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UNICREDIT. ACCORDO SU ESODI RICAMBIO GENERAZIONALE E RIQUALIFICAZIONE

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Oggi 17 ottobre 2024, la Uilca e le altre OO.SS. hanno siglato con l’Azienda l’ accordo che vedrà coinvolte circa 1600 persone.

Dopo una complessa e lunga trattativa si è raggiunta la seguente intesa:

– l’accesso a titolo volontario ed incentivato al fondo di circa 1000 lavoratrici/lavoratori, di cui 280 sospesi (finestra pensionistica fino al 01/01/2030) rivenienti dall’accordo del 20 dicembre 2023, ed i restanti con ultima data di accesso alla pensione 1° gennaio 2031, oltre ai pensionamenti diretti entro il 01/01/ 2026;

– per le ulteriori 600 persone è stato previsto un positivo percorso di ricollocazione e riqualificazione professionale, mai realizzato nel settore, mediante l’utilizzo del fondo FBA (UniCredit University). A tutela delle persone coinvolte in questo processo sono stati individuati momenti specifici di confronto con le parti sindacali al fine di rispettare l’equilibrio di genere, di tenere conto delle specificità individuali personali e di considerare la volontarietà.

E’ stato altresì ottenuto un importante numero di assunzioni, in particolare nella rete commerciale, corrispondenti a 500 nuovi ingressi in correlazione al numero delle uscite effettuate, ulteriori 250 assunzioni a copertura del turn over più il pieno reintegro in caso di ulteriori uscite.

Sono stati inoltre raggiunti anche obiettivi economici, di benessere e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, tra i quali l’aumento del buono pasto ad euro 8,00 in due tranche (marzo 2025 e gennaio 2026) , l’ adeguamento degli inquadramenti per alcune figure professionali, l’aumento delle giornate di smart learning, la proroga biennale della polizza mutui TCM, del contributo alla Cassa Assistenza Uni.C.A. ed ulteriori misure di welfare tra cui 3 giorni di permesso retribuito per l’assistenza dei genitori disabili attraverso la Banca del Tempo.

Nella foto Rosario Mingoia Segretario Responsabile del Coordinamento Nazionale Uilca del Gruppo Unicredit durante la sigla dell’accordo

La Uilca e le altre OO.SS. ritengono molto soddisfacente il risultato ottenuto sia per coloro che potranno aderire al piano d’esodo sia per coloro che continueranno a lavorare in Unicredit.

Positivo in particolare il risultato sull’occupazione che si colloca tra i più alti rapporti percentuali del settore.

Rosario Mingoia, responsabile Uilca del Coordinamento Nazionale nel Gruppo Unicredit: “Molto Soddisfatto per il risultato raggiunto, ancora una volta siamo riusciti a trovare il giusto equilibrio tra coloro che potranno accedere all’esodo incentivato volontario e coloro che continueranno a lavorare per il gruppo Unicredit. Significativo il rapporto tra uscite e assunzioni di giovani (0,75) tra i più alti del settore. Innovativo anche il processo di riqualificazione del personale, dove verranno investiti ingenti risorse per la formazione e la riqualificazione del personale. Importanti le rivendicazioni economiche e di welfare incassati dall’incremento del buono pasto, alla proroga di diverse polizze a favore del personale, all’ampliamento dei permessi retribuiti per le lavoratrici e i lavoratori”.

 

Veronese Uil: Aumentare le prestazioni INAIL per inabili e superstiti

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Il 14 ottobre scorso il presidente dell’Inail Fabrizio D’Ascenzo ha presentato alla presidenza della Camera dei Deputati, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone e alle altre autorità presenti la relazione annuale 2023.
La relazione ha mostrato una diminuzione delle denunce di infortunio rispetto al 2022, sia complessivamente (-16,1%) sia per i casi con esito mortale (-9,5%). Di queste ne sono state riconosciute, rispettivamente, il 64% e il 48%. Degli infortuni sul lavoro riconosciuti, circa un quinto sono avvenuti in itinere, mentre il dato sale al 52,2% per gli infortuni con esito mortale, con una leggera flessione rispetto all’anno 2022. Le denunce di malattie professionali, invece, sono aumentate del 19,8%, anche se tale incremento risultava atteso a seguito delle poche denunce pervenute durante la pandemia da Covid-19.

Ivana Veronese Segretaria Nazionale Uil

La Segretaria confederale della UIL Ivana Veronese, però, punta il dito verso il bilancio dell’ente, all’attivo di oltre 3 miliardi, e verso il numero di aziende ispezionate calato di quasi il 6%. «Bisogna che gli avanzi Inail vengano utilizzati per potenziare le prestazioni offerte, a iniziare dall’incremento delle rendite agli inabili e ai superstiti e dalla riduzione delle tariffe alle imprese più virtuose» afferma Veronese «Davanti alla piaga degli infortuni sul lavoro bisogna aumentare e non diminuire le ispezioni».

BancoBpm. Riprendono le trattative con i sindacati.

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In un comunicato del 13 settembre le sigle First Cisl, Fisac Cgil e Uilca Uil hanno annunciato di aver ripreso le trattative con Banco BPM, in seguito all’udienza di conciliazione tra le tre organizzazioni sindacali e l’azienda che si è svolta il 5 settembre.

Le tre organizzazioni sindacali hanno dichiarato di aver trattato con Banco BPM le questioni attualmente aperte. Tale scelta, spiegano, rientra nell’ottica di «massima tutela verso gli iscritti e i lavoratori dell’azienda nonostante la Banca continui a rifiutare le legittime prerogative sindacali delle sigle di maggioranza nel gruppo».

«Il nostro ritorno al tavolo» dichiara Paola Minzon – Segretaria Responsabile Uilca del Gruppo Banco BPM «segna un momento di grande responsabilità, che però non preclude a tutto quello che noi intendiamo fare per tutelare le nostre peculiarità e le nostre prerogative». Il tavolo, svolto il 12 settembre, ha visto tutte le sigle sedute presenti alla discussione con l’espressione di due diverse posizioni: una di maggioranza di First, Fisac e Uilca e una di minoranza di Fabi e Unisin.

Paola Minzon segretaria Responsabile del Coordinamento Nazionale Uilca nel Gruppo BancoBpm

Il comunicato del 13 settembre si inserisce in un quadro più ampio, in cui le tre sigle di maggioranza avevano abbandonato il tavolo delle trattative con Banco BPM il 27 giugno. In tale incontro l’azienda aveva presentato l’argomento dell’utilizzo del Fondo di Solidarietà per far fronte alle 800 assunzioni previste in tre anni contro le 1600 uscite, annunciate precedentemente e descritte come un “ricambio generazionale”. 

La discussione di questo tema risultava già programmata per il 10 e 11 luglio con la partecipazione delle segreterie nazionali e la scelta di affrontare l’argomento anticipatamente ha provocato l’abbandono del tavolo delle trattative da parte di First, Fisac e Uilca.  

A seguito della rottura la Banca ha proseguito il confronto con la sola presenza delle sigle Fabi e Unisin, comunicando che «Banco BPM sarebbe andato avanti con quanto dichiarato nel piano industriale con o senza accordi sindacali». L’11 luglio First, Fisac e Uilca hanno deciso di presentare un ricorso ex art. 28 Legge 300/1970 (“condotta antisindacale”) che si è concluso con la conciliazione del 5 settembre. Con questa viene riconosciuta la legittimità delle richieste delle sigle coinvolte e Banco BPM ha accettato di rimuovere, senza condizioni, la sua nota dal proprio sito. 

Al tavolo del 12 settembre Banco BPM è rimasta ferma sulla sua proposta di prevedere 800 assunzioni in tre anni a fronte di 1600 uscite, utilizzando il Fondo di Solidarietà.

«Dall’altra parte noi ritorniamo al tavolo proprio forti del nostro senso di responsabilità per continuare a lavorare per i nostri lavoratori, cosa che non ci siamo mai esentati dal fare» conclude Minzon.

In un comunicato del 19 settembre le tre sigle di maggioranza hanno comunicato l’intenzione di riprendere a trattare sull’utilizzo del Fondo «al fine di trovare un punto di equilibrio nella trattativa che salvaguardi l’occupazione e fornisca le giuste tutele per i colleghi».

Fusione per incorporazione Banca Popolare Sant’Angelo in Banca Agricola Popolare di Ragusa

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Nelle giornate del 9, 10 ed 11 settembre le delegazioni sindacali UILCA UIL, FABI, FIRST CISL, FISAC CGIL ed UNISIN, composte dagli organismi aziendali e dai delegati delle rispettive Segreterie Nazionali, hanno avviato il tavolo negoziale con la controparte e sono entrate nel merito del processo di fusione che interesserà la Banca Popolare Sant’Angelo e la Banca Agricola Popolare di Ragusa.

Acquisite preliminarmente le informazioni necessarie al proseguimento della trattativa, le organizzazioni sindacali hanno impresso una accelerazione alla definizione del processo di integrazione, a partire dal modello organizzativo di riferimento che sarà quello della incorporante Banca Agricola Popolare di Ragusa.

Nela foto da sinistra, la delegazione trattante UILCA: Antonello Lo Casto, Giuseppe Gargano, Clelia Calcagno, Gaetano Arcuri, Carmelo Sampieri, Leonardo Tarantino, Giuseppe Greco Polito

In considerazione della complessità degli argomenti, le parti hanno condiviso una sospensione dei termini previsti dal CCNL di categoria e dalla legge dal 12 al 30 settembre 2024 e, pertanto, la trattativa ripartirà a far data dall’ 1 ottobre 2024.

Il Segretario Generale UILCA Sicilia Giuseppe Gargano, delegato a seguire la trattativa dalla Segreteria Nazionale UILCA, ha dichiarato:

“La UILCA continuerà a seguire tre linee guida: l’attenzione al personale, che dovrà essere motivato e valorizzato nel rispetto delle professionalità e delle competenze che saranno una ricchezza per la nuova realtà; il rispetto e la crescita dei territori in una logica di una banca popolare siciliana a servizio dell’economia regionale e dello sviluppo; il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori che non dovranno subire stravolgimenti e penalizzazioni determinati da trasferimenti coattivi che inasprirebbero il clima aziendale minando il senso di appartenenza alla nuova banca. Solleciteremo, inoltre, un piano di assunzioni che dovrà puntare a colmare le carenze di organico rilevate particolarmente nelle agenzie delle due banche. Sui tre punti che sono le nostre linee guida e sulla nuova e buona occupazione che auspichiamo come effetto della fusione, la UILCA sarà attentissima ed inflessibile”.   

Il Monastero di San Nicolò l’Arena

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VISITANDO LA SICILIA

A Catania, se non sapete cosa visitare oltre a piazza del duomo, alla “piscaria” mercato del pesce, alla basilica di Sant’Agata, e tanto altro, non perdete di visitare il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena

Seminterrato del Monastero

Il monastero fu fondato dai monaci benedettini della Congregazione Cassinese. La posizione iniziale era appena fuori dalle mura della città, un luogo scelto per la sua tranquillità e per la possibilità di isolamento dal mondo esterno, conforme alla tradizione monastica. Successivamente, i monaci chiesero alla città di Catania di potere ricostruire il sito nel centro storico di Catania per stare al riparo dalle eruzioni dell’Etna ed alle scorribande dei briganti.

Questo Monastero è uno degli edifici religiosi più grandi e impressionanti d’Europa, e rappresenta un esempio significativo dell’architettura barocca siciliana ed ha una storia ricca e complessa che attraversa secoli di trasformazioni, disastri naturali e cambiamenti socio-culturali.

Nel 1693 il monastero fu gravemente danneggiato dal devastante terremoto che colpì la Sicilia orientale, distruggendo gran parte della città di Catania. La ricostruzione, che si estese per oltre un secolo, seguì il gusto del barocco siciliano e fu guidata da famosi architetti come Giovan Battista Vaccarini e Francesco Battaglia.

Nel 1866, con l’Unità d’Italia, gli ordini religiosi furono soppressi, e i monaci furono costretti a lasciare il monastero. Il complesso passò sotto il controllo del nuovo governo italiano, che lo utilizzò per vari scopi secolari, tra cui caserma militare e alloggi per senzatetto.

Dopo la soppressione, il Monastero entrò in un periodo di declino. Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, si cominciò a prendere in considerazione il restauro e la valorizzazione del complesso come patrimonio culturale.

Nel XX secolo, a partire dagli anni ’70, iniziò un lungo processo di restauro, con l’obiettivo di recuperare e preservare il monastero come parte del patrimonio culturale di Catania. I restauri furono orientati non solo alla conservazione delle strutture esistenti ma anche all’adattamento del monastero a nuove funzioni accademiche e culturali.

Nel 1977, il Monastero dei Benedettini è diventato sede dell’Università degli Studi di Catania ed ospita il Dipartimento di Scienze Umanistiche, con aule, biblioteche, uffici e spazi per conferenze e seminari e rappresenta un simbolo dell’identità culturale e storica di Catania e della Sicilia.

Dentro il Monastero:

  • Il Chiostro di Ponente
  • Il Chiostro di Levante
  • La Sala Vaccarini 
  • La chiesa di San Nicolò l’Arena
  • Una ricca biblioteca e archivi storici 
Biblioteca

Con le visite guidate potrete godere appieno la sua ricca storia, l’architettura e l’arte. Le visite includono l’accesso ai chiostri, alle sale storiche e alla chiesa di San Nicolò l’Arena. Guide esperte forniranno dettagli approfonditi sulla vita dei monaci, sulla ricostruzione barocca e sul restauro moderno.

Aumenti retributivi del CCNL del Credito

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A settembre sarà accreditata ai dipendenti del credito la seconda tranche degli aumenti previsti nel rinnovo del Contratto Nazionale del Lavoro del 23 novembre 2023.

Agli appartenenti alla figura (media) A3L4 saranno accreditati 100,00 euro che, dopo la prima tranche di euro 250,00, porta all’80% degli aumenti totali previsti nel nuovo CCNL per €435,00 in coerenza con l’obiettivo di garantire alle lavoratrici e ai lavoratori bancari una crescita salariale in linea con le dinamiche inflattive e la necessità di redistribuzione degli utili e della produttività del settore.

L’impegno della Uil e della Uilca prosegue affinché continui una stagione di rinnovi contrattuali, che difenda il potere d’acquisto delle famiglie, in grande difficoltà a seguito del perdurare della fase di alta inflazione.

Secondo Giuseppe Bilanzuoli, Segretario Nazionale Uilca (in fotografia): “Al fine di massimizzarne gli effetti positivi sulle retribuzioni reali, continuiamo a ritenere indispensabili soluzioni per ridurre la pressione fiscale per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti e per i pensionati.”

Inoltre, “questo sarebbe in linea con quanto proposto dal segretario generale Uil, Pier Paolo Bombardieri dal corso del Congresso Confederale Nazionale dell’ottobre 2022 e più volte ribadito al Governo. “

La Villa Romana del Casale – Sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO

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VISITANDO LA SICILIA

PARCO ARCHEOLOGICO DI MORGANTINA E VILLA ROMANA DEL CASALE

La Villa Romana del Casale, situata nelle vicinanze di Piazza Armerina, è uno dei più straordinari esempi di residenze signorili del tardo impero romano. Costruita presumibilmente tra la fine del III e l’inizio del IV secolo d.C., la villa riflette il potere e la ricchezza dell’aristocrazia romana dell’epoca, probabilmente legata alla famiglia di Massimiano, uno dei tetrarchi (governatore di una parte del paese) dell’Impero Romano.

La villa si estende su una superficie di circa 4.000 metri quadrati e si sviluppa su più livelli, organizzati attorno a tre assi principali che suddividono lo spazio in aree distinte ma interconnesse. L’ingresso principale conduce a un ampio “peristilio” centrale ovvero un cortile circondato da un colonnato, collegato a numerosi ambienti, tra cui stanze private, sale di rappresentanza, terme e ambienti di servizio. Il complesso architettonico della villa riflette una progettazione attenta alla simmetria e alla funzionalità, con un sapiente utilizzo della luce naturale e delle prospettive.

Il vero tesoro della Villa Romana del Casale è costituito dai suoi eccezionali “mosaici pavimentali”, che coprono quasi tutte le stanze e i corridoi con una superficie complessiva di circa 3.500 metri quadrati. Questi mosaici, eseguiti da maestranze africane, sono caratterizzati da una straordinaria vivacità cromatica e da una grande complessità narrativa e stilistica.

Le fanciulle in bikini

Tra i mosaici più celebri spicca quello delle “Dieci Fanciulle”, noto anche come “Fanciulle in bikini”, che raffigura giovani donne impegnate in attività ginniche e sportive, un tema sorprendentemente moderno per l’epoca. Questo mosaico è celebre per la sua precisione nei dettagli e per la rappresentazione accurata dell’abbigliamento femminile.

Un altro mosaico di eccezionale rilievo è la “Grande Caccia”, che si estende lungo un corridoio di oltre 60 metri. Questo capolavoro raffigura scene di caccia che si svolgono in ambienti esotici, con una varietà impressionante di animali selvatici provenienti dalle diverse province dell’impero. Le scene rappresentate sono cariche di dinamismo e tensione, mettendo in risalto la maestria degli artisti nel rendere il movimento e la prospettiva.

La Villa Romana del Casale offre una finestra unica sulla vita quotidiana e sul gusto estetico della classe dirigente romana durante il tardo impero. I mosaici non solo esibiscono un’abilità artistica straordinaria, ma forniscono anche importanti informazioni sulle pratiche culturali, sui costumi sociali e sulle interazioni tra le diverse parti dell’impero. La presenza di soggetti mitologici, scene di vita quotidiana e riferimenti all’esotico testimonia l’apertura e l’influenza culturale di Roma in quel periodo.

Scoperta solo nel XX secolo, la villa è stata dichiarata “Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO” nel 1997, riconoscendo il suo valore universale come testimonianza di un periodo storico cruciale e come esempio insuperato di arte musiva.

Oggi la Villa Romana del Casale è uno dei siti archeologici più visitati della Sicilia, attirando studiosi e turisti da tutto il mondo.

La conservazione dei mosaici è un impegno continuo, dato che questi capolavori sono vulnerabili all’umidità, alle escursioni termiche e ad altri agenti atmosferici. Un sistema di coperture e passerelle è stato installato per proteggere i mosaici, permettendo ai visitatori di ammirare le opere in un contesto che rispetta l’integrità del sito.

La visita alla villa rappresenta un viaggio indietro nel tempo, offrendo un’immersione nella raffinatezza e nella complessità culturale dell’antica Roma, attraverso gli occhi di una delle sue residenze più lussuose e meglio conservate.

Prendetevi il tempo necessario per questo viaggio nel tempo. I servizi offerti ai visitatori sono di tutto rispetto con navette, punti di ristoro e guide.

La gestione della Villa, tutelata dall’UNESCO e inserita nella World Heritage List dal 1997, è affidata al Parco archeologico di Morgantina e della Villa romana del Casale di Piazza Armerina, Istituto dell’Amministrazione regionale dei Beni Culturali.

La UIL ed il referendum per l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata

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LEGGE 26 giugno 2024, n. 86

Le disposizioni contenute in questa legge di recente approvazione, fanno temere una riduzione delle retrocessioni dallo Stato alle Regioni, soprattutto meridionali, su materie di primaria importanza e che dovrebbero invece prevedere una equità nei LEP (Livelli Essenziali di Prestazioni).

Questo potrebbe inficiare la già tanto critica fornitura di servizi sanitari o di istruzione, etc.

La nuova BAPS (Banca Agricola Popolare di Sicilia)

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In data odierna si è svolto il primo incontro tra le delegazioni sindacali congiunte della Banca Agricola Popolare di Ragusa e della Banca Popolare Sant’Angelo e la delegazione aziendale.

Le trattative che porteranno alla fusione per incorporazione BPSA nella BAPR partiranno, dato il periodo feriale, ai primi di settembre.

La nuova azienda, la Banca Agricola Popolare di Sicilia (BAPS), conterà 106 sportelli e 902 dipendenti, affermandosi come la terza banca per presenza in Sicilia dopo Unicredit ed Intesa SanPaolo, oltre che la prima banca popolare in Sicilia e nel sud Italia.

Da sx: Il Responsabile del Coordinamento Uilca in Banca Popolare Sant’Angelo Gaetano Arcuri, ed i segretari Giuseppe Greco Polito e Antonello Casto. Il Segretario Generale Uilca Sicilia Giuseppe Gargano, la segretaria del coordinamento Uilca in Banca Agricola Popolare di Ragusa Clelia Calcagno ed il Segretario Responsabile del coordinamento Uilca in BAPR Carmelo Sampieri

Per la uilca erano presenti il Segretario Generale Uilca Sicilia Giuseppe Gargano,  la delegazione Uilca di Banca Popolare Sant’Angelo composta dal Responsabile Gaetano Arcuri, da Antonello Lo Casto e da Giuseppe Greco Polito, e la delegazione Uilca di BAPR formata dal Responsabile Carmelo Sampieri e da Clelia Calcagno.

Il Segretario generale Uilca Sicilia, preso atto della marginale presenza di sovrapposizione di agenzie, ha valutato positivamente il progetto anche in un’ottica di espansione della banca e, conseguentemente, in una logica di crescita occupazionale del nuovo istituto.

Ha dichiarato Gargano: “la riuscita del progetto passerà dalla valorizzazione della professionalità e delle competenze del personale, oltre che da una virtuosa gestione delle ricadute che dovrà essere accompagnata dalla ricerca del consenso e della condivisione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori.”

Continua Gargano: “Se il rispetto per il personale e l’attenzione all’economia regionale accompagneranno il progetto,  la Uilca Uil non farà mancare il proprio contributo ed il proprio sostegno”.

Approvato dal Parlamento Regionale emendamento IRCA

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Accogliamo con grande soddisfazione l’approvazione, da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana, dell’emendamento concordato con l’Assessore alle Attività produttive, on.le Edy Tamajo, che rappresenta una svolta per il comparto del medio credito regionale. Dopo quasi trent’anni, si restituisce il legittimo contratto del credito ai dipendenti di Ircac e Crias, nel costituendo Irca.

E’ quanto dichiarano in un comunicato stampa i segretari regionali di Uilca, Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito ed Unisin.

Ass.re regionale attività produttive On.le Edy Tamajo

Le sigle sindacali – prosegue il comunicato – ringraziano l’assessore Tamajo per la vicinanza, concretamente espressa, alle legittime istanze provenienti dai dipendenti degli Enti creditizi vigilati dalla Regione Siciliana e dal cui operato dipendono le sorti di oltre ottantamila tra imprese artigiane e cooperative.

 Il raggiungimento dell’obiettivo, che apre adesso nuove prospettive in termini di operatività del medio credito regionale, è stato reso possibile grazie anche all’univoco intendimento espresso dall’ARS cui va il plauso per il deciso colpo d’ala concretizzato con l’approvazione della norma.

Adesso – hanno ricordato i rappresentanti sindacali – si deve procedere speditamente per la definizione del nuovo ente Irca ed in tal senso si invita ancora una volta il Cda presieduto dall’Avvocato Vitalba Vaccaro a procedere senza altro indugio negli atti essenziali alla realizzazione del progetto dell’Istituto regionale per il credito agevolato che porterà alla definitiva fusione di Ircac e Crias.

A tal proposito – continuano i segretari regionali – risulta fondamentale per il decollo del nuovo Istituto, elaborare un Piano industriale ambizioso e di larghissimo respiro che sappia realmente immaginare una struttura che possa sostenere le potenzialità delle tantissime imprese che costituiscono l’ossatura dell’economia siciliana.

Non faremo mai mancare il nostro sostegno – hanno confermato i sindacati – alla nascita di un ente che nelle aspettative di migliaia di imprese può rappresentare una vera svolta per il sistema creditizio siciliano, dando così manforte al lavoro svolto dall’Assessore Tamajo che ha dimostrato di credere fortemente al cambio di passo per gli artigiani e le cooperative della nostra Isola.

Infine, il raggiungimento di questo primo traguardo, che rasserena i lavoratori e le lavoratrici di Crias e Ircac – hanno concluso – avrà come naturale conseguenza la revoca dello stato di agitazione e la riapertura del tavolo negoziale con il Consiglio di amministrazione di Irca e con il neo direttore generale f.f. dott. Pietro Tortorici, che nell’ultimo mese si è distinto per la risoluzione di diverse criticità aziendali.

Giuseppe Gargano Segretario Generale Uilca Sicilia

Contattato Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia, ha commentato: “L’ esigenza di certificare l’esistenza di IRCA passa dal riconoscimento alle lavoratrici ed ai lavoratori ex IRCAC ed ex CRIAS degli aumenti del CCNL credito rinnovato il 23 novembre 2023. La condivisione dell’assessore Tamajo rispetto all’importanza di sciogliere i nodi “formali” che ne avevano impedito la realizzazione, ha consentito di ripartire verso una fase di trattative che dovrà sempre considerare centrali i lavoratori con le loro professionalità e competenze indiscutibili, insieme alla valorizzazione del territorio grazie ad un credito erogato a misura della Regione e dei Siciliani. La nuova situazione potrà dare nuovo slancio all’ente IRCA nell’interesse dell’economia siciliana. Insieme alle banche di credito cooperativo ed alle banche regionali, anch’esse in fase di profonda trasformazione, l’Irca sarà certamente centrale per il rilancio della nostra economia.”

Uilca Sicilia News