Arriva da alcune associazioni di consumatori la denuncia sul caro prezzi dei biglietti aerei, ma anche di treni e bus, per il rientro dei “pendolari” studenti o lavoratori emigrati al Nord Italia.
Monitorate alcune delle principali tratte per analizzare la differenza di costo tra il viaggio nel weekend 8-10 novembre 2019 e il periodo delle festività di fine anno 23 dicembre – 7 gennaio sono emersi dati allarmanti.
In particolare sono state prese in esame le tratte percorse da molti studenti e lavoratori costretti a spostarsi dalla Calabria, dalla Puglia o dalla Sicilia verso il Nord Italia per motivi di lavoro o di studio.
E’ stato calcolato un rincaro del 188 per cento per un weekend con spostamento aereo in Calabria, Puglia e Sicilia nelle festività natalizie. Alcuni biglietti sono già saliti del 360 per cento. Il Roma-Reggio Calabria va da dai 59,50 euro dell’8-10 novembre ai 128,50 euro del periodo festivo. Il Milano-Bari da 39,15 euro a 97. L’Easy Jet delle 7,15, Milano-Catania, passa da 55 euro a 201. Un volo Roma-Palermo di andata e ritorno può costare fino a 700 euro, quanto un Roma-New York o forse anche più.
Le cose non vanno meglio per treni e bus: i treni vanno da un +20% ad un +144%, i bus dal +14% al +101%.
Sono molte le denunce avvenute anche mezzo social da parte soprattutto di studenti universitari, primo fra tutti “Link- Coordinamento universitario”.
L’Unione Industriali di Confcommercio Palermo ha avviato una petizione online sul sito Change.org che ha già superato le 27.000 firme. Secondo l’associazione di industriali palermitani il caro biglietti contribuisce ad aumentare il gap delle imprese isolane nei confronti del mercato globale.
“Pagare circa 500 euro per un biglietto aereo di sola andata per Roma è fuori da ogni logica e noi non vogliamo più subire passivamente una simile condizione di svantaggio – spiega Antonio Lo Coco , presidente dell’associazione. – È perfino mortificante essere costretti a portare avanti una battaglia da cittadini e da imprenditori per ottenere il riconoscimento di diritti apparentemente elementari. In un territorio già penalizzato dalla carenza di infrastrutture stradali e ferroviarie, la speculazione praticata dalle compagnie aeree penalizza fortemente tutte le aziende che si trovano nella necessità di usufruire dei servizi aerei per i propri dipendenti e che sono costrette a registrare considerevoli costi di trasferta a discapito della competitività; o, peggio ancora, a rinunciare a spostamenti fuori sede dei propri collaboratori rischiando pesanti contraccolpi sullo sviluppo dei volumi d’affari. Per non parlare delle ripercussioni sull’industria del turismo che rappresenta uno dei pochi punti di forza dell’isola: con simili tariffe è evidente che viene scoraggiato il flusso turistico in entrata”.
Il viceministro per le Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, 5 Stelle, originario di Caltanissetta, sta lavorando per l’introduzione di una tariffa sociale per studenti, anziani e disabili. Un emendamento alla manovra di bilancio. Ha spiegato, però: “La Regione siciliana non ha chiesto la continuità territoriale per Palermo e Catania e in questi due scali, per questo motivo, non si possono ancora attivare biglietti sociali”.