La campagna “Chiusura filiali? No, grazie!” chiude la tappa dal 14 al 16 novembre 2023 con due giornate in Sicilia:
Il 15 a Tusa, in provincia di Messina scelta come località senza sportelli bancari. La provincia di Messina è quella che ha la maggiore percentuale di comuni senza una banca.
Il 16 a Palazzo Comitini a Palermo.
A Tusa, molti cittadini hanno fornito volentieri risposte al sondaggio condotto da dirigenti sindacali della Uilca per esprimere il loro disagio per la chiusura dell’unico sportello bancario della cittadina. Pronta la risposta e la disponibilità del sindaco, Angelo Tudisca, della presidente del Consiglio Comunale Rosaria Piscitello, ed altri componenti gli organi di governo del Comune. Intervenuti anche il sindaco di Alcara Li Fusi, Ettore Dottore ed il sindaco di San Fratello, Giuseppe Princiotta. Non potevano mancare il segretario generale Uilca Messina, Emilio Ricciardo ed il segretario generale della Uil Messina, Ivan Tripodi.
A Palermo, con la splendida cornice di Palazzo Comitini, attualmente sede del Consiglio Comunale di Palermo per via della ristrutturazione in corso a Palazzo delle Aquile, c’è stata la conclusione con un convegno che ha visti protagonisti il segretario generale della città metropolitana di Palermo, Francesco Fragale, la segretaria della Uil Sicilia ed Area Vasta, Luisella Lionti, il presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta, il segretario generale della Uilca, Fulvio Furlan ed il segretario generale della Uilca Sicilia, Giuseppe Gargano.
Dopo il saluto istituzionale del segretario generale della città metropolitana di Palermo, il segretario generale UILCA Sicilia Giuseppe Gargano ha presentato “i dati della desertificazione bancaria in Sicilia come elaborati dal centro studi UILCA Orietta Guerra, 138 comuni senza banche e 319.000 persone carenti di un istituto di credito nel comune di residenza.”
Ha continuato Gargano “è un pugno nello stomaco per le comunità e per le persone che ne fanno parte, con conseguenti problemi per il rilancio e per lo sviluppo della Sicilia. L’assenza degli sportelli bancari, inoltre, crea un pericoloso vulnus alla legalità di cui le banche sono presidi certi, oltre a realizzare un vero e proprio fenomeno di esclusione sociale, ad esempio, per i pensionati, per chi non ha dimestichezza con la tecnologia e per i diversamente abili che spesso risultano, inevitabilmente, tagliati fuori dall’accesso al credito”.
Per il segretario generale città metropolitana Palermo Francesco Fragale, la desertificazione bancaria “È un problema che investe tantissimi centri del nostro territorio regionale. La mancanza di questi presidi deve allarmare la politica e i soggetti sociali che si occupano della qualità della vita. Bene la campagna Uilca che sta portando luce su un problema spinoso e subdolo”.
Secondo Luisella Lionti, segretaria generale Uil Sicilia “La desertificazione bancaria ci preoccupa perché porta usura e attività illegali nei nostri piccoli comuni. È importate sensibilizzare le istituzioni, entrare nelle dinamiche che possono riportare non solo il servizio nei piccoli comuni ma assicurare la legalità nei territori”.
“Non si può immaginare un comune senza servizi” dichiara Paolo Amenta, presidente ANCI Sicilia. “Come la pubblica istruzione e i servizi legati alla sanità, anche la banca rappresenta un servizio che può contribuire al ripopolamento in alcuni territori e, soprattutto, utile per le imprese a continuare a creare sviluppo. Il servizio bancario è tra i più importati per un comune: la mancanza porta all’allontanamento dal territorio. Non bisogna abbandonare intere comunità”.
Il commento del segretario generale Uilca Fulvio Furlan: “Anche la Uilca, in coerenza con lo spirito con cui opera la Uil, vuole essere un soggetto sociale e come tale avere uno sguardo dentro la società per cercare di mettere sempre al centro, in tutti i modi, le persone. La chiusura degli sportelli bancari comporta un problema di natura economica, sociale e di legalità. Le banche, come hanno ampiamente dimostrato durante i mesi di lockdown, rappresentano un servizio essenziale per il Paese, per le comunità e per le famiglie. Per questo è importante che tutti i soggetti sociali interessati si facciano carico del problema della desertificazione bancaria per trovare soluzioni condivise”.
Il videoservizio sulla desertificazione
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