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Pellegrino (Uilca): In crescita la riscossione delle tasse in Sicilia.

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L’Agenzia delle Entrate, tramite un comunicato stampa, ha certificato una grande mole di riscossioni effettuate in Sicilia nel corso del 2018, grazie anche al ricorso alla rottamazione.

Il Presidente di Riscossione Sicilia, Vito Branca, esprime soddisfazione per i 374 milioni di euro riscossi in modo spontaneo o coatto dall’ Ente siciliano che ha contribuito per il 68,9% all’attività generale dell’Agenzia delle Entrate in Sicilia.

E su queste note stampa, abbiamo chiesto l’opinione di Enrico Pellegrino, leader sindacale storico degli esattoriali siciliani della Uilca.

Pellegrino ci può dire cosa pensa delle dichiarazioni del Presidente Vito Branca?

Non posso che condividere quanto affermato dal dr Branca che ha citato l’impegno e l’operato dei lavoratori di Riscossione Sicilia, determinante per il raggiungimento dei risultati attuali. Devo esprimere anche un apprezzamento per la compattezza di questo Consiglio di Amministrazione.

Come vanno le relazioni industriali tra sindacato e azienda con questo nuovo CDA?

In questo momento vanno molto bene. Gli impegni presi da questa amministrazione e dal Presidente Branca, in particolare, come il pagamento degli arretrati previsti dal CCNL, sono in via di esecuzione, per cui non posso che ritenermi soddisfatto.

Sono previsti esuberi, chiusura di sportelli e mobilità territoriale per i dipendenti di Riscossione Sicilia?

Nessuna chiusura di sportelli, nessun licenziamento. Saranno trasferiti, ma sempre a Palermo gli uffici di via Enrico Albanese in via Autonomia Siciliana.

Per quel che riguarda le assunzioni, occorre attendere che si definisca la nuova gestione.

Si addensano dubbi sulla futura gestione da parte di Agenzia delle Entrate, viste le condizioni stringenti poste al CDA.

Banche: al via le richieste di rimborso per i clienti truffati

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Il 21 agosto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che prevede il rimborso ai risparmiatori truffati dalle banche poste in liquidazione coatta amministrativa nel periodo che va dal 17 novembre 2015 al 31 dicembre 2017.

Le banche in questione sono Banca Etruria, Banca delle Marche, Carichieti, Cariferrara, Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e le loro controllate.

Oltre a queste, nel periodo considerato, sono andate in liquidazione coatta amministrativa altre banche non assurte agli onori della cronaca: Banca Padovana, BCC di Pelaco, Banca Popolare delle Province Calabre, BCC Banca Brutia e Credito cooperativo Interprovinciale Veneto.

Il FIR (Fondo Indennizzo Risparmiatori) è stato dotato dal MEF di 1,575 miliardi di euro ovvero di 525 milioni per ogni anno dal 2019 al 2021.

I risparmiatori che potranno accedere a questa procedura saranno i privati i piccoli imprenditori e le micro imprese in possesso di azioni e di obbligazioni subordinate delle banche suddette all’epoca della loro liquidazione.

Per potere richiedere il risarcimento, gli interessati dovranno registrarsi al portale della CONSAP (Concessionaria Servizi assicurativi Pubblici) e seguire le istruzioni.

https://fondoindennizzorisparmiatori.consap.it

Per coloro i quali dimostreranno di avere avuto un reddito lordo, nel 2018, inferiore ai 35.000 euro o un patrimonio mobiliare inferiore ai 100.000 euro (elevabile a 200.000 euro se la Commissione Europe autorizzerà non configurandosi un aiuto di stato), l’indennizzo avverrà in modo automatico, previsto nella misura del 30% del costo di acquisto delle azioni con un massimo di € 100.000 e del 95% del costo di acquisto delle obbligazioni subordinate sempre entro il limite di euro 100.000.

Entrambe le somme, al netto di altri rimborsi, come, per esempio, quello del FITD (Fondo Interbancario Tutela Depositi) che risarcisce fino all’80%.

Per chi non rientrasse in questa casistica, ricorrerà l’obbligo di dimostrare di avere subito una vendita da parte della banca “scorretta”, cioè senza i parametri che il TUF (Testo Unico in materia Finanziaria), impone. L’istanza andrà presentata sempre sul portale della CONSAP entro 180 giorni dalla data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale.

Bce: via libera al salvataggio di Carige

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La Banca Centrale Europea ha dato il via libera al piano di salvataggio di Banca Carige. Da Francoforte è arrivata l’autorizzazione ai commissari straordinari per convocare l’assemblea degli azionisti, che è stata prevista per il 20 settembre, per deliberare sul piano di rafforzamento patrimoniale che prevede un aumento di capitale da 700 milioni di euro e l’emissione di obbligazioni subordinate per 200 milioni di euro.

Diversi gli attori coinvolti nel piano di salvataggio del gruppo ligure: Il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), lo Schema volontario di intervento del Fitd (Svi), la Cassa centrale banca – Credito cooperativo italiano (Ccb), la Società per la gestione delle attività (Sga) e altre istituzioni finanziarie, così come previsto dall’accordo firmato il 9 agosto.

La notizia è stata accolta favorevolmente dalla Uilca “Siamo soddisfatti di questa approvazione- le parole di Massimo Masi Segretario Generale Uilca e Mauro Corte (in foto) Segretario Responsabile del Coordinamento Nazionale Uilca di Carige- adesso però aspettiamo con ansia le decisioni della famiglia Malacalza protagonista, nel 2014, dei tentativi di salvataggio della banca. Siamo certi che aderiranno al piano, in quanto se fallisse questa opzione ci sarebbe solo la risoluzione della banca”.

La preoccupazione maggiore per i sindacati è quella dell’occupazione “Adesso, come Uilca- continuano Masi e Corte- dopo l’auspicato sì della famiglia Malacalza attendiamo con ansia, e come noi le Lavoratrici e i Lavoratori di Carige, una illustrazione del piano industriale più chiara ed esaustiva.”

(In foto Nino la Rosa)

In Sicilia il gruppo conta circa 200 lavoratori le cui sorti sono legate al piano di salvataggio. A tal proposito Nino La Rosa, componente la segreteria di coordinamento Uilca Carige: “Porteremo la voce dei lavoratori siciliani ai tavoli della trattativa nazionale e non permetteremo che ci siano ulteriori penalizzazioni e discriminazioni. Vigileremo che non siano sempre i dipendenti a pagare ulteriori prezzi per una crisi tutta di responsabilità di banchieri avidi e predatori.”

FONDO PENSIONI SICILCASSA UILCA: SUL REFERENDUM E’ NECESSARIO ESPRIMERSI

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Per gli iscritti del Fondo Pensioni del personale ex CCRVE, è in arrivo un plico inviato dalla Commissione Elettorale.

Fra gli altri documenti, conterrà una scheda per partecipare ad un referendum con il quale si propone di integrare l’art. 12 del Progetto di Riforma delle prestazioni, articolo molto caro alla Uilca.

Perché integrare questo articolo? E’ un’iniziativa della Commissione di vigilanza dei Fondi Pensione (COVIP). che chiede l’allineamento del nostro Fondo alla norma del Decreto Ministeriale Economia e Finanza n.62 del 2007, in base alla quale il patrimonio immobiliare non può essere superiore al 20% dell’intero patrimonio detenuto da ciascun Fondo. Ciò comporta la necessità di accelerare ulteriormente le vendite, che peraltro consentiranno una più veloce distribuzione delle somme che ciascuno degli aventi diritto ancora attende.

Il Consiglio di Amministrazione del Fondo, con il contributo della Uilca, ha formulato un “Piano per la dismissione del patrimonio immobiliare”, che ha già dato ottimi risultati, nel rispetto dei principi di legalità e trasparenza.

Per tenere fede alle disposizioni della Covip, occorre accelerare le vendite degli immobili.

Per far ciò il referendum chiede agli iscritti al Fondo di approvare o meno l’abbassamento dei prezzi posti a base d’asta onde invogliare i possibili acquirenti.

C’è da dire che, con questa pratica, si potrebbe pervenire ad un mancato raggiungimento del totale degli importi residui ancora dovuti agli iscritti anche se, queste somme, seppur parziali, sarebbero incassate in breve tempo.

La Uilca Sicilia, condividendo a pieno la linea del Consigliere di Amministrazione di riferimento Giuseppe Iannì, è convinta che non necessariamente si determinerebbe questo problema.

Giuseppe Iannì – Consigliere di Amministrazione del Fondo Pensioni CCRVE

Infatti, sulla base di quanto riferisce il Consigliere Iannì, gli accantonamenti di bilancio già operati come da obbligo statutario, sono in grado di compensare l’eventuale minor ricavo dalle vendite, purché non si arrivi a delle svendite che vedrebbero la Uilca contraria.

La Uilca Sicilia ritiene, quindi, utile per gli iscritti, la modifica statutaria che sostiene senza perplessità chiedendo di approvarla tramite questo referendum.

Questa modifica introdurrebbe nello statuto una norma che vincola gli Amministratori e l’eventuale Commissario liquidatore a dismettere il patrimonio immobiliare attraverso aste pubbliche competitive.

Votare, secondo Uilca, è giusto anche perché va verso la direzione che il sindacato ha sempre sostenuto ed auspicato quella cioè di vendere il patrimonio immobiliare al miglior prezzo possibile al fine di liquidare le singole posizioni spettanti ai colleghi e chiudere il Fondo stesso, per evitare tra l’altro ulteriori costi di gestione comunque onerosi.

Per raggiungere questo obiettivo occorre votare “Approvo” ed è quello che Uilca chiede, consapevole che è la migliore soluzione per tutti.

Inoltre, il voto è un fondamentale strumento di democrazia e che va espresso anche se non si è d’accordo con la proposta. L’astensione, non è nella cultura del sindacato, che ha una tradizione basata sulle scelte e sul coraggio del “SI” o del “NO”.

Ecco perché la Uilca Sicilia non è d’accordo con coloro i quali suggeriscono di nascondere la testa sotto la sabbia, delegando a chi vota l’onere delle scelte.

Telatin (Uilca): In aumento gli utili delle banche

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“L’analisi dei bilanci semestrali degli undici principali istituti di credito italiani evidenzia un aumento dell’utile complessivo di 847 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2018.”

E’ quanto dichiara Roberto Telatin, responsabile del Centro Studi Uilca Orietta Guerra.

“Una sola delle undici ha registrato una perdita nel bilancio semestrale; questi numeri tengono conto anche di alcune operazioni straordinarie.”

 

 

 

 

“Queste banche, che impiegano circa il 70% degli addetti italiani del settore, registrano una contrazione dei costi amministrativi e, quindi, anche del personale, ma anche una riduzione dei ricavi (-5,2%). Sono in contrazione anche il margine di interesse (-3,5%) e i ricavi per commissioni (-3,6%).”

 

 

Sul versante dei crediti deteriorati, le banche hanno svolto i compiti loro assegnati dalle istituzioni nazionali ed europee. Sono comunque ancora presenti sofferenze per il 40,3% ed UTP (Unlikely to pay) per il 56,9%.

Massimo Masi, Segretario Generale della Uilca, sottolinea come l’aumento di redditività delle banche incentrato sulla riduzione dei costi deve far porre alcune domande.

“Quando accade una contrazione dei ricavi contemporaneamente alla riduzione dei costi operativi è necessario chiedersi se la continua riduzione delle spese, soprattutto del personale, sia la via corretta per accrescere il valore dell’impresa, oppure se vi siano altre strade da percorrere”

 

 

 

 

 

 

“Inoltre- continua Masi- l’argenteria di famiglia ormai è finita in quasi tutte le banche e conseguire utili con operazioni straordinarie, quali cessioni di partecipazioni, ora non più strategiche, per perseguire gli obiettivi reddituali promessi nei piani industriali, potrebbe non essere la scelta che garantisca solidità al sistema, soprattutto perché questi utili vengono liquidati agli azionisti e non investiti nelle banche.

Se si correrà alla distribuzione di dividendi, non si potrà investire in tecnologia e nell’organizzazione di nuovi modelli di business.”

Nell’ inseguire gli obiettivi reddituali promessi con i piani industriali le Aziende devono tener conto anche degli scenari politico economici nazionali ed internazionali.

La pulizia dei bilanci dai crediti deteriorati potrà non essere efficace.

Per il futuro immediato Telatin afferma:

“Il nuovo processo di aiuti monetari che la Banca Centrale ha annunciato, e inizierà ad attuare per tentare di rilanciare l’economia europea, evidenzia come la stagione dei bassi tassi d’interesse sia destinata a durare.”

“Questo permetterà alle imprese di avere un costo del denaro più basso, ma per il sistema bancario sarà un problema riuscire a trovare utili dall’intermediazione creditizia, al netto delle rettifiche su crediti futuri, per la stagnazione economica attuale.”

Conclude Telatin: “Dalla nostra ricerca emerge che il valore di mercato delle banche italiane è pari al 44% del loro patrimonio e la redditività è aumentata rispetto agli anni precedenti, facendole diventare anche possibili prede per investitori disposti a ‘smontarle’ e rivenderle a pezzi. Idea che con lo spread sui titoli di stato in aumento diverrà sempre più conveniente”.

 

Il Segretario Generale Uilca Massimo Masi chiosa:

“Cosa resterà di un’economia che vedrà ridursi il numero delle banche, con la possibilità che una ridotta presenza di aziende di credito porterà minori finanziamenti alle imprese? Concordiamo con il Presidente dell’ABI Patuelli- continua Masi- sull’opportunità di fusioni solo se indispensabili e non a prescindere.

Infine bisogna contrastare l’ineludibilità e la rassegnazione ad un calo costante dell’occupazione nelle banche. Ci chiediamo se sia più urgente per le banche italiane remunerare gli azionisti o procedere a nuovi modelli di business investendo in tecnologia.”

CASANO (nella foto) – UILCA CREVAL: MASSIMA ATTENZIONE AL CREDITO SU PEGNO

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Custodia Valore”, la società di credito su pegno italiana appartenente al Gruppo austriaco Dorotheum, acquisisce le attività del Gruppo Creval, dopo aver già registrato la confluenza delle attività di pegno da Unicredit.   

Dichiara Flavio Casano, leader storico della UILCA del Credito Siciliano oggi confluita nel Gruppo Creval:

“Non siamo pregiudizialmente contrari ad operazioni di alcun genere, perché tutto il sistema del credito e non solo si trasforma continuamente e complessivamente.

Il nostro unico obiettivo è dare sicurezza ai lavoratori, e garantire diritti e tutele senza penalizzazioni di alcun genere.

La UILCA, come sempre, sarà attentissima e verificherà che ciò accada, tenendo anche conto che il Credito su Pegno è un’attività importantissima in una regione economicamente devastata come la Sicilia, a garanzia della legalità.”

Parisi eletto Rsa Uilca in Alleanza Assicurazioni a Ragusa

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Nei giorni scorsi è stata costituita a Ragusa la prima RSA Uilca in Alleanza Assicurazioni.

Alla presenza del Segretario Generale Uilca Ragusa/Siracusa, Sergio La Rosa, e del Coordinatore Nazionale Uilca Alleanza Assicurazioni, Piero Canu, è stato eletto il Segretario Responsabile Gianluca Parisi (nella foto tra La Rosa e Canu), il quale da 22 anni opera nel comparto assicurativo.

“Grazie all’ azione promossa dal Coordinatore Nazionale Canu – ha detto Sergio La Rosa – abbiamo ottenuto questo risultato che reputo straordinario considerato che, nel nostro territorio, è la prima RSA in assoluto in ambito assicurativo. Siamo alla sedicesima costituzione di RSA a Ragusa/Siracusa ed abbiamo ancora molta strada da fare.

La Uilca Ragusa/Siracusa conta, oggi, oltre 400 iscritti nei tre comparti, unica sigla a crescere nonostante gli esodi ed i pensionamenti del settore. Si completa così la rappresentanza territoriale assieme al credito ed alle esattorie. Siamo il sindacato di riferimento perché le lavoratrici ed i lavoratori apprezzano l’operato dei nostri dirigenti a tutti i livelli.” 

“Grande soddisfazione per il successo ottenuto a Ragusa in ambito assicurativo, dichiara Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia. La nostra Organizzazione che è in costante progressione grazie alla grande qualità dei dirigenti sindacali, crescerà certamente anche in ambito assicurativo, altra categoria ben rappresentata dalla Uilca. Questo è un auspicio, ma è anche una certezza considerato il nostro grande impegno in tutte le categorie rappresentate.”

Proietti (Uil) : Meno tasse per lavoratori dipendenti e pensionati.

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Come riferisce l’agenzia di stampa Italpress, in uno studio della Uil, viene analizzato l’impatto di una flat tax  generalizzata al 15% per i redditi familiari fino a 55.000 euro senza detrazioni e deduzioni che sembra penalizzare i redditi più bassi.

Nove differenti livelli di reddito complessivo, rispettivamente coincidenti con la media di redditi per le fasce di riferimento, come identificate dal Mef.

E’ stata calcolata l’imposizione netta senza la media delle deduzioni e detrazioni di cui usufruiscono i lavoratori italiani. Il confronto tra questa imposizione e quella di una tassa piatta al 15%, senza alcun beneficio fiscale, ha evidenziato come per i nuclei familiari monoreddito la flat tax al 15% può comportare un aumento della pressione fiscale.

Critica la situazione per i redditi complessivi fino a 26.600 euro, titolari adesso, ma ancora per poco, del bonus di 80 euro.

Infatti, un cittadino che abbia un reddito di 10.990 euro lordi annui dovrebbe pagare in un anno 1.819 euro di tasse in più. Poiché’, a oggi, per effetto delle detrazioni e delle deduzioni l’imposta netta versata è mediamente pari al 7,19%, a questa maggiore imposta generata va poi sommata la perdita degli 80 euro mensili erogati con il bonus. Similmente, si genererebbe un aumento di imposta per tutti i redditi fino a 26.600 euro lordi annui. Su base mensile questo incremento diventa pari al 72% per un lavoratore con un reddito di 17.640 euro lordi annui, ovvero più 116 euro al mese di tasse.

Emerge, in questo studio della Uil, la forte sperequazione che tale misura avrebbe per effetto non solo dell’unica aliquota, ma anche per la cancellazione di tutte quelle misure come le detrazioni che agiscono in modo diretto e speculare alla situazione familiare del contribuente, come le spese mediche ad esempio.

L’uso delle detrazioni e delle deduzioni è puramente soggettivo e proporzionato alle necessità del singolo contribuente.

Se venisse confermata l’abolizione di tutte queste agevolazioni fiscali, per molti cittadini, anche con redditi più’ elevati, potrebbe generarsi un aumento diretto della pressione fiscale nonostante l’introduzione della tassa piatta.

Secondo Domenico Proietti, Segretario Confederale Uil, nella foto :

“Tagliare le tasse in Italia è la priorità. Bisogna cominciare a farlo partendo dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, per contrastare la recessione e promuovere la crescita.

La via maestra da seguire per la riduzione delle tasse è quella di agire sulle detrazioni specifiche per lavoratori dipendenti e pensionati, mantenendo il principio di progressività’ e concentrando le risorse sui quei lavoratori e pensionati che, da sempre, sono i primi a fare il loro dovere con il fisco”.

GARGANO (Uilca Sicilia) – “Unicredit: Si apra la vertenza nazionale”

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La UILCA Sicilia è pronta ad una dura vertenza nazionale in Unicredit.

Il Segretario Generale UILCA Sicilia, Giuseppe Gargano, attacca Mustier, AD di Unicredit.

Giuseppe Gargano – Segretario Generale Uilca Sicilia in primo piano. Sullo sfondo Jean Pierre Mustier AD Unicredit

Dice Gargano, a margine di un incontro con sindacalisti siciliani: “Dove passa Mustier sparisce l’occupazione. Chiusure di agenzie, pressioni commerciali inaudite, inefficienze organizzative e procedure che non funzionano, contestazioni disciplinari a profusione ai lavoratori per fatti di cui riteniamo responsabile l’Azienda, carenze di formazione; bastano pochi tratti per descrivere la drammatica situazione di Unicredit in Sicilia.

 I ruoli apicali nazionali della gestione del personale pare abbiano la funzione di contenere e respingere le richieste di aiuto di chi lavora in rete, piuttosto che di prospettare soluzioni. Il problema più grave resta la carenza di personale, determinata dagli esodi/pensionamenti e dalla mancanza di contestuali assunzioni.”

“Non 10 o 20 assunzioni sarebbero necessarie in Sicilia – incalza Gargano – ma, dopo la devastante cura dimagrante subìta negli ultimi anni e quella attesa col nuovo piano industriale, si rende indispensabile almeno un’assunzione per ogni agenzia e servizio, e forse così le filiali non resterebbero vergognosamente chiuse per mancanza di lavoratori.

Unicredit sembra una ‘banca aliena’, che tende ad allontanarsi dai lavoratori e dai bisogni della Sicilia.

La UILCA Sicilia propone l’avvio di una dura vertenza nazionale, considerata la mancanza di soluzioni concrete alle dette criticità da parte dei Top Manager a partire da Mustier.”

Sammarco (Uilca Sicilia) : Sciopero Unicredit Messina – Uniti si vince !

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Gino Sammarco – Leader storico Uilca Sicilia

“I lavoratori di Unicredit di Messina sono stati chiamati ad uno sciopero locale, proposto da alcune sigle, finalizzato ad affrontare il problema della carenza di personale, determinato da esodi e pensionamenti selvaggi e dalle mancate nuove assunzioni in Sicilia, questione da noi sempre denunciata a tutti i livelli, ma che certamente non può essere risolta con uno sciopero aziendale in ambito locale per un fenomeno  che riguarda tutte le banche presenti nella nostra Regione.”

Lo dichiara Gino Sammarco, storico dirigente della Uilca-Uil Sicilia,  che aggiunge : 

“Sull’opportunità di derubricare una necessaria vertenza nazionale ad una questione territoriale, pur condivisibile e drammatica,  si è purtroppo cristallizzata una divisione del fronte sindacale locale, ma, per superare ciò il sindacato, nell’interesse dei lavoratori, come già sottolineato dal responsabile  Coordinamento nazionale Uilca Unicredit Banca, deve andare oltre sterili inutili e dannosi protagonismi che non risolvono i reali problemi della categoria. Il sindacato deve fare un passo avanti recuperando la necessaria unitarietà, rilanciando nelle sedi proprie una vertenza che è patrimonio di tutte le OO.SS. siciliane. Vertenza che denunci i carichi di lavoro esagerati, le insopportabili pressioni commerciali, le mancate assunzioni in Sicilia e per il diritto al lavoro per i nostri giovani.

Forti di queste tradizionali e consolidate esperienze unitarie rilanciamo una battaglia comune che consenta ai bancari di avere una migliore qualità della vita in azienda e che dia una speranza di lavoro ai giovani siciliani

Come Uilca Sicilia ci impegniamo sin da adesso unitariamente a promuovere e sostenere questa vertenza .

Ci  auguriamo che anche il governo regionale ed i politici siciliani  che siedono in Parlamento raccolgano la nostra sfida e che si impegnino seriamente, al di la di sterili comunicati stampa, al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori bancari nella battaglia per il diritto al lavoro e allo sviluppo della nostra terra.”

Uilca Sicilia News