La legge di bilancio 2023 ha, di fatto, effettuato il trasferimento di ramo di azienda da Agenzie delle Entrate Riscossione a Sogei delle attività informatiche (ICT).
La UILCA, insieme alle altre OO.SS. del settore riscossione, ha subito richiesto un incontro al ministro Giorgetti per discutere sulle soluzioni da trovare per rendere il passaggio dei lavoratori non penalizzante per questi. La richiesta è stata disattesa fino ad ora.
Da qui il presidio al MEF dei sindacati il 03 maggio 2023.
Giovanna Ricci, Segretaria Nazionale Uilca commenta il presidio odierno dei Sindacati presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze sulla cessione: “Le disposizioni dell’ultima Legge di Bilancio sono fortemente penalizzanti nei confronti del personale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione interessato dalla cessione del ramo di azienda Ict a Sogei spa. La protesta continuerà unitariamente al fine di garantire la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”.
Al centro della protesta delle Organizzazioni Sindacali il silenzio del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, a seguito delle ripetute richieste di un incontro urgente sull’oggetto della manifestazione.
Fulvio Furlan, Segretario Generale Uilca: “Servono risposte immediate a tutela del personale ceduto, che ha sempre operato con impegno e professionalità e merita rispetto. Il Governo non può continuare a tacere e deve anche dare certezze sul futuro di AdER che svolge un ruolo determinante nel contrasto all’evasione fiscale”, Ed ancora “Le lavoratrici e i lavoratori di AdER coinvolti nell’operazione di cessione rischiano di restare senza le attuali garanzie giuridiche, economiche e previdenziali oltre alle ulteriori criticità derivanti dal rischio di mobilità”, evidenzia Ricci. “Poiché tali dipendenti svolgono la loro attività in varie sedi dell’Agenzia dell’Entrate Riscossione dislocate sull’intero territorio nazionale, da Torino a Palermo, mentre Sogei ha sede esclusivamente a Roma. Esigiamo un confronto serio per trovare soluzioni concrete”.
Presente al presidio Uilca anche il Segretario Confederale Uil, Domenico Proietti che dichiara “il forte sostegno della Uil alla vertenza in atto” stigmatizzando “l’atteggiamento assolutamente deprecabile del Governo che, dopo aver stralciato i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, nega l’ascolto al Sindacato”.
Nella foto, la delegazione della Uilca di Ader Sicilia. Da sx Massimiliano Cicero, Segretario Generale Uilca di Caltanissetta Enna, Viviana Chiarandà, dirigente Uilca Sicilia in Ader a Catania, Giovanna Ricci, Segretaria Nazionale Uilca, Fabrizio Benzi, Coordinatore Sicilia Uilca in Ader.
Il modello 730/23 presenta alcune novità rispetto a quello dell’anno precedente.
Aliquote Irpef:
Sono state ridisegnate le fasce delle aliquote IRPEF: Fino a €15.000 l’aliquota applicata sarà del 23%; da €15.000 a €28.000 aliquota al 25%; fino a €50.000 35% ed oltre €50.000 aliquota al 43%. E’ ovvio che, come sempre, il calcolo dell’Irpef viene fatto sulle fasce di pertinenza ovvero, per gli importi che sono superiori ad uno o più limiti di fascia, viene applicata l’aliquota prevista fino al limite e, sull’importo eccedente, l’aliquota successiva e così via.
Carichi di famiglia:
Il familiare con meno di 24 anni e meno di €4.000 di reddito può essere considerato fiscalmente a carico. Oltre 24 anni il limite scende a €2.840,51.
Le detrazioni per i figli a carico fino a 18 anni (21 se studenti) valgono solo per gennaio e febbraio. Poi ci sarà l’assegno unico se spettante.
Novità anche sul Trattamento Integrativo e sulle Spese Detraibili.
Un approfondimento completo lo potrete trovare nella comunicazione del Dipartimento Servizi della Uilca al seguente link.
I segretari generali delle 5 sigle sindacali firmatarie del CCNL ABI (FABI, FIRST CISL, FISAC CGIL, UILCA E UNISIN), hanno concluso il lavoro di preparazione della piattaforma di rivendicazioni per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro del settore creditizio e finanziario.
Ogni sigla coinvolta nelle trattative ha contribuito alla preparazione della piattaforma, con apposite commissioni che hanno portato, in conclusione, all’approvazione da parte dei segretari generali della versione definitiva da presentare prima agli organi direttivi delle 5 sigle ed, infine, alle lavoratrici ed ai lavoratori e, se approvata, ad ABI.
Ecco i principali temi della piattaforma. L’aumento richiesto per la figura media (vicecapo ufficio) con ben 435€ mensili per l’aumento del costo della vita dovuto a vari fattori e per il riconoscimento della professionalità dimostrata negli ultimi anni dalle lavoratrici e dai lavoratori delle aziende di credito durante la pandemia e dopo per mantenere vivo l’interesse della clientela verso il servizio offerto.
Ma anche per le responsabilità che, per legge, sono attribuite ai dipendenti per le quali occorrono competenze e professionalità sulla privacy, sulla responsabilità amministrativa, sulla congruità della vendita di prodotti finanziari ed altro.
La richiesta di riduzione dell’orario settimanale a 35 ore dalle attuali 37 e 30. Andrebbero rimodulati anche i totali ore per chi opera con turni da 4 giorni per 9 ore e 6 giorni con sei ore. Di fatto, per i lavoratori con orario normale in 5 giornate, ci sarebbe una riduzione di 30 minuti al giorno.
Richiesta anche una maggiore regolamentazione per il telelavoro ed il lavoro agile affinché non si riduca soltanto alla ricerca di risparmio da parte delle aziende e ad un lavoro a cottimo per chi lo sceglie.
Varie richieste per aumentare il controllo sulla cessione di rami d’azienda e per l’inclusione certa di alcune tipologie di attività nell’area contrattuale.
Definizione più precisa delle attività esternalizzabili ed inserimento negli incontri periodici tra azienda ed OO.SS. di informazioni aggiuntive riguardanti gli appalti ma anche i lavori da remoto.
Molte norme volte a garantire la centralità del CCNL e l’indebolimento delle trattative individuali con inserimento di accordi attualmente gestiti coi contratti di secondo livello.
Maggiori informazioni obbligatorie alle OO.SS. sulle ristrutturazioni.
Controllo sui due livelli di contratto per evitare il gender gap con applicazione dei premi incentivanti senza tenere conto delle ore lavorate.
Il 23 marzo 2023 si è tenuto a Bagheria il convegno organizzato da Uil Pensionati Sicilia, “Sanità vs Territorio – Medicina a misura di anziano!?”.
Nella splendida cornice della sala Borremans di Palazzo Butera, si è svolta la tavola rotonda, moderata da Manlio Viola Direttore di BlogSicilia.it, a cui hanno partecipato l’Assessore regionale alla sanità Giovanna Volo, Toti Amato Presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Daniela Faraone Commissario Straordinario ASP Palermo, Carmelo Tropea, presidente AIOP Sicilia, Claudio Barone Segretario generale Uil Pensionati Sicilia e Carmelo Barbagallo Segretario Generale Uil Pensionati.
Molta carne al fuoco anche grazie al DM 77/2022 ovvero la riforma della sanità di prossimità che prevede la creazione di “Casa della Comunità, Centrale operativa 116117, Centrale Operativa Territoriale, Infermiere di Famiglia e Comunità, Unità di continuità assistenziale, Assistenza domiciliare, Ospedale di comunità, Rete delle cure Palliative, Servizi per la salute dei minori, delle donne, delle coppie e delle famiglie, Telemedicina”. Questi i titoli principale del DM 77 22 per il quale Barbagallo, nel suo intervento, ha strigliato la politica “… non utilizzare il Mes sanitario è stato un grave errore, e chiedo alla politica di tornare sui suoi passi, perché la sanità ha bisogno di ingenti risorse e ne ha bisogno adesso. Abbiamo bisogno di servizi e sostegni adeguati e uniformi a livello nazionale. Abbiamo bisogno di riformare il sistema sanitario nazionale attraverso il potenziamento della medicina di territorio spendendo bene le risorse nazionali ed europee del PNRR. Le case di comunità, gli ospedali di comunità e le centrali operative previste dalla riforma della sanità di prossimità (DM 77/2022), rappresentano un punto di partenza per innalzare il livello dei servizi offerti alle persone. Ma per far funzionare queste strutture c’è bisogno di assumere personale adeguatamente formato e pagato. Abbiamo bisogno di rafforzare i servizi sociosanitari territoriali l’assistenza domiciliare integrata, sviluppando nuove tecnologie come la telemedicina. Abbiamo bisogno di una seria riforma delle Rsa, che non possono più essere ‘case di riposo eterno”.
Per i politici presenti alla tavola rotonda, occorre fare i progetti entro i termini previsti del PNRR per finanziarli.
Poche certezze, molte proposte.
Luisella Lionti Segretaria Generale Uil Sicilia, nel suo intervento, ha stigmatizzato quanto la politica reitera anche in questi eventi: presentare i progetti che potranno realizzarsi quando si troveranno i soldi, non prevedere con certezza cosa si farà ed in che tempi.
In Sicilia un terzo degli aventi necessità sanitarie si rivolge alle strutture private. Ma molte persone, non potendosi permettere questi costi, non si curano. Le amministrazioni locali non sono ben organizzate per far fronte a questa crisi sanitaria. Per potere progettare come meglio sfruttare queste opportunità di finanziamento esistono più assessorati competenti; quello alla sanità e quello ai servizi per la famiglia e sociali.
Di seguito l’intervista a Claudio Barone, Segretario Generale Uil Pensionati Sicilia.
Il 16 marzo 2023 si è riunito il Consiglio Regionale della Uilca Sicilia.
Oltre ai consiglieri ed agli invitati, erano presenti il Segretario Generale UILCA Fulvio Furlan, la Segretaria Generale della UIL Sicilia e Area Vasta Luisella Lionti, il Segretario Generale della Uil Pensionati Sicilia Claudio Barone, il Responsabile del dipartimento UILCA nazionale del proselitismo Gino Sammarco, il Segretario Responsabile del Coordinamento Nazionale UILCA Gruppo Unicredit Rosario Mingoia, il Segretario Generale UIL Messina Ivan Tripodi, la Direttrice dell’ufficio comunicazione UILCA Nazionale Lea Ricciardi, i segretari nazionali UILCA Filippo Arena e Max Pagani.
A seguito del saluto di padre Gianni Notari, direttore della scuola di formazione politica Pedro Arrupe che ha ospitato i lavori, durante il quale sono stati toccati importanti temi riguardanti la “connessione per il cambiamento sostenibile” che passa attraverso il rilancio della formazione politica dei giovani dai 18 ai 55 anni, è stato il momento dell’approvazione dei rendiconti 2022 della UILCA Sicilia, presentati dal tesoriere Nino Sanfratello.
Giuseppe Gargano, Segretario generale della Uilca Sicilia, ha quindi presentato la relazione introduttiva.
Gargano ha sottolineato che il gesto di donare dei fiori alle signore anche in occasione del Consiglio è sì un omaggio alle donne ma sta soprattutto a significare che – per le donne e gli uomini della UILCA – ogni giorno è l’8 marzo; ha, inoltre, messo a disposizione al tavolo della Presidenza le nuove spillette della UIL, non solo un segno distintivo ma anche una testimonianza dello spirito di inclusione della UILCA e della UIL.
Nella relazione, Gargano si è soffermato sullo stato dell’Organizzazione in Sicilia citando le strutture che hanno avuto un rilevante incremento di iscritti nel 2022. Ha chiesto a tutti la ricerca di nuovi dirigenti sindacali giovani e donne in un momento in cui i giovani nel sistema bancario sono sempre meno.
Ha, successivamente, richiamato il Focus sulla desertificazione bancaria ricordando l’iniziativa della Segreteria Nazionale: un importante messaggio politico nelle regioni italiane le quali subiscono pesantemente il problema con il coinvolgimento delle strutture politico amministrative e delle istituzioni nei luoghi visitati in camper.
Un altro commento di Gargano ha riguardato come Credit Agricole stia penalizzando la Sicilia chiudendo più del 20% degli sportelli, a seguito dell’acquisizione di Creval, rispetto alla chiusura media del 10% nel resto dell’Italia. Ha definito questa operazione “Desertificazione differenziata”, con un chiaro riferimento all’autonomia differenziata, argomento di grande attualità che ha definito una trappola per la Sicilia rinviando, comunque, all’intervento di Luisella Lionti.
Un accenno anche alle trattative sul rinnovo del CCNL e dell’accordo sulle agibilità sindacali in un momento delicatissimo considerata la situazione che si è creata in ABI successivamente all’uscita di Intesa San Paolo dal CASL. In relazione a questi approfondimenti ha rinviato all’intervento conclusivo del Segretario Generale UILCA Furlan.
In conclusione Gargano, parafrasando lo scrittore siciliano Gesualdo Bufalino, ha tuonato “continueremo a batterci per la legalità, come facciamo già contro la desertificazione bancaria e contro l’usura” affermando che “le mafie, le vessazioni, le discriminazioni, la violenza contro le donne potranno essere sconfitti soltanto da un esercito di maestre elementari”.
Gino Sammarco, responsabile del dipartimento nazionale Uilca sul proselitismo, coadiuvato da Vanessa Muzzone, ha illustrato i dati degli iscritti in Sicilia, aggiornati a dicembre 2022, ribadendo che l’obiettivo che deve porsi la Uilca a tutti i livelli è quello di essere un sindacato sempre più rappresentativo. La UILCA Sicilia in molte aziende ed in alcune province siciliane è il primo sindacato, a conferma della qualità, della competenza e della passione dei sindacalisti siciliani.
Nel suo intervento, Luisella Lionti ha sottolineato la necessità di fare rete tra le varie categorie confederali per poter rappresentare, al meglio, la sintesi delle necessità dei vari settori e, in generale, dei territori.
Secondo la segretaria Uil Sicilia ed Area Vasta, “la Sicilia è il territorio più a nord dell’Africa”, sottolineando che si trova nelle ultime posizioni nazionali per infrastrutture, ospedali, scuole e sanità mentre brilla nelle graduatorie per assistenzialismo e per servizi non funzionanti.
Ha anche ripreso l’intervento di padre Gianni Notari dell’Istituto Arrupe, per sottolineare la necessità impellente di “avvicinare” i giovani e formarli poiché solo con le competenze, il lavoro, i servizi amministrativi, la scuola e la sanità funzionanti si potrà provare a sconfiggere la mafia rilanciando l’economia regionale.
Ha concluso i lavori il Segretario Generale Uilca Fulvio Furlan:
“E’ un momento importante e lo scenario in cui ci muoviamo è delicato ed ha molteplici implicazioni rispetto al rapporto con le aziende e al rapporto con Abi sul futuro rinnovo del contratto nazionale del credito.”
“Stiamo investendo per costruire la Uilca che abbiamo in mente. Una Uilca che deve avere l’ambizione di distinguersi per capacità di lavorare nel merito delle questioni, di proposta, di riconoscibilità, affidabilità e senso di responsabilità, mettendo al centro le lavoratrici e i lavoratori”.
Furlan ha poi proseguito, ringraziando Luisella Lionti e Claudio Barone per la presenza rilevando la vicinanza con la UILCA Sicilia “a dimostrazione della coesione e dell’unità d’intenti che mettiamo continuamente in campo con la UIL in un rapporto strettissimo con la Confederazione caratterizzato dalla piena condivisione dei percorsi che riguardano il rapporto col governo, il rapporto con il mondo del lavoro in generale e le ricadute che ci sono nei nostri settori che sono centrali per la vita del paese”.
Ha continuato Furlan: “le ultime vicende bancarie con le notizie che arrivano dagli Stati Uniti piuttosto che dalla Svizzera, dimostrano che un fatto anche così lontano rischia poi di incidere in modo pesante sull’economia dell’Europa e dell’Italia”.
Furlan ha raccontato che tutte le autorità stanno accertando se il default della SVB sia dovuto alla carenza di regole dei regolatori interni. Ed in questa situazione, Furlan ha rivendicato la visione europeista della UILCA. In questo momento affrontare insieme all’Europa l’onda che arriva sui mercati finanziari è un valore aggiunto.
Per concludere circa lo scenario che si è creato con la revoca del mandato sindacale di Intesa Sanpaolo ad Abi, Furlan ha dichiarato:
”Respingiamo qualsiasi tesi che ci vede protagonisti dell’impasse che si è creato in ABI. La nostra priorità è la tutela e la valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori e la tenuta della categoria. Per farlo crediamo indispensabili relazioni sindacali costanti e costruttive a livello nazionale e nelle aziende dove, in tutte, abbiamo e comunque sempre ricerchiamo un dialogo aperto e propositivo”,
“Il rinnovo del Contratto Nazionale del credito, per cui stiamo definendo la piattaforma rivendicativa, è imprescindibile per garantire l’unità del settore. Per questo, nel ritenere centrale la contrattazione a ogni livello, auspichiamo che, pur in questa situazione, Abi e Intesa Sanpaolo trovino le condizioni per garantire un confronto con le Organizzazioni Sindacali costruttivo ed equilibrato che, nel rispetto dei ruoli, abbia come finalità comune il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori e la definizione di soluzioni condivise che consentano di gestire le sfide attuali e future a livello di settore e nelle aziende. Come UILCA lavoriamo in questa direzione”.
IL 6 marzo 2023, presso la ex chiesa di San Mattia ai Crociferi di Palermo, si è tenuto il convegno: “DONNE PROTAGONISTE NECESSARIE”, organizzato da Luisella Lionti, Segretaria Generale Uil Sicilia ed Area Vasta.
Ha presieduto i lavori Salvatore Guttilla, Segretario Organizzativo Uil Sicilia ed Area Vasta.
La relazione introduttiva di Luisella Lionti ha rappresentato il difficile percorso di una donna che, ancora oggi, si deve barcamenare tra il lavoro, la famiglia con i figli da accudire e seguire, i genitori ancorché disabili, la casa, avendo magari firmato una lettera di dimissioni con data in bianco e non potendo, spesso, seguire i propri figli nella prima infanzia.
Interessanti gli apporti degli interventi di Ninetta Siragusa, Segretaria Uil Sicilia ed Area Vasta, di Vilma costa, Coordinatrice Uil Pari opportunità e politiche di genere, e di Maria Cultraro, esodata Unicredit che ha condiviso le problematiche affrontate in Azienda fino al prepensionamento.
E’ seguita la Tavola Rotonda “Tra necessità e prospettive”, moderata da Gerardo Marrone con gli interventi di Domenico Di Rosa, Dirigente Scolastico dell’IPSAR Paolo Borsellino – Rosi Pennino, Assessore Comune di Palermo per le attività sociali – Sergio Saltalamacchia, direttore INPS Sicilia –Ivana Veronese Segretaria Confederale Uil e Luisella Lionti.
Gerardo Marrone ha sottolineato, in apertura, che per la Uil e la Uil Sicilia è sempre 8 marzo e 25 novembre, in quanto tutti i giorni le due strutture lavorano per rendere più vivibile per le donne questa società.
Dalla tavola rotonda sono emerse le criticità, come quella dichiarata da Sergio Saltalamacchia circa l’impossibilità di gestire in tempi umani e nel rispetto di chi ha necessità, le pratiche di invalidità dalle prime istanze alle richieste di aggravamento.
Rosi Pennino ha invece denunciato le difficoltà a progettare interventi sul welfare e sulle necessità delle lavoratrici e dei lavoratori, pur in presenza di fondi nazionali ed internazionali poiché c’è un’estrema polverizzazione delle competenze anche su problematiche contigue il che comporta il rischio di perdere finanziamenti.
Nel dibattito successivo, sono state riportate esperienze e richieste da parte di molti attori della Uil in Sicilia.
Ha tirato le conclusioni Ivana Veronese, segretaria confederale Uil. Secondo Lei, occorre investire nell’educazione dei giovani già nelle scuole per cambiare una mentalità che vede ancora le donne come comprimarie nella gestione del rapporto familiare. Inoltre, le donne devono potere decidere, quindi essere messe in posti di responsabilità per potere individuare le migliori scelte per favorire l’integrazione ed avere riconosciuta la parità nei contratti di lavoro, con pari dignità e pari retribuzione.
Ivana Veronese ha anche rappresentato la predisposizione della società a mantenere precari i rapporti di lavoro con le donne. Un valore da aggiungere alla cultura predominante è quello della genitorialità che consentirebbe di ottimizzare il tempo in una famiglia rendendo più liberi sia le donne che gli uomini. Il welfare pubblico è grande assente. Eppure dovrebbe sopperire a tutte le necessità che la vita richiede e che sono, spesso, a carico delle donne.
“Donna, vita e libertà”. L’urlo che arriva dall’Iran è il titolo della manifestazione che la Uil di Catania, su iniziativa della segretaria generale Enza Meli, terrà domani – 8 marzo – nella sede di via Sangiuliano 365 con inizio alle ore 10. Interverranno il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, e la segretaria generale della Uil Sicilia Luisella Lionti. Nel programma dell’evento le testimonianze di Karimi Somaya, donna in fuga dagli orrori dell’Afghanistan, e dell’imprenditrice Valeria Messina. Sarà una giornata di festa e di riflessione, poiché molto è stato fatto ma molto rimane ancora da fare sia in Italia che in molti Paesi del mondo per abbattere le diseguaglianze di genere.
Moderatrici dell’evento saranno le responsabili di Mobbing&Stalking Uil e Pari Opportunità Uil Catania, Agata Giuliano e Serena Vitale. All’organizzazione dell’iniziativa collaborano l’Associazione per i Diritti degli Anziani-Ada e l’associazione consumatori Adoc.
Intesa San Paolo, primo gruppo bancario in Italia, il 27 febbraio 2023 ha revocato il mandato di rappresentanza ad ABI, restando associata, per usufruire di tutti gli altri servizi offerti dall’associazione dei banchieri.
Il comunicato dell’Azienda: “Intesa Sanpaolo ha comunicato all’Associazione bancaria italiana la revoca del mandato di rappresentanza sindacale e pertanto affiancherà Abi nel confronto con le OOSS nazionali a livello di settore, in una fase di particolare importanza come quella attuale ma anche di mantenere l’adesione all’associazione.”
Il portavoce del gruppo ha spiegato che l’istituto avrà una trattativa diretta con le OO.SS. a fianco di ABI “per fornire il supporto più adeguato al nostro modello organizzativo e al ruolo ricoperto da Intesa Sanpaolo nel nostro Paese”.
L’Azienda precisa che continuerà ad operare in un contesto di “piena garanzia dei diritti individuali e collettivi. Intesa Sanpaolo proseguirà nel dialogo con le organizzazioni sindacali nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, come sempre avvenuto, continuando a ritenere le relazioni industriali elemento essenziale nel raggiungimento degli obiettivi del gruppo, nell’interesse delle nostre persone e della banca”.
Peccato che già a dicembre ISP aveva annunciato una modifica al modello organizzativo del lavoro introducendo, con modalità facoltativa, la settimana corta di 4 giorni con un monte ore totale di 36 ore lavorative e puntando sullo smart working con fino a 120 giorni l’anno senza vincoli di giorni per settimana/mese.
Le OO.SS. non hanno firmato poiché questo modello si discosta dalle norme previste dal CCNL che è, in questo periodo, in fase di rinnovo.
Altra decisione non supportata dal confronto con i rappresentanti dei lavoratori è quella dell’erogazione, nei mesi scorsi, di un bonus una tantum per supplire ai rincari dei costi energetici e, quindi, dell’inflazione, provocando anche i malumori di alcune sigle sindacali che avevano lamentato che in questo modo si sarebbe tentato di perdere la centralità del contratto nazionale.
Il Gruppo Credit Agricole Italia ha avviato un percorso di “ottimizzazione” della rete commerciale, come si dice in questi casi, che vedrà la chiusura di oltre il 10% degli sportelli in Italia.
In Sicilia sarà peggio che altrove poiché saranno chiuse 21 filiali su 90 quindi ben oltre il 20%.
Roberto Bruno, Segretario del Coordinamento Nazionale Uilca nel Gruppo Credit Agricole Italia:
“Il piano di ottimizzazione presentato, apre una procedura che preoccupa notevolmente per l’importante mobilità territoriale e professionale dei colleghi del nostro territorio, che ancora scontano gli effetti di una fusione già problematica.
Molte chiusure porteranno l’abbandono di comuni storicamente presidiati e determineranno spostamenti di personale a notevoli distanze con ricadute negative che non possono né devono passare in subordine ad un presunto efficientamento della rete commerciale. Non è certo una novità che la Sicilia ha una rete di collegamenti impraticabile rispetto ad altri territori d’ Italia. Il più importante patrimonio aziendale sono le risorse umane e su questo, siamo pronti ad attuare tutte le iniziative necessarie sia per tutelare l’ elevata professionalità dei colleghi che una adeguata conciliazione dei tempi vita e lavoro”.
Giuseppe Gargano, Segretario Generale Uilca Sicilia:
“Per la Sicilia, Credit Agricole ha presentato ai Coordinamenti Nazionali delle OO.SS., un piano di ottimizzazione territoriale che non possiamo non interpretare e leggere come un ‘piano di pessimizzazione’.
L’abbandono da parte di CAI di alcuni comuni siciliani, nei quali peraltro è l’unico istituto bancario presente, acuisce la distanza tra le banche e la Sicilia e contribuirà certamente ad affossare un’economia già in grave difficoltà e ad incrementare il ricorso dei cittadini a canali illegali di erogazione del credito.
L’attenzione, in senso negativo, alla Sicilia è evidente e si evince dalle chiusure previste, 21 dei 90 sportelli presenti in regione, con una percentuale di agenzie che chiuderanno che è il doppio rispetto ad altre regioni.
Un disimpegno chiaro che osteggeremo con tutte le azioni possibili con l’auspicio che finalmente politica ed istituzioni intervengano tempestivamente a difesa della Sicilia e dei siciliani.”
Questa nuova organizzazione del lavoro basata sul modello 100 – 80 – 100 (ovvero il 100% della retribuzione con l’80% delle ore lavorate attualmente e con il mantenimento di almeno il 100% della produttività), è stata sperimentata da varie organizzazioni nel mondo con risultati incoraggianti.
Nel 2018, in Nuova Zelanda, la società di consulenza finanziaria “Perpetual Guardian” ha sperimentato che i 4 giorni lavorativi a settimana, a parità di retribuzione, hanno generato un aumento della produttività del 20%, una diminuzione del 27% dei giorni di malattia ed un aumento della soddisfazione dei dipendenti del 45%.
Nel 2019 in Giappone, Microsoft, in un esperimento analogo, ha ottenuto un aumento della produttività del 40% ed una riduzione dei costi energetici di struttura del 23%. Altre esperienze sono state condotte da varie aziende ma in contesti specifici.
Nel Regno Unito, dallo scorso giugno, è partito un progetto organizzato dalla Ong “4 Day week global” insieme al think tank “Autonomy” ed alle università di Cambridge, Oxford e Boston che coinvolge 70 aziende e 3.300 lavoratori.
Dopo sei mesi, Forbes sostiene che il 34% delle aziende rileva un leggero miglioramento della produttività, mentre per il 15% è migliorata significativamente. Per il 46% è rimasta invariata nonostante un giorno di lavoro in meno. Infine, l’86% degli intervistati manterrebbe volentieri questa organizzazione.
Altri progetti analoghi partiranno, anche nel 2023 negli stati Uniti, in Irlanda, in Canada ed in Australia.
In Islanda il 90% degli addetti ha una settimana lavorativa di 4 giorni. In Svezia, la riduzione delle giornate di lavoro settimanale ha coinciso con una riduzione delle retribuzioni decisione che ha portato ad un’accoglienza tiepida del progetto.
In Giappone molte aziende di primaria importanza adottano già questo modello. Ricordiamo che in questo paese si registra il maggior numero di morti per eccessivo lavoro.
In Belgio la riduzione dei giorni di lavoro è regolata per legge ma il modello non è il 100 – 80 – 100 poiché le ore della giornata in meno non sono perse ma spalmate sugli altri 4 giorni.
Così ha fatto un primario gruppo bancario nazionale, proponendo la possibilità volontaria di lavorare per 4 giorni a settimana ma per 9 ore al giorno.
Di fatto, questa nuova metodologia con il modello 100 – 80 – 100 per i Paesi e le aziende illuminate, dovrebbe contribuire a ridurre lo stress lavoro correlato contribuendo alla riduzione del burn out, alla riduzione dei giorni di malattia (aumento produttività e riduzione costi sociali), all’attenuazione dei fenomeni di “quiet quitting” (lavorare lo stretto indispensabile a causa dell’insoddisfazione per la propria attività) e della “great resignation” (licenziamenti da parte di molti addetti con notevole skill). Anche per le aziende ci sarebbero i vantaggi legati alla riduzione dei costi energetici ma anche delle contestazioni interne. Infine ne beneficerebbero le comunità per la riduzione dei costi sanitari generali (minori giornate di malattia e migliore fornitura di servizi) e minore mobilità utilizzata per un giorno a settimana per recarsi al lavoro.