Continua la crescita della Uilca Sicilia anche nel comparto degli Assicurativi.
Giuseppe Gargano, segretario generale Uilca Uil Sicilia, alla fine di un incontro tenutosi a Caltanissetta ha comunicato le nuove acquisizioni degli assicurativi in tutta la Sicilia, e ha aggiunto : “Un grande benvenuto ed un ringraziamento sincero ai nuovi amici che hanno scelto la UILCA UIL per proseguire o avviare il proprio percorso sindacale in Alleanza Assicurazioni.”
I nuovi dirigenti sindacali, fra i quali Massimiliano Messinese, Enzo Di Mare, Agostino Manganella, Nicolò Cannella e Calogero Di Vinci hanno definito insieme progetti e percorsi da portare avanti condividendoli con il Responsabile Regionale UILCA Sicilia assicurativi Diodoro De Guilmi e con il Responsabile del Proselitismo UILCA Sicilia assicurativi Diego Di Gioia. “Il nostro progetto è solo all’inizio. – hanno dichiarato – La passione e la voglia di essere protagonisti nella rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori ci porteranno lontano. Certamente una delle priorità sarà recuperare anche in Alleanza il CCNL di categoria poichè giá nel prossimo mese di ottobre dovrebbe ripartire la trattativa. Non faremo mancare il nostro contributo di idee e proposte alle delegazioni trattanti”. “La centralità delle persone – conclude Gargano – essere lavoratori tra i lavoratori con un impegno di rappresentanza da portare avanti con credibilità e serietà, la difesa dei diritti insieme alla consapevolezza dei doveri, hanno accomunato tutti i partecipanti all’incontro. Con questi presupposti, sono certo che la nuova squadra UILCA Sicilia assicurativi sarà vincente”.
Il 19 luglio 2023, a Palazzo Altieri, Uilca, Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil e Unisin, si sono riuniti con ABI per la presentazione della piattaforma per il rinnovo del CCNL, già inviata il 6 luglio 2023.
Partendo da un’analisi condivisa del contesto e dai risultati straordinari del settore, le Organizzazioni Sindacali hanno sottolineato alcuni punti:
l’aumento delle retribuzioni a fronte delle dinamiche inflattive, della redditività e produttività;
contrattazione collettiva d’anticipo necessaria per gestire i cambiamenti;
partecipazione dei lavoratori;
qualità e quantità dell’occupazione per invertire la rotta della riduzione degli organici, la chiusura delle filiali e l’abbandono di molti territori;
orari, flessibilità e benessere lavorativo; profili professionali e sviluppo di carriera;
welfare e diritti.
Inoltre, le Organizzazioni Sindacali hanno ribadito la centralità del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
Insieme, le parti, hanno concordato la sospensione dei termini di scadenza del CCNL precedente fino al 31 dicembre 2023. In predetto accordo, siglato nel corso di una riunione del 26 luglio 2023, viene sancito che le attività lavorative svolte dalla scadenza naturale del precedente CCNL (31/12/2022) nel corso di questa “mera” sospensione dei termini, sarà trattato economicamente e normativamente secondo quanto previsto dal CCNL del 2019, ovvero quello precedente.
La richiesta di aumento economico, nella piattaforma per una figura media di inquadramento, è di €435,00 mensile. Nelle trattative, di solito, si pattuisce un “avvicinamento” all’importo finito entro un certo periodo di tempo. Staremo a vedere.
Anche le parti normative rappresentano dei costi per le aziende e la tassazione sugli extra profitti sulle banche imposta di recente dal governo, fa suonare l’allerta tra i rappresentanti dei lavoratori per evitare che questo aumento dei costi imprevisto non si ripercuota sulla trattativa.
Il 21 settembre 2023, a Palazzo Altieri, si inizierà la trattativa vera e propria che le OO.SS. auspicano sia veloce e che si possa concludere entro fine anno.
Continua la campagna Uilca contro la desertificazione degli sportelli bancari in Italia.
Il camper della segreteria nazionale, nella prima metà del 2023, ha già incontrato amministratori locali, cittadini e rappresentanti di artigiani e commercianti in vari centri di molte regioni italiane: Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Umbria, Lombardia, Basilicata.
Dopo l’estate, il camper riprenderà il suo giro e sarà dal 13 al 15 settembre in Abruzzo e Marche.
Per la Sicilia sono previste due giornate a metà novembre.
Insieme a questa attività di incontri nelle località abbandonate dalle aziende di credito, la Uilca sta effettuando un sondaggio sulla questione chiusura sportelli bancari.
Sono state intervistate, già, 1.400 persone e, qui sotto i risultati delle risposte alle tre domande fatte:
Generalmente, ogni quanto tempo si reca nella sua filiale bancaria?
Lei personalmente quanto ha percepito la mancanza/riduzione dello sportello/filiale della banca?
In definitiva, quanto è soddisfatto della riduzione/chiusura delle filiali e degli sportelli bancari nel luogo in cui vive?
Ebbene, la chiusura delle filiali/sportelli bancari nei piccoli centri è vissuta come un abbandono della comunità.
Il 60% circa degli intervistati si reca in banca almeno una volta al mese.
Il 70% circa ha percepito negativamente la chiusura dello sportello o della filiale.
Infine, circa il 90% non è molto soddisfatto o per niente, della chiusura del proprio sportello bancario.
Dal 2018 al 2022, gli sportelli bancari sono diminuiti di 4.423 unità (-17,4%). In Italia, 4.017.185 persone non hanno accesso diretto ad uno sportello bancario (6,8% della popolazione italiana) con aumento esponenziale del rischio usura.
Infine, ma non ultimo, in questi ultimi anni il numero degli addetti delle aziende di credito è sceso di 14.020 unità (-5%).
Così Fulvio Furlan, Segretario generale Uilca
“Con la campagna Chiusura filiali? No, grazie stiamo girando l’Italia e abbiamo l’opportunità di confrontarci con tante realtà diverse. Questo ci aiuta a comprendere meglio come il fenomeno della desertificazione bancaria viene vissuto dalle comunità e dalle persone”–
Ed ancora Furlan
“Purtroppo, devo dire, i risultati di questa prima parte ci stanno dando ragione: la chiusura degli sportelli bancari nei piccoli centri produce molta insoddisfazione e viene vissuta come un abbandono. Nove persone su dieci che si dichiarano insoddisfatte dalla chiusura delle filiali è un chiaro messaggio che non può più essere ignorato”.
In questi giorni è stata costituita la nuova RSA Uilca della Banca di Credito Cooperativo “Valle del Torto” di Lercara Friddi.
A guidare la Segreteria sarà Francesca Catalano, nella foto tra Pippo Vento, ex dirigente storico Uilca della BCC e Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia che, nell’occasione, ha voluto salutare personalmente la nuova dirigente Uilca, augurandole un proficuo lavoro.
La Catalano ha subito manifestato grande interesse per il nuovo ruolo sindacale, condividendo, peraltro, l’intenzione di mettere in campo alcune iniziative utili a migliorare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori della BCC Valle del Torto.
Il 28 luglio 2023 si è svolto il sit-in davanti all’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, organizzato da Uil Sicilia ed Area Vasta insieme a Cgil Sicilia per chiedere misure urgenti a salvaguardia della sicurezza dei lavoratori.
Prima sembrava un pensiero malsano per molti; adesso è diventata una necessità per Z generation e millennials.
Yolo generation, ovvero si vive una sola volta. Il benessere personale al primo posto delle proprie priorità.
Complici la pandemia con relativo lockdown, smart working, video riunioni e contatti solo da remoto, paura per il futuro, visto quanto successo nell’era covid-19, sempre più giovani valutano la possibilità di mettersi in proprio. Le attività più gettonate sono quelle legate a Digitale come influencer o content creator, e-commerce e sanità. C’è tra questi chi si accontenta anche di lavoretti minori pur di lavorare per se stessi e, soprattutto, senza dover rendere conto a nessuno di orari e produttività, sfruttando i propri skill professionali o soltanto una propria passione ed investendo i risparmi accumulati in tanti mesi di smart working emergenziale per investire in un sogno.
E’ un grosso cambio culturale forzato dalle condizioni con cui le nuove generazioni di lavoratori sono costrette a confrontarsi: minori gratificazioni, pochi avanzamenti di carriera, retribuzioni inadeguate ed assenza di flessibilità.
Secondo Microsoft, su 30.000 lavoratori in 31 Paesi intervistati, il 40% ha deciso di cambiare lavoro nel 2021 e dare una svolta alla propria vita; il 70% preferisce un lavoro flessibile e, tra le priorità nella scelta di un’occupazione, emerge il benessere personale sopra ogni altra cosa.
Un nuovo trend che nell’ultimo anno ha visto trasformarsi rapidamente il modo in cui si lavora. In Italia, secondo i dati riportati dal Sole 24 Ore, la percentuale è del 33%, ma tra i giovani uno su due sta valutando di cambiare professione. Nel mondo bancario, molte dimissioni tra i nuovi assunti, a dimostrazione che la mancanza di prospettiva non alletta più di tanto se consideriamo che, per entrare in banca, occorrono delle lauree specifiche.
Secondo Randstad, società multinazionale di ricerca selezione e formazione risorse umane, il 56% degli intervistati, appartenente alla Gen Z (18-24 anni) o Millennials (25-35 anni), si dice pronto a lasciare il lavoro qualora questo gli impedisse di «godersi la vita», contro il 38% degli intervistati tra i 55-67 anni.
La YOLO Generation genera il fenomeno della Great Resignation, la fuga dal posto fisso.
Ma, mantenendosi fedeli alla nuova piramide di Maslow, in molti attuano il Quiet Quitting: fare il meno possibile e rimanere al lavoro il tempo indispensabile.
Questi fenomeni stanno inducendo molte aziende a concedere più flessibilità oraria ai propri dipendenti, oltre a concedere più ferie e permessi giusto per contrastare questa emorragia.
Abbiamo chiesto a Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia, se il fenomeno riguarda anche il mondo del credito: “Il settore bancario, purtroppo, è anch’esso interessato da tali fenomeni. Anche in Sicilia dove, com’è noto, lamentiamo la carenza di lavoro, con un tasso di disoccupazione giovanile del 40%, superiore alla media nazionale che è del 26,8% ed a quella europea del 13% (dati fine 2021 Eurostat), assistiamo ad una fuga dei nostri giovani verso altre terre per trovare un lavoro dignitoso; nonostante tutto, tanti giovani preferiscono lasciare il ‘lavoro sicuro’ in banca mettendo al primo posto la libertà e la realizzazione personale. È un approccio che chi ha più di cinquant’anni fatica a comprendere, ma è ormai un fatto di cui dobbiamo prendere atto. Le Banche dovrebbero attrezzarsi, per rendere più interessante il lavoro dei giovani nel settore. Il rischio fortissimo è di non riuscire a formare nuovi bancari dotandoli di adeguate competenze, considerata l’uscita dal sistema produttivo, per esodo o pensionamento, di molti lavoratori esperti, con un conseguente e significativo impoverimento delle professionalità nel mondo del credito.”
Il Centro Studi Uilca Orietta Guerra ha analizzato i conti dei nove maggiori istituti di credito italiani.
Nel primo trimestre di quest’anno, il sistema bancario ha visto crescere utili e ricavi, rispetto allo stesso periodo del 2022 (fig.1), soprattutto per l’impennata dei tassi d’interesse dovuta alle decisioni prese dalla Banca Centrale Europea che hanno migliorato il margine d’interesse.
Secondo lo studio della Uilca, si registra una crescita complessiva del 182,3% dell’utile contabile, che si attesta a 5,3 miliardi di euro (3,4 miliardi in più rispetto al primo trimestre del 2022 (Fig.1).
Aumentati i ricavi delle banche in esame del 17%, con il margine d’interesse che sale del 55,2%.
Le commissioni diminuiscono del 2,7% mentre i costi operativi aumentano dell’1,3% rispetto al primo trimestre del 2022.
Anche le rettifiche sui crediti risultano in contrazione poiché non risentono delle svalutazioni contabilizzate degli asset dei paesi coinvolti dalla guerra della Russia contro l’Ucraina nel primo trimestre del 2022 (Fig.2).
Secondo Fulvio Furlan, Segretario Generale Uilca: “Gli ottimi risultati ottenuti dalle banche in questo primo trimestre confermano quelli già conseguiti lo scorso anno. Per questo l’aumento dei salari chiesto nella Piattaforma di rinnovo del Contratto Nazionale prevede, oltre al recupero dell’inflazione, una redistribuzione di queste risorse alle lavoratrici e ai lavoratori del credito, per l’impegno e la professionalità con cui hanno favorito la crescita della produttività e garantiscono un servizio essenziale per il Paese e per la clientela, nonostante il calo del personale”.
I lavoratori del credito sono chiamati a gestire scenari sempre più complicati e stressanti legati all’aumento del costo del denaro, quindi delle rate di mutui e prestiti per evitare l’aumento del “Non Performing Loans” (NPL) rinegoziando mutui, e riallocando i portafogli titoli dei clienti coinvolti.
“Considerando la crescita costante degli utili e la necessità di stare con le persone, è necessario che le banche, coerentemente con i principi Esg, svolgano in pieno anche il proprio ruolo sociale a supporto di famiglie e imprese e dello sviluppo del Paese. In questo ambito, è indispensabile rimanere sui territori e fermare la continua chiusura delle filiali” aggiunge Furlan.
“I buoni risultati del primo trimestre 2023 fanno ben sperare per il futuro delle banche e per lo stato di salute del settore. Il rialzo dei tassi d’interesse sembra non essere terminato e ci aspettiamo un ulteriore incremento di ricavi e utili nei prossimi trimestri, pur con la necessaria attenzione al deterioramento del credito assieme alla stretta creditizia”, afferma Roberto Telatin, responsabile del Centro Studi Uilca. “È necessario ricordare che il tessuto imprenditoriale italiano è costituito essenzialmente da medie e piccole imprese che si finanziano attraverso il canale bancario e che sarebbero tra le prime realtà a soffrire della riduzione del credito, rischiando di creare disagi a imprese, persone e territori”, continua Telatin.
Il quadro economico è in miglioramento poiché sono in crescita le esportazioni ed è stabile la tenuta della produzione industriale, soprattutto nei settori non energivori.
Per il Centro Studi Uilca Orietta Guerra esiste il rischio di effetti negativi dovuti al calo dei consumi a causa dell’inflazione e della conseguente riduzione del potere d’acquisto dei salari.
Di fronte a questa preoccupazione, che riguarda l’intero sistema economico, la Uil da tempo segnala l’urgenza di un rapido rinnovo dei Contratti del Lavoro, a iniziare da quello del credito, la redistribuzione di risorse a favore delle lavoratrici e dei lavoratori e la detassazione degli aumenti salariali.
Durante l’assemblea di Federcasse “La buona comunità”, tenutasi il 21 luglio 2023, si è celebrato il 140° anniversario della costituzione della prima Cassa Rurale, quella di Loreggia che iniziò ad operare nel lontano 15 agosto 1883.
All’Assemblea è intervenuto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto riconoscere il merito delle Banche di Credito Cooperativo che, con i loro sportelli, sono presenti in modo capillare in tutto il territorio nazionale ed in modo esclusivo in 723 comuni: “sono state strumento di inclusione nello Stato unitario e hanno contribuito alla integrazione della società, allo sviluppo di territori, della vita delle famiglie, rappresentando un fondamentale momento di sostegno allo sviluppo dell’Italia quale oggi la conosciamo”
Ha continuato Mattarella: “Ancora oggi, le banche cooperative svolgono una funzione economica e sociale nel solco della Costituzione perché in 723 Comuni i cittadini hanno come unica presenza bancaria, una banca cooperativa e un terzo dei loro sportelli è collocato in Comuni delle aree cosiddette interne”
Fulvio Furlan, Segretario Generale Uilca, sostiene che “tale apprezzamento del Presidente Mattarella per la presenza fisica delle banche di credito cooperativo nei territori, accende il riflettore sul cruciale problema della desertificazione bancaria che Uilca, con la campagna «Chiusura filiali? No grazie» sta cercando di denunciare e frenare da tempo”
Le Organizzazioni Sindacali firmatarie del Contratto di Categoria Nazionale del Lavoro con ABI si sono incontrate il 19 luglio 2023 con ABI presso la sede romana di quest’ultima, Palazzo Altieri di Piazza del Gesù, per la presentazione ufficiale della piattaforma di rinnovo del CCNL preparata dai sindacati di categoria ed approvata dal 99,5% degli interessati durante le assemblee su tutto il territorio nazionale.
“Aumento salariale, occupazione, benessere lavorativo, gestione dei cambiamenti grazie a una contrattazione collettiva permanente a ogni livello; le persone al centro e il ruolo sociale delle banche: questi i pilastri della Piattaforma per il rinnovo del Contratto Nazionale del credito che abbiamo presentato oggi ad Abi. Vogliamo guardare al futuro”. Così il segretario generale Uilca Fulvio Furlan al termine dell’incontro delle Organizzazioni Sindacali del credito con l’Associazione Bancaria Italiana (Abi).
La trattativa deve entrare presto nel merito dei temi, per dare risposte concrete alle richieste sindacali: aumento salariale, che recuperi l’inflazione e redistribuisca la produttività e la redditività del settore; tenuta occupazionale; benessere lavorativo, con attenzione alla salute e l’eliminazione delle indebite pressioni commerciali; riduzione dell’orario di lavoro e conciliazione dei tempi vita-lavoro, in materia di diritti.
“Auspichiamo che siano colti il valore e la lungimiranza di una Piattaforma che vuole portare a un Contratto in grado di valorizzare e tutelare l’identità di tutta la categoria e le lavoratrici e i lavoratori, sul piano professionale e personale”, conclude Furlan.
Il prossimo incontro tra le parti è in calendario per mercoledì 26 luglio.
Bnl Bnp Paribas dovrà riassumere i lavoratori interessati dalla cessione del ramo d’Azienda IT alla società di consulenza francese Capgemini.
Lo ha sentenziato il Tribunale del Lavoro di Roma, cancellando l’operazione societaria avvenuta ad aprile 2022
L’operazione societaria è stata ritenuta nulla dalla sentenza in quanto i lavoratori “ceduti”, per espletare le proprie mansioni, necessitavano ancora della società cedente.
Questo ha determinato, per il Tribunale di Roma, la non ricorrenza della cessione di ramo d’azienda anche per il non mantenimento dei diritti e delle tutele che questo prevede, bensì la “diversa ipotesi di cessione del contratto”, che, secondo l’art.2112 del CC, è valida se c’è il consenso di entrambi le parti che non c’è stato.
Le OO.SS. hanno fatto ricorso legale, ottenendo la riassunzione di circa 250 lavoratori in BNL di BNP Paribas.
Questa sentenza è un importante precedente, secondo le OO.SS., che traccia il percorso anche per le eventuali esternalizzazioni future.
“Accogliamo con soddisfazione l’esito della sentenza, che ha dichiarato non legittimo il trasferimento del ramo d’azienda It da Bnl a Capgemini, accogliendo il ricorso delle lavoratrici e dei lavoratori interessati da tale esternalizzazione. Questa sentenza precede quella che riguarda le altre cessioni di ramo d’azienda avvenute lo scorso anno nel back office”, così Andrea D’Orazio, segretario responsabile Uilca Gruppo Bnl, sull’esito della sentenza sulla cessione del ramo d’azienda dell’Information technology di Bnl Bnp Paribas a favore della Capgemini. «Le organizzazioni sindacali da subito espressero forte contrarietà a queste operazioni di esternalizzazione, proponendo di ricorrere all’istituto del distacco».
Ivan Tripodi, Segretario Nazionale Uilca nel Coordinamento del Gruppo Bnl, raggiunto al telefono ha commentato:
“Esprimiamo soddisfazione perché nella sentenza, il Tribunale ha dato ragione ai lavoratori che si erano giustamente opposti rispetto a una procedura di esternalizzazione sbagliata nel merito e, ovviamente, anche nel metodo dal punto di vista giuridico.
Il sindacato, in pratica, aveva respinto la procedura ed eravamo arrivati a fare anche due scioperi per osteggiare questo disegno aziendale, sciopero che è andato avanti in maniera assolutamente solidale.
La Uilca aveva proposto, ad inizio, lo strumento del distacco, ma non fu accettato. Ed oggi vogliono subito distaccare i colleghi sempre in questa azienda.
Il segnale è chiaro. Le motivazioni dell’ordinanza sono trancianti per l’Azienda.
Esprimiamo ancora soddisfazione ed auspichiamo che cambi la narrazione del comportamento di BNL nei confronti dei lavoratori e del sindacato, che non è un orpello per come lo immagina l’Azienda ma ha dimostrato la sua autorevolezza nel dire cose sagge e giuste, mantenendo le posizioni anche di fronte alla magistratura.”