragazzi dell’Oratorio Centro giovanile “Giovanni Paolo II” di Librino.
In un recente comunicato della UILCA di Banca CARIGE Sicilia, i dirigenti sindacali della sigla denunciano una serie di “disattenzioni” dell’Azienda rispetto a norme dei contratti vigenti oltre che di accordi siglati.
“Banca sarebbe sinonimo di certezza, in ambito di investimenti, di depositi, di trasparenza, ma anche di attenzione al personale, di mantenimento degli impegni assunti, di rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. La nostra, però, è una strana banca.”
Questo l’incipit del comunicato di Uilca Carige Sicilia del 20/10/2021.
Sottolinea il Segretario Regionale UILCA Riccardo Ballotta a proposito delle pressioni commerciali denunciate nel comunicato: “E’ una banca che dopo aver firmato gli accordi sulle pressioni commerciali non esita a disattenderli nella quotidianità. Pesa molto sul clima interno, inoltre, il gran numero di contestazioni disciplinari comminate ai dipendenti in un contesto lavorativo difficilissimo. Eventuali errori delle lavoratrici e dei lavoratori sono a nostro avviso da addebitare anche all’Azienda che non ha creato le condizioni per lavorare bene e con serenità.”
Ribadiscono Nino La Rosa componente la Segreteria di Coordinamento Nazionale UILCA in Banca CARIGE e Stefano Sanzo, Responsabile UILCA CARIGE Palermo: “La nostra Banca è pesantemente depauperata da esodi e pensionamenti che costringono tutti i lavoratori a svolgere un superlavoro, senza assistenza dai back-office, ossessionati dalle pressioni commerciali e per di più durante una pandemia, con un aumento esponenziale del rischio di commettere errori la cui responsabilità a nostro avviso è quanto meno anche aziendale.”
Continuano La Rosa e Sanzo: “Da sempre ci battiamo affinché l’Azienda consideri l’integrazione nell’organico aziendale dei figli dei dipendenti deceduti in servizio. In Sicilia abbiamo due casi di colleghi deceduti in costanza di rapporto di lavoro ma, a conferma dell’insensibilità aziendale, Banca CARIGE continua ad essere sorda. Lo consideriamo un atto moralmente dovuto a di chi ha dato tanto alla nostra Azienda.”
Il Segretario Generale Uilca Sicilia, Giuseppe Gargano, ribadisce la sua preoccupazione per la situazione in Banca CARIGE, come già fatto in un recente Consiglio Regionale.
“L’importanza di Banca CARIGE in Sicilia a noi è assolutamente chiara dal momento che essa ha acquisito sportelli che furono Sicilcassa e Banco di Sicilia oltre che Banco di Roma. Anche in ragione della loro provenienza bancaria le lavoratrici ed i lavoratori conoscono il territorio e sono un valore per il rilancio della disastrata economia regionale soprattutto a seguito di una pandemia. Tutti dovrebbero preoccuparsene ed occuparsene, a partire dalla politica e dal Governo regionale”
Il numero degli occupati nelle regioni europee a tre anni dalla laurea è oggetto di studio da parte dell’Eurostat con “Il Libro delle Regioni”.
In questa pubblicazione che prende in considerazione anche i temi del lavoro e dell’istruzione nelle varie regioni europee è evidenziato come la Calabria sia all’ultimo posto di questa classifica con soltanto il 37,2% di neolaureati che hanno trovato occupazione entro i primi tre anni.
La Sicilia è al posto di onore, se si può dire, con il 38,3% distanziati dalla media nazionale che si attesta, secondo lo studio di Eurostat al 59,5%.
In tutto questo l’Europa veleggia ad una media dell’81,5% con la regione tedesca dello Schwaben che arriva persino al 97,6% in crescita rispetto al 2019.
Numeri da capogiro per la nostra realtà che dovrà puntare molto alla risoluzione del problema soprattutto ora con gli investimenti legati al PNRR per non perdere un’altra grande opportunità.
In controtendenza i dati pubblicati da Invitalia, società in-house del Ministero dello Sviluppo economico che, dal 2018 a settembre 2021 ha fatto finanziare 440 nuovi progetti di startup con un risvolto occupazionale di 37.000 nuove unità.
Investire nella competitività delle università meridionali e, ovviamente, nella creazione di lavoro al sud anche migliorando le infrastrutture tradizionali e digitali ed i costi legati alla produzione ed alla distribuzione sono le priorità legate alla soluzione del problema.
Dal “Rapporto del credito 2021”, presentato il 5 ottobre 2021 dall’Assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, emerge un quadro del credito siciliano desolante, già denunciato tra gli altri da Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia, da Gino Sammarco, Responsabile economia e finanza Uil Sicilia e da Claudio Barone, Segretario Generale Uil Sicilia.
Secondo quanto dichiarato da Armao, la riduzione del numero degli sportelli in Sicilia e degli operatori, non è dovuta soltanto all’evoluzione tecnologica e digitale del sistema. Il rapporto fotografa un atavico ritardo del sud rispetto al centro nord. E’ maggiore il costo del denaro per famiglie ed imprese con queste ultime che pagano già il divario “territoriale” dovuto ai costi “dell’insularità”.
E’ aumentato il risparmio di più del 10% (da 63 a 70 miliardi di euro) mentre sono rimasti pressocché invariati i finanziamenti (tranne +600 mln per le imprese).
Ma quello che fa più temere la tenuta legale del mondo finanziario per imprese e famiglie è la riduzione degli sportelli bancari, con assenza totale in alcuni comuni dell’isola.
Sono 54 gli sportelli chiusi nel 2020 e sono stati 664 in meno negli ultimi tredici anni anche per le ristrutturazioni aziendali indotte dalla riforma delle BCC oltre che per quelle dovute a fusioni di gruppi bancari nazionali.
Questo potrebbe portare alcuni soggetti a rivolgersi, per potere sopravvivere, a canali di erogazione del credito non ufficiali o, per meglio dire, pericolosi. L’Assessore Armao si è fatto promotore di un incontro con ABI per potere affrontare questo problema e cercare soluzioni adeguate.
A proposito della desertificazione e delle future fusioni previste, Giuseppe Gargano, dopo avere espresso apprezzamento per l’iniziativa dell’assessore Armao, ha manifestato grande preoccupazione per i lavoratori di MPS e Carige.
“Per le lavoratrici ed i lavoratori di MPS della Sicilia auspichiamo che possano seguire il percorso della banca nella sua interezza, senza spezzatini – come affermato più volte dal Segretario Generale Uilca Fulvio Furlan – che mortificherebbero il senso di appartenenza e provocherebbero ulteriori tensioni.”
Continua Gargano: “Anche la posizione di Carige ci preoccupa e riteniamo che ulteriori ritardi nel definire quale sarà il futuro della banca potranno soltanto peggiorare la situazione.
La banca oggi si regge soprattutto, se non esclusivamente, sul senso di responsabilità e sulla competenza delle lavoratrici e dei lavoratori. Avendo assorbito alcuni sportelli del BDS e della Sicilcassa, peraltro, Carige è profondamente radicata ed è un importante riferimento nel territorio regionale. Il personale di MPS e Carige merita attenzione e rispetto.”
”Rosario Mingoia, neo eletto Segretario Responsabile Uilca del Gruppo Unicredit, dichiara: “A seguito delle ultime chiusure di sportelli di Unicredit in Sicilia, sarebbe auspicabile che, una banca così importante come Unicredit incrementi la presenza sul territorio, confermandosi banca di riferimento per l’economia siciliana.”
Rosario Mingoia è stato eletto dai consiglieri nazionali della Uilca, Segretario Responsabile del Gruppo Unicredit. Il dirigente Uilca Siciliano, già responsabile del Coordinamento nazionale Uilca Unicredit, è stato scelto dai consiglieri nazionali della Uilca di Unicredit nel corso del consiglio Nazionale Uilca Unicredit, che si è tenuto a Riccione nei giorni 28 e 29 settembre, alla presenza dei i rappresentanti di tutte le sigle sindacali, dei referenti di Relazioni Industriali di Unicredit e del Segretario Generale della Uilca Fulvio Furlan. Mingoia, originario di Mussomeli (CL) è l’unico Responsabile del sud Italia. Appena eletto, Mingoia ha così commentato: ‘’L’elezione a Segretario Responsabile del secondo gruppo bancario italiano mi onora e mi carica di responsabilità; Unicredit sarà chiamata a breve ad operazioni di portata gigantesca, dall’acquisizione di MPS in autunno, come annunciato prima dell’estate dal nostro Ceo Orcell, al nuovo piano industriale e alla riorganizzazione della rete commerciale. Una serie di impegni importanti e delicati ed il mio impegno, insieme alla mia squadra, sarà quello di pretendere una cogestione dei processi perché non possiamo più permetterci operazioni che abbiano come effetto la perdita di posti di lavoro. Ne abbiamo già persi troppi, dobbiamo pretendere un concambio generazionale che permetta alla rete commerciale di reggere. Dobbiamo spingere, infine, affinché cessi lo stillicidio di filiali: l’economia italiana ha bisogno di sportelli bancari e di banche che la sostengano.’’
Lodevole iniziativa di Unicredit a sostegno dei siciliani privati ed imprenditori che hanno subito danni a causa degli incendi devastanti di questi giorni
La prima banca in Sicilia per presenza di sportelli e distribuzione degli stessi sul territorio ha varato un pacchetto di misure per venire incontro alle comunità colpite.
Queste misure sono state pensate per ristorare, seppur in parte, privati ed aziende dai danni subiti con gli incendi in questo periodo e sono destinate ad imprese operanti nei territori danneggiati e privati che hanno subito danni sempre nei comuni in questione.
Si tratta di moratorie che consentono di congelare le rate dei mutui e dei prestiti chirografari fino al 30 giugno 2022, per le imprese con sede legale nelle zone colpite.
Per i clienti privati che hanno subito danni sugli immobili nei comuni interessati, è prevista la sospensione della quota capitale dei mutui ipotecari.
Per chi avesse bisogno di finanziamenti in emergenza, ai clienti privati Unicredit offre “Prestiti Sostegno” a tasso agevolato mentre alle imprese la possibilità di accedere al “Pacchetto nuovo credito alle imprese” per chirografari ed ipotecari sempre a condizioni particolarmente agevolate.
Le agenzie siciliane di Unicredit sono disponibili per informazioni e per attivare queste misure.
Abbiamo raggiunto Rosario Mingoia, Segretario Responsabile del Coordinamento Nazionale Unicredit:
“Riconosciamo l’ottimo impegno di Unicredit sul territorio siciliano a sostegno delle imprese e delle famiglie colpite dalla tragedia degli incendi.“
Ed ancora:
“Inoltre condanniamo i vili atti compiuti da scellerati che distruggono in un attimo quello che la natura ha creato in centinaia di anni“.
Quasi 7 miliardi di euro di utile in più dello stesso periodo dello scorso anno.
Questo soprattutto per i minori accantonamenti su crediti per circa 3 miliardi complessivi, diminuiti della metà rispetto al I semestre 2020.
Infatti, le prospettive di crescita economica generale, prevista intorno al 5%, hanno migliorato la valutazione del portafoglio dei crediti con risvolti positivi sui conti economici.
Le banche, in questo primo semestre, hanno aumentato gli impieghi e molti clienti hanno ancora bisogno di sostegno per la liquidità. Sono aumentati i ricavi del 7,7% e le commissioni del 14,6% con solo l’1,7% dei costi operativi.
“Il sistema del credito è riuscito a incrementare gli impieghi in una situazione di ripresa comunque incerta, in cui i consumi non sono ancora tornati ai livelli pre Covid e il settore turistico/leisure risente ancora delle problematiche legate alle modalità di accesso alle strutture e alla prosecuzione della campagna vaccinale”, commenta Roberto Telatin, responsabile del Centro studi Uilca Orietta Guerra.
Fulvio Furlan, segretario generale Uilca: “La solidità e la redditività del settore del credito, riconfermate dai dati del primo semestre 2021, rafforzano il ruolo centrale che dovrà avere per recepire in maniera produttiva e costruttiva le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e la necessità che si strutturi in modo organico rispetto a tale ottica nella consapevolezza che il Paese per progredire ha bisogno di coesione sociale, dialogo fra le istituzioni e attenzione ai più deboli”.
Aumentati anche gli NPL al netto di cessioni ed acquisizioni, diventati oramai una fonte molto redditizia di ricavi per gli operatori finanziari abilitati.
La normativa europea PSD2, che richiede una pulizia dei bilanci dai crediti deteriorati alle banche, facilita la concorrenza nei servizi finanziari favorendo l’inserimento di nuovi player non bancari che stanno approfittando di questo business molto redditizio.
Il conseguente snellimento dei costi conseguenti ai crediti non esigibili e gli introiti che la loro cessione comporta, stanno spingendo il modello di mercato verso un assottigliamento del numero degli operatori bancari che per dimensioni possono permettersi investimenti in tecnologia con assottigliamento della concorrenza a discapito della varietà e convenienza di offerta per la clientela.
La necessità di rafforzamento dei grandi gruppi bancari è indotta anche dall’eventualità tutt’altro che remota che competitors nuovi per brand e tipologia possano entrare nel mercato finanziario non dovendo sottostare ai controlli dei singoli stati ed alle norme europee sull’affidabilità economica.
“Quale società avremmo se piattaforme come Google, Apple, Amazon riuscissero, con il loro trade mark, a risultare più affidabili nell’offrire servizi finanziari rispetto a banche che sono sottoposte, ad esempio, agli stress test della European Banking Authority e alla regolamentazione degli Stati?”, commenta Roberto Telatin, responsabile del Centro studi Uilca.
“Per riequilibrare questa situazione e tutelare e valorizzare adeguatamente le lavoratrici e i lavoratori andrebbe considerata la necessità che le aziende che svolgono servizi finanziari o gestione degli Npl siano considerati a tutti gli effetti, anche contrattuali e di regolazione, soggetti bancari. Il settore bancario è vitale per il Paese e per l’Europa e deve continuare a trasmettere fiducia ai clienti, in un contesto di costante dimostrazione di eticità e trasparenza”, osserva ancora Fulvio Furlan.
“Il riassetto delle banche italiane deve quindi essere all’interno di un progetto complessivo, per favorire lo sviluppo dell’economica, con presenza sui territori, al servizio di famiglie e imprese, in coerenza con un mondo economico e produttivo molto diversificato come quello italiano. Soluzioni estemporanee e non lungimiranti rischiano di essere mere operazioni economiche che non servono alla crescita collettiva e a un’applicazione adeguata del Pnrr”
Siamo ai titoli di coda. Lo Stato dovrà vendere ai privati il Monte Paschi entro fine anno, come imposto dalla Unione Europea.
Nel corso della gestione dello Stato, la Banca si è trasformata da patata bollente a disastro annunciato, avendo perso valore su tutti gli indici di bilancio, sulla quotazione in borsa e sulle masse amministrate.
La soluzione più probabile sembra essere la cessione ad Unicredit che vorrebbe acquisire, però, gli asset più produttivi. Ciò aprirebbe tanti fronti critici non ultimo quello degli sportelli in Sicilia.
Nella nostra terra sono presenti 95 succursali, frutto di varie acquisizioni negli anni da parte dell’Istituto senese di banche siciliane. La banca è la terza nell’isola dopo Unicredit e Intesa San Paolo.
Si prevedono 200 esuberi almeno sui 1000 dipendenti attuali.
“No a soluzioni frettolose per i lavoratori e gli sportelli del Monte dei Paschi in Sicilia – dichiarano Gino Sammarco, dirigente Uilca e responsabile economia e finanza Uil Sicilia e Claudio Barone, segretario generale Uil Sicilia. Dai rumors raccolti sembrerebbe che le filiali siciliane potrebbero essere destinate alla Banca Popolare di Bari, Gruppo Mediocredito Centrale, posto che Unicredit, avendo già una presenza diffusa in Sicilia, non ha alcun interesse commerciale ad acquisire le filiali di Monte Paschi, la cui sovrapposizione geografica stimolerebbe certamente un intervento dell’Antitrust sul controllo della concorrenza in materia creditizia“.
“Tutto ciò drammaticamente creerà gravi problemi di esubero di personale e di mobilità per i lavoratori e le loro famiglie che il sindacato gestirà con la massima attenzione. Non vorremmo che si perpetrasse un’ulteriore chiusura di sportelli bancari lasciando così tanti altri comuni senza un’agenzia, continuando quel processo di desertificazione del tessuto creditizio isolano che gravemente ostacola la ripresa delle piccole imprese e crea disagi alle famiglie. Lo spettro dell’usura, peraltro, in questo contesto incerto, aleggia sulle categorie più deboli e non solo praticando tassi anche superiori al 100% ed acquisendo alla fine le piccole attività commerciali.
Tanti gli esuberi che dovranno essere gestiti esclusivamente su base volontaria, almeno 200 in Sicilia, e che toccheranno i lavoratori più vicini alla pensione.”
Sammarco e Barone dichiarano tra l’altro che “il sindacato utilizzerà tutto il proprio peso affinché questo delicato momento non abbia conseguenze sui lavoratori, sulle loro famiglie e sul già fragile tessuto economico siciliano.”
Nei giorni scorsi, Fulvio Furlan, segretario generale Uilca, ha dichiarato:
“Le parti istituzionali hanno il dovere di coinvolgere le Organizzazioni Sindacali. Come rappresentanti degli oltre 21.000 dipendenti del Gruppo MPS, abbiamo molto da dire al tavolo. L’operazione di acquisizione, così come è stata ventilata, è parziale e selettiva. L’interesse di Unicredit appare limitato a una parte selezionata della rete commerciale situata nel Centro/Nord Italia. Che ne sarà degli uffici di Direzione Territoriale, di Area, di Direzione Generale, dei poli di Consorzio Operativo, delle società del Gruppo MPS? E come verranno gestite le filiali del Sud Italia? E le tante sovrapposizioni della rete commerciale nel resto del Paese?”
Ed ancora sugli esuberi che si prevede saranno generati da questa operazione:
“La quantificazione di migliaia di esuberi che immaginiamo trasversali in tutto il Gruppo, anche se gestita con il Fondo di settore magari potenziato con intervento statale, non può essere applicata se non confermando tutte le condizioni che sino ad oggi abbiamo introdotto per l’utilizzo del fondo.”
“Lo Stato ha investito miliardi dei contribuenti per il risanamento della Banca che non ha avuto luogo non certo a causa e per responsabilità di chi ci lavora. Ora lo stesso Stato non può mettere in atto la svendita di MPS lasciando che le Lavoratrici e i Lavoratori della banca più antica del mondo vengano espropriati del loro futuro.”