Home Blog Pagina 37

Enna. Bancari approvata piattaforma CCnl. Oggi tocca a Caltanissetta

0
Assemblea lavoratori Enna

Si è tenuta ieri presso la galleria civica di Enna l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori per la presentazione della nuova piattaforma di rinnovo del CCNL dei bancari. L’assemblea, che coinvolgeva i dipendenti bancari di Enna e provincia, ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di persone. La piattaforma, votata all’unanimità, verrà presentata dalle organizzazioni sindacali in Abi a fine maggio al termine di tutte le assemblee di piazza.
Oggi alle 14:30 sarà la volta di Caltanissetta, presso l’Hotel Ventura. L’assemblea odierna coinvolgerà i lavoratori bancari di Caltanisetta e provincia.

(In foto Enzo Bruno Segretario Generale Uilca Enna Caltanissetta)

Come affermato dal Segretario Generale della Uilca Enna/Caltanissetta Enzo Bruno “il contratto è uno strumento insostituibile per la garanzia dei diritti dei dipendenti del settore. La Piattaforma che presentiamo alle lavoratrici ed ai lavoratori è ben articolata e rafforza nella parte normativa le tutele.”


Per la Uilca sarà presente al tavolo Rosario Mingoia (in foto), Segretario Responsabile aggiunto Uilca per il Gruppo Unicredit.

 

BlackRock si defila, quale destino per Carige?

0

All’indomani della notizia in cui il fondo statunitense BlackRock ha fatto retromarcia sul suo intervento a salvataggio del Gruppo Banca Carige, i commissari della banca annunciano che “Proseguono le valutazioni riguardanti ulteriori soluzioni di mercato finalizzate ad assicurare stabilità e rilancio di Banca Carige. Restano, in ogni caso, ferme le previsioni del titolo II del DL 8 gennaio 2019 che consentono l’eventuale avvio dell’iter per la richiesta di ricapitalizzazione precauzionale al Ministero dell’Economia”.
La scadenza della presentazione delle offerte è prevista per il 17 maggio, ma essendo BlackRock l’unica rimasta sul tavolo, lo scenario plausibile rimane quello di attuare lo stesso schema di risoluzione avviato per le banche venete, come affermato dal Segretario Generale della Uilca Massimo Masi che lancia un appello agli organi di governo.

(In foto Massimo Masi Segretario Generale Uilca)

La preoccupazione più grande è per la sorte degli oltre 4.000 lavoratori del Gruppo, ma anche per tutta l’economia delle zone in cui è presente la Banca.
“Ci impegneremo anche nel caso di nazionalizzazione perché Carige non perda la caratteristica di Banca locale legata al territorio e affinché non venga smembrata e trasformate in una Banca di investimenti statali”, continua Masi.
Si terrà oggi a Genova il Convegno “Liguria porta d’Europa, ruolo chiave di Carige”, organizzato dalla Uilca, dove si avanzeranno delle proposte a tutela delle Lavoratrici e dei Lavoratori di Carige. “Saremo in prima linea anche per valutare le eventuali ricollocazioni di quasi 4000 dipendenti, soprattutto quelli delle zone territoriali lontani da Genova (Piemonte, Lombardia, Sicilia, Lazio, solo per citarne alcune)” – conclude Masi.
Al Convegno parteciperanno: il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente della Regione Giovanni Toti, l’economista Marcello Minenna, il presidente di Confindustria della Liguria Giovanni Mondini, il professore dell’Università degli studi di Genova Giovanni Battista Pittaluga, il giornalista Fabrizio Massaro e il Segretario Generale della Uil Carmelo Barbagallo.

BLACKROCK compra Carige: 2.000 esuberi

0

Destano grande preoccupazione tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali di Banca Carige, le notizie inerenti l’eventuale ingresso nella proprietà della banca genovese del fondo statunitense BlackRock, per altro fra i principali azionisti di Unicredit Group.
Come si legge in un comunicato sindacale unitario del 30 aprile “A poco meno di un mese dalla scadenza del termine ultimo fissato dalla Bce per delineare e rendere effettiva una soluzione “privata” allo stato di difficoltà in cui si trova l’azienda, nulla emerge circa le reali intenzioni di tutti i soggetti in causa, compreso un preoccupante silenzio da parte dell’attuale primo azionista della banca.”
Ad interessarsi di Carige sembrerebbe sia rimasto solo un fondo statunitense il quale ha messo sul tavolo della trattativa esuberi per duemila lavoratori, lo smembramento della rete commerciale e le esternalizzazioni di un gran numero di attività̀. Se questa fosse la strategia Aziendale comporterebbe una inaccettabile macelleria sociale, accusano i sindacati. Un numero così elevato di esuberi, che si attesterebbe a poco meno del 50% della forza lavoro, la chiusura del 50% delle filiali, la cessione a terzi della gestione degli NPL e degli UTP, non garantirebbero affatto la messa in sicurezza e il rilancio dell’istituto. Istituto che ricordiamo ha il suo fulcro a Genova e in Liguria ma che ha tantissime filiali e migliaia di lavoratori in molte regioni d’Italia, in Sicilia se ne contano oltre 200.

I lavoratori ed i sindacati sono scesi in piazza venerdì scorso a Genova per una partecipata manifestazione a salvaguardia dello storico gruppo bancario e dei suoi lavoratori.

Uilca carige
(In foto Mauro Corte Segretario Responsabile Gruppo Carige e alcuni dirigenti sindacali Uilca Carige durante la manifestazione a Genova)

E’ previsto per domani pomeriggio l’incontro tra i Commissari e le Organizzazioni sindacali Nazionali e Aziendali al fine di conoscere le reali intenzioni di BlackRock.

A tal proposito il Segretario Generale della Uilca Massimo Masi ha affermato nel comunicato stampa odierno che “Non abbiamo nulla contro BlackRock. Moltissimi fondi stranieri sono entrati nell’azionariato di quasi tutte le banche. Qui la situazione è diversa in quanto il Fondo diventerebbe il maggior azionista (quindi padrone) della Banca. La nostra preoccupazione- afferma Masi- è quella che BlackRock abbia un vero Piano Industriale per il rilancio della Banca che passi per una riqualificazione del credito. Non accetteremo che Carige venga trasformata in una “boutique” finanziaria, vogliamo che la banca sia al servizio dell’imprenditoria locale e che, soprattutto, venga tutelata l’occupazione e la professionalità̀ delle Lavoratrici e dei Lavoratori”.

Armao: “In Sicilia le banche aumentano la raccolta, ma diminuiscono i prestiti alle imprese.”

0

“Riassistiamo ad una nuova stretta creditizia per le imprese ed al drenaggio dei capitali da parte delle banche da destinare ad investimenti altrove.”

Questo il commento dell’Assessore Regionale siciliano all’Economia, nonché vicepresidente della Regione Sicilia, Gaetano Armao, ai dati presentati in conferenza stampa il 27/4/2019 dall’Osservatorio regionale sul credito.

In Sicilia, nel 2018, la raccolta è aumentata rispetto all’anno precedente: 59 miliardi 930 milioni a fronte dei poco più di 59 miliardi dello stesso periodo del 2017.

In netto calo, invece, i crediti: dai 61 miliardi 174 milioni del 2017 si è passati ai 57 miliardi 882 milioni nel 2018.

Armao ha puntato il dito contro le banche, colpevoli a suo dire, di aggravare le difficoltà delle piccole e medie imprese siciliane di accesso al credito.

Ma non è soltanto questo. Ad aggravare questo quadro esistono due anomalie che tarpano ulteriormente le possibilità di crescita alle aziende in Sicilia.

Intanto il Fondo Centrale di Garanzia (FCG) che la Sicilia finanzia con 102 milioni di fondi europei, opera senza vantaggi per le imprese siciliane.

Se, altrove, le banche chiedono alle imprese garanzie sul 20% dei fidi e l’80% è garantito dal FCG, in Sicilia le garanzie sono richieste per il 100% alle aziende con notevole aggravio dei costi del credito.

Inoltre, in Sicilia non è operativa una norma inserita nel D.Lgs. del 1998, il n.112, secondo cui le garanzie per i prestiti alle imprese di importo compreso tra 30 e 100 mila euro possono essere rilasciate dai Confidi autorizzati dalla Regione stessa.

La Giunta regionale – ha comunicato Armao – ha deliberato di richiedere al governo l’inserimento di questa norma del “decreto crescita”, già prevista, ma stralciata, con la speranza che la conversione in legge faccia scaturire questa modifica. In caso contrario, ha aggiunto l’Assessore regionale, nel caso in cui l’abrogazione della lettera r) non venisse stralciata in sede di conversione del decreto in legge, l’alternativa prospettata sarebbe quella di impiegare i 102 milioni che la Sicilia ha versato al FCG direttamente per la sola controgaranzia”.

Soddisfatte da queste affermazioni le Associazioni delle imprese artigiane, del commercio, della cooperazione, dell’industria e Assoconfidi Sicilia.

Uilca: Ad Agrigento il Consiglio provinciale

0

Si è svolto ad Agrigento il Consiglio Territoriale della Uilca.

Alla presenza del Segretario della Camera sindacale della Uil di Agrigento, Gero Acquisto e del Segretario Generale della Uilca di Agrigento, Giuseppe Indelicato, per la Uilca Sicilia Salvatore Li Castri ha affrontato gli argomenti più scottanti.

Li Castri ha illustrato, ai quadri sindacali intervenuti, le peculiarità della piattaforma di rinnovo del CCNL che sarà sottoposta all’approvazione delle lavoratrici e dei lavoratori nelle prime settimane di maggio.

Sottolineando la desertificazione di sportelli a cui è sottoposto il meridione da parte delle aziende di credito col disimpegno sempre più crescente al sud e la relativa chiusura di filiali, è stato spiegato come la Uilca chiede che vengano aumentate le assunzioni di giovani al sud, tramite il FOC, Fondo per l’Occupazione giovanile che, è alimentato dagli stessi dipendenti del credito e dalle aziende.

Altro tema di rilievo nella trattativa per il rinnovo del CCNL è quello sulle pressioni commerciali.

Esiste un accordo tra ABI e OO.SS., siglato nel febbraio del 2017, sulle politiche commerciali.

L’obiettivo dell’accordo era quello di prevenire pratiche commerciali potenzialmente dannose per i clienti, i dipendenti e, quindi, per le aziende.

Secondo la Uilca questo accordo è stato spesso disatteso ed adesso si chiede che venga circostanziato meglio ed inserito nel nuovo CCNL.

Li Castri ha spiegato come si tenterà di inserire nel CCNL maggiori tutele per le lavoratrici ed i lavoratori del settore sia rispetto ai provvedimenti disciplinari da parte delle banche, sia per salvaguardare i dipendenti esposti per legge a ricorsi da parte degli enti di controllo.

Il Segretario Generale Uilca di Agrigento ha sottolineato come, in un momento in cui si assiste ad una contrazione dei numeri dei lavoratori in Sicilia per le politiche attuate alle aziende, la Uilca ha continuato la sua crescita costante di iscritti nel settore grazie anche all’inserimento di nuovi e giovani quadri sindacali ed ad una attenzione particolare alle politiche di genere.

Ha concluso i lavori il Segretario della Camera Sindacale, Gero Acquisto che ha tenuto a sottolineare il prezioso e costante lavoro della Uilca a difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Intervista a Massimiliano Pagani

0

Intervista a Massimiliano Pagani, Segretario Nazionale Uilca, a Palermo per l’assemblea bancari per la presentazione della piattaforma di rinnovo.

Bancari: Approvata a Palermo la piattaforma del CCNL

0

A Palermo si sono svolte il 18/4/2019 le assemblee unitarie per la presentazione e l’approvazione della piattaforma di rinnovo del CCNL.
La platea ha votato per il si all’unanimità.

Stipendi alle stelle per i top manager

0

Il salario di un impiegato di banca medio è da 17 a 153 volte più basso di quello del proprio top manager-

La Uilca ed il suo Centro Studi, analizzano queste macroscopiche differenze dal 2007.

Per il 2018, lo studio del Centro “Orietta Guerra” della Uilca che analizza i dati pubblicati dalle maggiori aziende di credito operanti in Italia, evidenzia che, in genere, le retribuzioni degli amministratori delegati, dei direttori generali, dei presidenti sono rimaste immutate rispetto al 2017.

Ma ancora più degno di nota è il fatto che, nella maggior parte dei casi queste retribuzioni hanno una quota fissa pari all’80%.

Roberto Telatin – Responsabile entro Studi Orietta Guerra

Roberto Telatin, responsabile del Centro Studi Orietta Guerra commenta:

“Questo dato assume per noi una certa rilevanza, in quanto assistiamo, nel mercato del lavoro, soprattutto per i giovani, ad assunzioni con salario principalmente variabile. Come nel caso del lavoro autonomo per coprire posizioni di lavoro un tempo occupate da lavoratori subordinati e con salario prevalentemente fisso”

Continua Telatin : “Le scelte di favorire il lavoro autonomo, anche con fiscalità agevolata, rientrano in quella visione di ‘impresa light’ dove i costi fissi da tagliare sono il costo del lavoro e non, per citarne solo alcuni, le contraddittorie norme fiscali o l’arretratezza e la mancanza di infrastrutture.” – conclude Telatin- “Siamo fortemente convinti che il salario degli organi dirigenziali debba essere proporzionale alla mission aziendale, motivo per cui siamo contrari ai “tetti” sugli stipendi dei manager, e dobbiamo evitare che la variabilità dei salari sia parte preponderante delle Lavoratrici e dei Lavoratori”.

Chiosa Massimo Masi, Segretario Generale Uilca:

Massimo Masi – Segretario Generale Uilca

“Da questa indagine emerge, ad esempio, che una Lavoratrice o un Lavoratore medio di una banca, debba lavorare 140 anni per raggiungere il compenso del proprio Amministratore Delegato. Come Uilca ci sorprendiamo di come l’80% del salario degli amministratori delegati sia legato ad una quota fissa quando, gli stessi, quando ci troveremo a confrontarci con Abi per il rinnovo del CCNL ci chiederanno maggiore flessibilità salariale sul salario delle lavoratrici e dei lavoratori che guadagnano mediamente circa 1700 euro al mese”. – Continua Massimo Masi – “Ecco perché la nostra richiesta economica non può essere messa in relazione con la vendita dei prodotti finanziari e non ma legato al giusto riconoscimento salariale. Ci tengo ad evidenziare come negli altri Paesi gli stipendi sono più elevati ma legati all’andamento aziendale. Come Uilca, ponendoci sempre come obiettivo primario il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori, riteniamo sia opportuno affrontare e raccontare le cose come realmente stanno.”

OCSE – Il Cuneo fiscale in Italia è in aumento

0

Dal recente studio pubblicato dall’OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – sull’imposizione fiscale sul lavoro nei 36 Paesi analizzati “Taxing Wages”, risulta che in Italia un lavoratore con un salario medio e senza carichi familiari ha a disposizione poco più della metà del reddito lordo.

Il cuneo fiscale è l’indicatore percentuale che indica il rapporto tra tutte le imposte sul lavoro pagate dal lavoratore e dal datore di lavoro ed il costo del lavoro complessivo.
Più questo è alto, minori risorse arrivano nelle tasche dei lavoratori e minore sarà il potere di acquisto.
Infatti in Italia, nel 2018, il cuneo fiscale per questa tipologia di lavoratori è stato del 47,9%, in aumento rispetto all’ultima rilevazione del 2018 di 0,2 punti percentuali.

E questo ben oltre la media dei Paesi OCSE che è stato del 36,1%, ed in controtendenza rispetto alla diminuzione di questa media tra i Paesi più avanzati.
Peggio dell’Italia solo il Belgio (52,7%) e la Germania (49,5%).
La variazione della media in diminuzione, come è stato nel 2018, risente di alcuni risultati notevoli avvenuti in Estonia (-2,54 punti), negli USA (-2,19 punti), in Ungheria (-1,11 punti) ed in Belgio (-1,09 punti). Di fatto su 22 Paesi dei 36 analizzati, si sono registrati lievi aumenti.
La situazione generale migliora per i lavoratori monoreddito con due figli per via delle agevolazioni fiscali sulla famiglia. In Italia il cuneo fiscale per questi lavoratori è del 39,1%, ma rimane sempre molto alto e secondo soltanto alla Francia con il 39,4%.
Anche in questo caso la media nei paesi OCSE coinvolti è più bassa (26,6%) anch’essa in diminuzione, contrariamente a quanto successo in Italia.
Peraltro non sempre proporzionali all’ imposizione fiscale sono i servizi pubblici offerti dallo Stato anche a causa dei costi della burocrazia e dell’evasione fiscale.

Barbagallo inaugura la rinnovata sede Uil di Catania: una panchina rossa contro la violenza sulle donne

0

Lunedì 15 aprile verrà inaugurata la rinnovata sede della Segreteria territoriale Uil in via Sangiuliano 365 a Catania, alla presenza del Segretario Generale Carmelo Barbagallo. L’evento, fortemente voluto dalla segretaria generale della Uil di Catania Enza Meli, avrà inizio alle 16.30.

Oltre al Segretario Generale, numerosi i contributi di tutte le categorie: hanno confermato la propria presenza i segretari generali Uilcom e UilaPesca, Salvo Uglialoro ed Enrica Mammucari, il segretario nazionale Uim, Angelo Mattone, il segretario nazionale organizzativo Uila, Guido Majrone, i segretari regionali Uila, Feneal e Uil Trasporti Nino Marino, Francesco De Martino e Agostino Falanga, la segretaria organizzativa della Uil Sicilia, Luisella Lionti e il segretario generale della Uil Sicilia Claudio Barone.

Diversi i momenti in programma durante l’evento: nel corso della manifestazione sarà inaugurata nel cortile della sede sindacale la “panchina rossa” contro la violenza sulle donne, mentre all’interno verranno esposti alcuni quadri del pittore Carmelo Messina.

Infine, Enza Meli ha invitato all’iniziativa il soprano Antonella Arena, il tenore Alberto Munafò e l’ensemble “Bellini Clarinet Choir” diretto dal maestro Giuseppe Ventura. “Nella città di Vincenzo Bellini – spiega la segretaria generale della Uil etnea – rischiano di morire due istituzioni culturali che portano il nome del più illustre dei Catanesi. Con un gesto simbolico, l’esibizione di alcuni artisti, vogliamo quindi ribadire il nostro appello che è anche una denuncia: nessuno spenga la luce dell’Istituto musicale e del Teatro Massimo Vincenzo Bellini!”.

Uilca Sicilia News