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La Uil Messina denuncia il sindaco De Luca

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Anno nuovo vecchia querelle… quelle tra il sindaco di Messina  Cateno De Luca e le organizzazioni sindacali.

In occasione del comizio tenutosi il 31 dicembre la “musica” non è cambiata. “Il fallimentare comizio di Capodanno del sindaco De Luca, oltre a registrare un tragico flop certificato dalla presenza di sole 180 persone, molte delle quali tra l’altro in attesa del concerto, rappresenta l’ennesima pantomima di un sindaco prigioniero di sé stesso che nei primi sei mesi di amministrazione non ha prodotto assolutamente nulla: solo annunci e parole al vento, nonché tante offese e tantissimo veleno contro la Uil, la Cgil, la stampa, i lavoratori comunali, le altre istituzioni”, così Ivan Tripodi segretario generale della Uil Messina, secondo il quale a mancare sarebbe una visione d’insieme, un progetto che miri al risanamento socio- economico della città dello stretto: il tutto aggravato da toni e modalità di espressione non adatti a chi ricopre un ruolo istituzionale.

 

(In foto Cateno De Luca. Fonte lasicilia.it)

 

La Uil Messina ha denunciato il sindaco De Luca alle autorità competenti:

“Rispetto alle indegne offese e alle vergognose calunnie reiteratamente espresse dal sindaco di Messina contro la UIL- aggiunge Tripodi- nel respingere al mittente le oscenità che evidentemente qualificano chi le pronuncia, ribadiamo che, ormai, la questione è passata al vaglio della Magistratura che avrà modo di valutare i termini della denuncia-querela che, per difendere la dignità e l’onorabilità della nostra gloriosa organizzazione sindacale, nei giorni scorsi abbiamo formalmente presentato”.

 

 

Musumeci “66 Mln di imposte Unicredit nelle casse regionali”

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Unicredit verserà alla Regione Siciliana circa 66 milioni di euro relativi alle imposte pagate dalla banca all’erario. A comunicare la notizia al governatore Nello Musumeci è stato il responsabile di UniCredit Sicilia, Salvatore Malandrino (in foto).

Un riconoscimento in capo alla Regione, quindi, di una parte dei tributi annuali versati dall’Istituto di credito per i redditi prodotti nell’Isola. Si tratta di un evento straordinario, tenuto conto che la sede della banca non si trova sul territorio siciliano. Questo a testimonianza del grande rapporto che Unicredit, con il suo ex Banco di Sicilia, ha con l’isola. Sicuramente una ventata di ossigeno per le casse siciliane.

 

“Voglio esprimere un apprezzamento – sottolinea il presidente della Regione – per la decisione maturata dai vertici di UniCredit, un ulteriore segnale di attenzione che la banca presta al territorio regionale. La scelta, assunta in maniera condivisa con il dipartimento delle Finanze del competente ministero, è un passo importante affinché’ il gettito di tutte le imposte erariali maturate nell’Isola, ancorché’ versate al di fuori per ragioni di carattere amministrativo, restino in Sicilia”.

 

Vent’anni di euro e il taglio da 500 va in pensione

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euro

Nel 2019 si festeggiano i 20 anni dell’euro, la moneta unica che entrò in vigore il 1 gennaio 1999 in undici Paesi dell’Unione Europea. Con l’introduzione dell’euro si completava il percorso verso la libera circolazione di capitali in Europa, l’istituzione di un’autorità monetaria comune e una politica monetaria unica nell’ambito della Bce. Oggi i Paesi facenti parte dell’unione monetaria sono 19, l’euro è la seconda divisa più importante a livello internazionale, dopo il dollaro, con oltre 60 Paesi che la utilizzano o vi collegano la loro moneta. Secondo il Presidente della Bce Mario Draghi l’euro è una “conseguenza logica e necessaria del mercato unico. Con l’euro è più facile spostarsi, commerciare ed effettuare transazioni all’interno della zona euro e con il resto del mondo. Vent’anni dopo abbiamo una generazione che non conosce altra valuta nazionale”

Con l’anniversario della moneta unica andranno però in pensione le banconote da 500 euro, stampate per la prima volta nel 2002. A partire dal 27 gennaio, infatti, tutte le banche centrali non potranno più diffonderla ad eccezione di Austria e Germania dove si continueranno a stampare fino al 26 aprile. L’utilizzo del taglio da 500 euro è sempre stato poco diffuso e molto problematico, soprattutto alla luce dell’inasprimento delle normative sull’antiriciclaggio. Guardato con diffidenza da consumatori e commercianti, nonostante sia il taglio meno contraffatto, è forse stato utilizzato più per usi legati ad attività illecite che dal grande pubblico dei cittadini europei. La lotta all’evasione e alla criminalità, oltre allo scarso utilizzo, sono sicuramente tra i motivi della fine dell’epoca dei biglietti viola.

Abi: le banche sospendano i mutui per i comuni etnei terremotati

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Nella notte del 26 dicembre alle 3:19 la terra ha tremato alle pendici dell’Etna con epicentro tra i comuni di Viagrande e Trecastagni, un terremoto di magnitudo 4.8 che ha causato diversi feriti e molti danni ad immobili. Migliaia le richieste di sopralluoghi e centinaia le persone le cui case sono al momento inagibili.

In data 28 dicembre il Consiglio dei Ministri ha dichiarazione lo stato di emergenza, per 12 mesi, in conseguenza dell’evento sismico che ha colpito il territorio dei comuni di Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Milo, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea, in provincia di Catania. Per l’avvio delle prime attività di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite sono stati pertanto stanziati 10 milioni di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.

A seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, l’ABI invita le banche a dare immediata attuazione alla sospensione dei mutui, appena i provvedimenti e le ordinanze istituzionali saranno pubblicati in Gazzetta Ufficiale.

 

Con un comunicato ufficiale Unicredit ha già attivato un pacchetto di misure straordinarie per i comuni interessati, che prevede una moratoria di 12 mesi sulle rate dei mutui ipotecari e chirografari per le imprese, con sede legale/operativa nelle zone colpite dal terremoto che abbiano subito danni, e per tutti i clienti privati intestatari di mutui ipotecari residenti in uno dei comuni interessati danneggiati dall’evento.

Ha inoltre previsto un “Prestito Sostegno” ad un tasso agevolato per i clienti privati residenti nei Comuni interessati dall’evento sismico e un “Pacchetto nuovo credito alle imprese” con linea di finanziamenti chirografari/ipotecari a condizioni agevolate in favore di clienti imprese con sede legale/operativa nei comuni interessati dall’evento.

 

​La protezione civile attraverso una apposita ordinanza fornirà tutti i riferimenti per una piena applicazione della sospensione dei mutui.

Proprio per assicurare dovunque equità e tempestività degli interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali, l’ABI ha sottoscritto uno specifico Protocollo di intesa con la Protezione Civile e le Associazioni dei consumatori.

 

Meli (Uil): Dissesto Catania, “Non paghino sempre i più deboli”!

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Nei mesi scorsi le sezioni riunite della Corte dei Conti hanno rigettato il ricorso del Comune di Catania contro la delibera che ha decretato il dissesto economico e finanziario dell’Ente.

Da qui ha preso il via l’iter presso l’assessorato agli Enti locali della Regione Siciliana per la liquidazione dell’Ente e con la nomina dei componenti dell’Organismo speciale per la liquidazione (Osl) che dovrà gestire la massa passiva.

Il sindaco e la sua giunta resteranno in carica. “Prendiamo atto con amarezza di questo giudizio della magistratura contabile che conferma la delibera del 4 maggio scorso e che toglie al Comune ogni possibilità di evitare il default” afferma il sindaco di Catania, Salvo Pogliese.

Come si ripercuoterà il dissesto sulla città di Catania e sul mondo del lavoro? Lo abbiamo chiesto ad Enza Meli, Segretario Generale Uil Catania:

Catania, una città – non solo un Comune – in dissesto?

“Il dissesto finanziario del Comune rappresenta, in effetti, un disastro sociale per la città. Non è tempo, però, di piangersi addosso. Catania non è in agonia ma era e resta una terra fatta di donne e uomini, giovani e pensionati, con una carica straordinaria di vitalità, passione e talento. Ecco perché proprio noi della Uil, insieme con le altre organizzazioni sindacali e imprenditoriali, siamo scesi in strada e nelle piazze per dire: Catania è viva. Nessuno spenga la luce!”.

Chi vuole “spegnere la luce”?

“Le logiche di mercato sono spietate, facile comprendere come le risorse umane e professionali dei catanesi, dei siciliani, possano fare paura. Ci sono state negate opportunità concesse ad altri, ad esempio in termini di infrastrutture. Ecco perché noi oggi non vogliamo assistenza, né elemosine. Piuttosto denunciamo promesse non mantenute e possibilità negate, rivendichiamo occasioni autentiche di lavoro e sviluppo”.

Messaggio forte e chiaro a Governi e governanti …

“Ci aspettiamo, intanto, che i rappresentanti dei catanesi eletti nelle istituzioni politiche statali e nazionali alzino la voce, così come stiamo facendo noi. Così, risulterà più facile per il Governo nazionale e per quello regionale comprendere che va sostenuto davvero lo sforzo avviato dal Comune di Catania per scalare l’Everest di debiti nei quali s’è ritrovato per colpe della politica. Adesso, dunque, la politica trovi rimedi e soluzioni”.

Il sindacato, quindi, si chiama fuori?

“Al contrario. La storia della Uil è fatta di responsabilità e concretezza. Per questo, abbiamo sollecitato il confronto con l’amministrazione comunale e chiesto che condivida con noi le scelte, dolorose e doverose, imposte dal dissesto. È un percorso difficile, ma noi pretendiamo che venga assicurata equità. Siamo disposti a tutto per scongiurare il rischio, forte, di macelleria sociale. Non consentiremo che, ancora una volta, paghino i più deboli”.

Priorità. Al Comune cosa chiedete?

“Proprio perché sollecitiamo equità, riteniamo prioritaria l’azione di contrasto all’evasione fiscale. Per capire quanto tutto questo abbia pesato nel disastro di bilancio al Comune di Catania, basta leggere le motivazioni del giudizio con cui la Corte dei Conti ha disposto il dissesto. Sono pagine persino inquietanti, poiché rivelano lo scandalo di una pratica diffusa che è indegna di una società civile”.

UILCA Sicilia : Finalmente le assunzioni dei lavoratori ex Sviluppo Italia Sicilia

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“La Uilca Sicilia plaude all’assunzione dei lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia che sono transitati nel bacino unico e saranno finalmente in servizio a tempo indeterminato dal 1 gennaio 2019, dopo anni di lotte sindacali e di atteggiamenti manageriali imbarazzanti”.
Lo comunicano Salvo Patti e Pietro Morina, dirigenti sindacali della Uilca Sicilia, che hanno seguito le delicate e complesse problematiche sin dall’inizio.
“Grazie al sostegno ed all’impegno profuso dal Presidente dell’ Ars On.le Gianfranco Micciché – dichiarano i sindacalisti Uilca – si è risolta una vicenda che era impantanata e della quale non si riusciva a venirne a capo.”

Anno da dimenticare in Sicilia per i lavoratori del Credito. Persi 1.500 posti di lavoro. Ma la Uilca cresce.

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Nel pomeriggio di lunedì 17/12/18, si è riunito ad Agrigento il Consiglio Direttivo dei Quadri Sindacali Provinciali della UILCA.

Tanti i posti di lavoro persi, circa 1500, per mancanza di turn over in Sicilia e per ristrutturazioni aziendali che portano le Direzioni Generali lontano dal nostro territorio.

Questi i numeri che sono stati presentati circa la contrazione dell’ occupazione nelle aziende di credito in Sicilia.

 

 

Erano presenti, oltre al Segretario Generale Uilca Agrigento Peppe Indelicato, il Segretario Generale Uilca Sicilia Giuseppe Gargano, il responsabile del Proselitismo nazionale della Uilca Gino Sammarco, ed il Segretario Generale della Camera Sindacale della Uil di Agrigento, Gero Acquisto.

 

“La Uilca di Agrigento, come già la Uilca Sicilia, è impegnata nella denuncia di questo problema che, insieme a quello delle pressioni commerciali che ha ripercussioni sui lavoratori, ma anche sulla clientela e sulla reputazione delle aziende di credito, mortifica il settore del credito in Sicilia e nel meridione in genere.”

Sono stati illustrati i positivi risultati riguardo il numero di iscritti ed è stato dato risalto alla firma del Contratto Nazionale per i lavoratori siciliani di Riscossione Sicilia. Questa firma porterà un sereno Natale a 680 famiglie.

Regione, Barone (Uil Sicilia): “Manovra correttiva non basta. Quadro desolante di un governo che continua a girare a vuoto”.

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Comunicato stampa

Palermo. “Non è accettabile che nella manovra correttiva non siano previsti fondi sufficienti a garantire gli stipendi dei lavoratori delle ex Province e per i Comuni in disseto finanziario”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Le scelte del governo Musumeci sino ad oggi sono state inadeguate. Si rischia di andare, comunque, in esercizio provvisorio e non si capisce se e quando il governo regionale potrà adottare un provvedimento legislativo per dare risposte a tutte le emergenze. Un quadro desolante – conclude il leader della Uil Sicilia – di un governo che a malapena sopravvive e che continua a girare a vuoto”.

 

AGENZIA DELLE ENTRATE, CRESCE IL FENOMENO DELLO STRESS LAVORO CORRELATO TRA I DIPENDENTI. IL SEGRETARIO GENERALE DELLA UILPA SICILIA ALFONSO FARRUGGIA ACCUSA I VERTICI REGIONALI: “RELAZIONI SINDACALI INESISTENTI”

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COMUNICATO STAMPA

Una lettera al direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate Pasquale Stellacci per sollecitare l’individuazione di soluzioni immediate ai disagi dei lavoratori, gravati da carichi e ritmi di lavoro divenuti insostenibili.

A siglarla è il segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Sicilia Alfonso Farruggia, che definisce da “codice rosso” la condizione lavorativa negli uffici dell’Agenzia delle Entrate in Sicilia.

“Da troppo tempo ormai  – spiega – il sindacato riceve lamentele e sollecitazioni dai dipendenti dell’Agenzia, sui quali incombono lo spettro dello stress lavoro correlato e le patologie ad esso collegate”.

Un fenomeno che l’organizzazione sindacale è impegnata a contrastare attraverso una campagna di sensibilizzazione della collettività che, tra video e azioni mediatiche, mira a informare sui rischi dello stress estremo in ambito lavorativo.

“Però – si legge nella lettera di Farruggia a Stellacci – è sul direttore regionale che grava la responsabilità morale di vigilare sul benessere dei lavoratori, oggi più che mai minacciati da stati di angoscia, dal timore di non espletare al meglio i propri compiti istituzionali e da disagi psico- emotivi  in crescita esponenziale”.

Un malessere al quale la Uil Pubblica Amministrazione ha dato voce di recente sia a Messina, dove è stato proclamato lo stato di agitazione del personale con la programmazione di tre giorni di assemblee che a Catania, dove si è tenuta un’azione di volantinaggio volta a informare l’utenza sulle ragioni della carenza di personale negli uffici pubblici.

Sono tre i fattori principali che, secondo la sigla sindacale, genererebbero lo stress lavoro correlato: l’aumento dell’età media che condiziona necessariamente i target di produttività e che non può essere sottovalutato, l’assenza di turn over di personale assegnato agli uffici territoriali e la diminuzione di organico dovuta ai pensionamenti.

Nello specifico, secondo le previsioni della UILPA Sicilia, il prossimo esodo svuoterà ulteriormente gli uffici, una scadenza ormai prossima che richiede soluzioni urgenti.

“A un quadro già drammatico – aggiunge Farruggia – si aggiunge un ulteriore elemento peggiorativo, ovvero la totale interruzione di dialogo tra i dipendenti e la dirigenza, impegnata nel raggiungimento degli obiettivi assegnati: più volte la UILPA ha cercato di individuare soluzioni condivise, ma dall’altra parte abbiamo registrato soltanto silenzio, indifferenza e indisponibilità al confronto”.

“Se – conclude – non vi saranno segnali di apertura il sindacato, che rimane comunque disponibile al recupero del dialogo, scenderà in campo in primis attraverso le assemblee in tutte le direzioni provinciali della Sicilia ; laddove non fossero bastevoli, indiremo per il prossimo mese di gennaio una manifestazione di protesta coinvolgendo tutti i lavoratori: chiediamo un incontro, alla presenza di tutti i coordinatori provinciali della UILPA Sicilia dell’Agenzia delle Entrate, per ripristinare relazioni sindacali corrette mirate al benessere dei lavoratori”.

 

Ufficio stampa UILPA Sicilia

Marianna La Barbera 366.9338738

Sas nel caos, Borrelli (Uil Sicilia) “Lavoratori in bilico. Musumeci ci incontri, servono soluzioni immediate”.

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Comunicato stampa

Palermo. “Le beghe della politica non ci interessano. Ma è fondamentale adesso trovare una soluzione immediata per i 134 lavoratori che non sono stati assunti alla Sa, oggi nel caos”. Lo afferma Gianni Borrelli della segreteria della Uil Sicilia, dopo avere appreso delle dimissioni del presidente Caruso. E aggiunge: “Servono risposte sul rinnovo dei contratti di servizio con gli enti committenti, in scadenza il prossimo 31 dicembre, e assicurazioni sul pagamento delle retribuzioni. Nell’ultima Finanziaria erano previste sia le assunzioni di questi lavoratori che l’aumento di ore dei part time alla Sas. Una soluzione che avrebbe permesso di aumentare i livelli di fruizione nei musei siciliani. Ma nulla è accaduto. E oggi, per colpa di una politica litigiosa e inconcludente, questi lavoratori non sanno che futuro li attende. Per questo chiediamo un incontro al presidente Musumeci. E’ necessario avviare un percorso certo e condiviso, anche con la nomina di un commissario ad acta”.

 

Barbara Cappello 3478553366

Uilca Sicilia News