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Pressioni Commerciali – Intervista a Rosario Mingoia

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Pressioni Commerciali, argomento molto sentito tra i dipendenti delle aziende di credito.

Le Organizzazioni Sindacali di Categoria hanno chiesto ad ABI un incontro sull’argomento.

Intervista a Rosario Mingoia, Segretario Nazionale Uilca in Unicredit.

 

Bcc – Si rinnovi il contratto

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Il 12 e il 13 novembre le organizzazioni sindacali di settore e Federcasse si sono riunite per proseguire il tavolo di confronto sul rinnovo contrattuale.

La trattativa sul nuovo contratto delle Bcc, che si protrae ormai da anni, si è scontrata dapprima con la riforma del sistema del Credito Cooperativo iniziata dal precedente governo e mai completata, ed oggi con la cosiddetta “riforma della riforma” a firma del nuovo governo Lega/pentastellato. Questa situazione di stallo in cui il Credito cooperativo si trova si ripercuote su decine di migliaia di lavoratori che attendono da anni un contratto “che dia effettività̀ al recupero retributivo, in linea con gli aumenti ottenuti nel credito ordinario, oltre ad affrontare profili normativi essenziali e propedeutici ad una fase storica, che si prepara al prossimo cambiamento epocale originato dalla discesa in campo dei gruppi bancari cooperativi.” come hanno scritto in un volantino unitario le organizzazioni sindacali.

(Fonte www.uilca.it)

In Sicilia il mondo del credito cooperativo interessa quasi 900 lavoratori ed una ventina di aziende. Abbiamo chiesto a Giuseppe Vaccarella (nella foto) , sindacalista della Uilca Sicilia che lavora proprio in una Bcc, come questa riforma interrotta e questo contratto mai rinnovato possano incidere in un mondo, quello delle bcc siciliane, già fortemente interessato da crisi e fusioni:

‘Le Banche di Credito Cooperativo sono le banche dei territori per eccellenza e in esse la componente umana incide molto più che in altri ambiti come fattore critico di successo; rinnovare il CCNL ormai da tempo scaduto non è solo una questione di dignità per le lavoratrici e i lavoratori; dal punto di vista di aziende managerialmente evolute proficue relazioni industriali e il contratto   rappresentano gli strumenti principali per  la valorizzazione e il governo delle risorse umane. Ĺa riforma in tutte le sue molteplici sfaccettature e contraddizioni non può più essere un alibi per un fallimento in tal senso. Serve un’assunzione di responsabilità di Federcassa oltre che delle OO.SS. La UILCA, se da un lato, è stata in questi anni protagonista nell’ evidenziare le suddette contraddizioni e incoerenze, dall’altro, facendo di necessità virtù e con notevole pragmatismo non si è mai sottratta al confronto leale e costruttivo al fine anche di lenire tali discrasie (la principale delle quali è rappresentata dalla costituzione di più gruppi). Come UILCA abbiamo tra l’altro ribadito che l’attuale momento è ormai un punto di non ritorno per il movimento (a meno di non sopportare ingiusticabili e gravosi costi).’

Pay Evolution e Cash Less – “Il futuro passa da qui”

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Questo è uno dei motti del terzo Salone dei Pagamenti organizzato da ABI a Milano dal 7 al 9 novembre 2018 nel corso del quale sono stati affrontati molti temi legati alla circolazione delle valute nell’era della globalizzazione:

Il futuro dei pagamenti globali; la Bank (R)evolution; lo Shopping senza Contante; Mobile e Millennials; Verso una Società Digitale; Arriva l’Intelligenza Artificiale; Blockchain & Criptovalute; Privacy & Sicurezza”.

E per essere al passo coi tempi, occorre, intanto, parlare e scrivere in Inglese.

Seguendo le indicazioni tecniche e normative europee descritte nello standard PSD2, le aziende di credito italiane si stanno muovendo in fretta producendo sinergie con aziende di Fintech o realizzando accordi con le stesse.

Dopodiché sarà meglio che le banche si attrezzino per non essere superati dall’onda concorrenziale dei pagamenti nell’e-commerce attraverso gli stessi social “commerciali” (amazon, facebook, whatsapp, etc).

Sarà impegnativo per le aziende di credito far fronte alle nuove sfide che il mercato dei pagamenti elettronici e l’espandersi del mercato delle criptovalute sta portando alle loro funzioni di gestione/intermediazione del denaro.

Secondo Bancomat spa, da gennaio 2019 sarà possibile effettuare acquisti online anche con Bancomat Pay.

Secondo Antonio Patuelli, Presidente dell’Abi, “fino ad ora non sono state carenti le competenze delle banche in questo settore. E’ mancata la cultura del non utilizzo del contante.”

“La dematerializzazione del contante e le innovazioni digitali nel mondo dei pagamenti e delle transazioni – sottolinea il Presidente dell’ABI – promuovono una nuova e concreta cultura della legalità. Il Salone dei Pagamenti dimostra come l’Italia nell’ambito dell’innovazione è in primo piano. Abbiamo la consapevolezza che nella competizione sulle nuove tecnologie in un mondo globalizzato il nostro Paese, e il mondo bancario, finanziario e societario connesso, sono assolutamente competitivi”. 

Riscossione Sicilia – ARS: Via libera al CDA

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La Commissione Affari Istituzionali dell’Assemblea Regionale Siciliana ha dato il via libera al CdA di Riscossione Sicilia, ratificando i componenti indicati dalla Giunta.

Ad affiancare il Presidente Vito Branca sono stati scelti Ettore Falcone – commercialista in Palermo – e Ketty Favazzo – avvocato di Messina.

Finalmente, dopo oltre 14 mesi, Riscossione Sicilia ha un CdA completamente operativo, presieduto da Vito Branca, persona di grande spessore e competenza.”

Così Enrico Pellegrino, leader storico di Uilca in Riscossione Sicilia, raggiunto telefonicamente.

Ha poi aggiunto:

“Le lavoratrici, i lavoratori di Riscossione Sicilia insieme a noi della Uilca abbiamo accolto con molta soddisfazione la notizia che adesso il CdA è, finalmente, operativo. La prima questione che i dipendenti auspicano si risolva in brevissimo tempo, è la firma del Contratto Nazionale di Categoria, già sottoscritto per gli esattoriali in tutta Italia tranne che per noi in Sicilia”

Il Presidente Vito Branca e gli altri componenti del CdA, adesso si troveranno a gestire tutte le questioni aperte da un così lungo periodo di vuoto di indirizzo e di gestione.

Ricordiamo che si era già dimesso un CdA e che era stato già nominato un altro CdA con a capo Vito Branca che non aveva superato il vaglio della Commissione Affari Istituzionali.

Buon lavoro al nuovo CdA.

I Giornalisti a Palermo per la libertà di stampa

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art.21

Oggi, in piazza Verdi a Palermo Flash mob dei giornalisti in difesa del diritto di informare ed anche del diritto dei cittadini ad essere informati.

Alla manifestazione, organizzata a livello nazionale in tutti i capoluoghi di regione da FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e dall’Ordine dei Giornalisti hanno partecipato, fra gli altri, il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Sicilia – Giulio Francese – ed il Segretario Regionale di Assostampa Sicilia – Roberto Ginex.

La questione, esplosa a seguito della sentenza di assoluzione del sindaco di Roma, Virginia Raggi,  divide gli Italiani in due fronti contrapposti.

Uno capitanato da ministri dell’attuale governo e da esponenti della maggioranza che accusano alcuni giornalisti di essere asserviti a poteri politici di segno opposto al loro. L’altro annovera molti esponenti; dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a politici di tutto il fronte dell’opposizione e gran parte dell’opinione pubblica.

Anche esponenti del mondo sindacale hanno manifestato la propria solidarietà a favore dei giornalisti ed a difesa dell’art. 21 della Costituzione.

Di seguito, la lettera che Massimo Masi – Segretario Generale Uilca – ha inviato alla stampa.

“Cari giornalisti e care giornaliste, vi scrivo perché vorrei esprimervi tutta la solidarietà mia e della Uilca in seguito agli attacchi che avete subito. Tutti si riempiono la bocca della parola “democrazia” dimenticandosi che ogni democrazia che si rispetti ha bisogno dell’informazione. E questa non può essere sempre gradita. Anzi, più sgradita è agli uomini di potere più dimostra di essere libera, autonoma, indipendente. Può anche dare fastidio, può anche sbagliare, ma può anche essere chiamata a rispondere in giudizio dei suoi errori. Chi governa deve solo accettare la vostra presenza, fastidiose zanzare o, come dicono in America, cani di guardia del potere. Bisogna inoltre portare rispetto per chiunque si guadagni da vivere lavorando. Come Sindacato ne abbiamo fatto una missione di vita e critichiamo fortemente chi mira a eliminare tutti gli organismi intermedi. Sono convinto che stampa e democrazia siano legate a doppio filo e nessun partito politico dovrebbe operare un’azione di sottomissione del sistema dell’informazione. Vi faccio i miei più sinceri auguri di buon lavoro, certo che continuerete a lavorare senza abbassare mai la testa.”

La Uil Sicilia scende in piazza contro il DDL Pillon

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La Uil Sicilia e tutte le categorie sono scese in piazza per manifestare la propria contrarietà al disegno di legge Pillon e chiederne il ritiro. 

Migliaia di persone hanno manifestato sabato 10/11/18 a Palermo in rappresentanza di varie associazioni e sindacati.

Così Grazia Mazzé del coordinamento Pari Opportunità UIL Sicilia (nella foto): “Il ddl non rappresenta un aiuto alla bigenitorialità ed è un percorso ad ostacoli sul tema dell’affido e della separazione. Soprattutto non tiene conto della situazione di difficoltà economica delle donne, accentuata nelle regioni meridionali. I minori hanno la necessità di sentire la presenza di ambedue i genitori ed è chiaro che il coniuge economicamente più debole, quasi sempre la donna, deve potere garantire le migliori condizioni di vita al figlio”.

L’occupazione femminile – ha dichiarato Mazzé –  resta una pre-condizione fondamentale per affrancare le donne dalla violenza, altra grande piaga del nostro tempo.

Soltanto il 49% delle donne lavora e quasi sempre con retribuzioni inferiori a quelle dell’uomo.

Sono dati che portano lontano dall’obiettivo che si prefigge Pillon. Il meridione è gravemente svantaggiato; la Sicilia è tra le ultime posizioni per disoccupazione.

Per mancanza di una retribuzione adeguata è quasi sempre la donna costretta a lasciare il lavoro per l’accudimento dei figli. 10 anni di crisi hanno significato per le donne del Sud quasi 200 mila posti di lavoro in meno”. 

Diritto di famiglia…INDIETRO TUTTA

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Il 10 novembre in tutta Italia è prevista la manifestazione nazionale contro il DDL Pillon, voluta dalla Uil e dalla Cgil insieme alle maggiori associazioni antiviolenza. In Sicilia la manifestazione si terrà a Palermo dove un corteo partirà alle ore 15:30 da Piazza Croci per proseguire fino a Piazza Massimo. Il discusso disegno di legge, che prende il nome dal ministro leghista che lo ha proposto, vuole rivedere alcuni emendamenti del diritto di famiglia, in particolare l’affido, il mantenimento diretto e la bigenitorialità.

Uno dei punti cardine del disegno di legge Pillon è l’introduzione della mediazione familiare obbligatoria. L’articolo 7 stabilisce il ricorso obbligatorio a un mediatore per le coppie con figli che decidono di separarsi, che li aiuti a trovare un accordo nell’interesse dei minori. “Il primo incontro sarà gratuito, gli altri invece saranno a pagamento sulla base di tariffe stabilite dal Ministero della Giustizia.” 

In particolare le associazioni e le parti sociali accusano il disegno di legge di non tutelare le donne in difficoltà o vittime di violenza e i loro figli, riportando il diritto di famiglia indietro di qualche decennio.

(Fonte foto ilfattoquotidiano.it)

Il disegno di legge prevede infatti che anche il genitore assegnatario della casa coniugale, in presenza di figli minori, debba corrispondere all’altro coniuge “un indennizzo pari al canone di locazione computato sulla base dei concorrenti prezzi di mercato” scoraggiando quindi le separazioni nei casi dove sono presenti abusi e violenze.

Anche la rete si è mobilitata, raccogliendo oltre 99.000 firme con petizioni lanciate da varie associazioni nelle quali si sostiene che il disegno “Ignora il persistente squilibrio di potere e di accesso alle risorse proponendo un’equiparazione tra i genitori, il doppio domicilio dei minori, l’eliminazione dell’assegno di mantenimento e dando per scontate disponibilità economiche molto spesso impossibili da garantire per le donne in un paese con elevatissimi tassi di disoccupazione femminile, dove è ancora presente il gap salariale, che continua ad espellere dal mercato del lavoro le madri, ne penalizza la carriera e garantisce sempre meno servizi in grado di conciliare le scelte genitoriali con quelle professionali, mentre scarica i crescenti tagli al welfare sulle donne schiacciate dai compiti di cura.”

 

 

Credito Valtellinese – In vendita anche il credito su pegno

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Il Credito Valtellinese (Gruppo Creval) ha incorporato il Credito Siciliano, estinguendo, di fatto, una delle ultime Direzioni Generali presenti in Sicilia.

Da gennaio il Monte dei Pegni del Credito Siciliano sarà ceduto, come già avvenuto per quello di Unicredit, alla casa d’aste viennese Dorotheum.

Flavio Casano, dirigente sindacale del Credito Siciliano, ed ora Segretario Generale di Uilca Palermo dichiara:

“Anche nel gruppo Creval le ristrutturazioni hanno estinto un’altra Direzione Generale in Sicilia che, oltre a rendere l’establishment aziendale lontano dai problemi della clientela siciliana, hanno tolto al nostro territorio una fonte di imposte. Inoltre i tagli conseguenti alle ristrutturazioni hanno interessato, fra l’altro, il servizio di pulizie che è stato ridotto mettendo a repentaglio l’igiene ed il decoro nelle succursali ex Credito Siciliano di Palermo e della Sicilia.

I rappresentanti della Uilca in azienda hanno più volte lamentato e segnalato le carenze suddette, ma invano.

Dopo numerose sollecitazioni che non hanno avuto riscontro da parte aziendale e dopo un anno di attesa, congiuntamente alle altre OO.SS., abbiamo fatto una denuncia all’A.S.P. di Palermo lamentando le inadempienze dell’azienda.”

 

Intanto, a metà novembre, il Credito Valtellinese attiverà la procedura di cessione di ramo d’Azienda “InPegno”, il Credito su Pegno del gruppo. 

Domani Cgil e Uil in piazza a Messina

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Come annunciato la scorsa settimana, in seguito all’approvazione del piano “Salva Messina”, Cgil e Uil hanno confermato lo stato di mobilitazione previsto per domani 31 ottobre. La dura risposta da parte sindacale ha portato l’amministrazione messinese a rivedere alcuni passaggi del discusso decreto.

“GRAZIE ALLA MOBILITAZIONE DEL 31 OTTOBRE IL “SALVA MESSINA” E’ STATO STRAVOLTO, RIMANGONO ANCORA MOLTI PUNTI DA CAMBIARE PER IL BENE DEI LAVORATORI E DELLA CITTA’. CGIL E UIL CON LAVORATORI E CITTADINI MERCOLEDI’ IN PIAZZA MUNICIPIO CHIAMANDO IN CAUSA IL CONSIGLIO COMUNALE.

La paura della piazza – dicono Cgil e Uil –  ha portato i firmatari del “Salva Messina” del 13 ottobre con in testa il sindaco De Luca a modificare radicalmente la “macelleria sociale” contenuta nella prima stesura del piano.”

Soddisfazione, quindi, per questo primo spiraglio di apertura da parte di una amministrazione  comunale che si è mostrata poco interessata alle istanze sindacali.
Come dichiarato dal Segretario della Uil Messina Ivan Tripodi : “La Uil che è protagonista di una sacrosanta battaglia per la difesa dei lavoratori e più in generale della città di Messina, non si è fatta intimidire da un pesante clima creato dal sindaco De Luca, il quale si è caratterizzato per comportamenti, parole ed azioni decisamente antitetici rispetto ad un normale, anche aspro, confronto dialettico. Domani mattina mercoledì 31ottobre alle ore 10.00 saremo in Piazza Municipio per ribadire la necessità di salvaguardare tutti i posti di lavoro e per pretendere politiche di sviluppo per Messina ed il suo territorio”

“Buon lavoro al nuovo CdA di Riscossione Sicilia”

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Giuseppe Gargano – Segretario Generale Uilca Sicilia

Auspichiamo che  il CDA, finalmente designato, se confermato in Commissione Affari Isttuzionali dell’ARS, dia al sindacato un interlocutore certo con il quale confrontarsi sul futuro dell’azienda e dei lavoratori e proceda alla firma del Contratto Nazionale.”

Ed ancora

“Attendiamo, quindi, notizie che quanto meno costituirebbero un punto di partenza per dare garanzie ai dipendenti che sono il patrimonio indiscutibile di Riscossione Sicilia.”

Così Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia.

Continuano  intanto i rumors dai Palazzi sulla possibilità che Riscossione Sicilia non venga incorporata dalla Agenzia di riscossione nazionale, che difficilmente assorbirebbe tutto il personale, ma resti sotto il controllo della Regione siciliana.

Uilca Sicilia News