Da fine 2019 a fine 2021, in due anni, hanno chiuso i battenti quasi 7.000 bar.

E’ quanto segnalano Unioncamere ed Infocamere attingendo ai dati del Registro delle imprese.

Infatti, dai 169.839 esercizi a fine 2019, ne sono rimasti operativi 162.964 a fine 2021.

 

6.875 bar in meno (-4,05%), soprattutto nel Lazio con 1.860 attività in meno (-10,09%) ed a seguire la piccola Valle d’Aosta dove hanno chiuso 51 esercizi (-9.7%).

 

Avremo minori possibilità di deliziarci con bevande (alcoliche e non), alimenti dolci e salati come brioche, croissant, crostate, cioccolato, gelati e pasticceria. Ma anche sandwich, tramezzini, panini, toast, hot dog, pizza e pizzette.

 

Questo è il problema dal lato dei consumatori. La cosa più grave è che 7.000 imprenditori hanno dovuto gettare la spugna a causa del Covid, prima con il lock down e poi, col lavoro da casa, lo smart working per tantissimi lavoratori che erano anche avventori di questi esercizi commerciali.

 

Il ritorno alla normalità sarà una chimera per questi esercenti poiché, finite le restrizioni e le prescrizioni che hanno ridotto tantissimo i volumi di affari, persiste uno stato di incertezza dovuto alla ridotta affluenza di persone poiché lo smart working emergenziale durerà fino a giugno 2022 ma dopo, le Aziende si stanno attrezzando per lasciare a casa per lavoro quanto più persone possibile.

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