Fiaccolata in partenza da Piazza Università

“Finché ci sarà una donna minacciata in quanto donna, noi non avremo pace”. Con questo slogan la Uil di Catania ha manifestato esprimendo rabbia e dolore, solidarietà e indignazione, dopo lo stupro della tredicenne avvenuto il 30 gennaio scorso alla Villa Bellini, che ha fatto riemergere in tutta la sua tragicità il fenomeno della violenza sessuale ai danni delle donne, spesso giovanissime.
Durante la mattinata di ieri si è svolta un’assemblea al Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” con lavoratrici e lavoratori dell’ente lirico alla presenza della responsabile nazionale del Dipartimento Uil “Mobbing & Stalking” Alessandra Menelao, della segretaria generale Uil Catania Enza Meli, e della responsabile territoriale della Uil “Mobbing & Stalking” Agata Giuliano.

Assemblea dei lavoratori presso il Teatro Vincenzo Bellini di Catania

Nel pomeriggio invece si è tenuta una fiaccolata di solidarietà per la giovanissima vittima di stupro partita da piazza Università e conclusasi alla villa Bellini, luogo della violenza, dove si sono esibiti gli artisti Rita Botto, Nunziata de Francesco, Puccio Castrogiovanni, Gerardo Maida e Valerio Santi. Momenti di grande emozione hanno accompagnato sia la fiaccolata silenziosa tenutasi nella centralissima via Etnea dove molti cittadini alla lettura dello striscione in testa al corteo hanno deciso di unirsi, sia per il flashmob regalato dagli artisti del Teatro Bellini di Catania tenutosi nel cuore del giardino pubblico, nel bellissimo chiostro liberty.

Flashmob
Flashmob

“Gli autori dello stupro di Villa Bellini siano condannati senza alcun ricorso a eventuali sconti di pena. E vengano giudicati in base alla loro pericolosità sociale. La prevenzione parte anche dalla punizione” lo ha affermato la responsabile nazionale dei Centri di Ascolto Uil “Mobbing & Stalking”, Alessandra Menelao, che ha ancora dichiarato: “Alla giovanissima vittima di questo orribile reato va assicurato tutto il nostro supporto, psicologico e morale, presente e futuro. Noi ci siamo e ci saremo, anche a sostegno della famiglia. Sin d’ora, inoltre, chiediamo che si eviti la vittimizzazione secondaria della tredicenne quando sarà celebrato il processo. Non si ripeta a Catania quello a cui stiamo dovendo assistere altrove, mi riferisco ad esempio al procedimento per violenza sessuale in corso nel Tribunale di Tempio Pausania dove una ventiduenne è stata sottoposta a un’autentica raffica di domande, ben millequattrocento, dai difensori degli imputati. C’è un limite a tutto. A maggior ragione se, come nel caso di Catania, parliamo di una ragazzina veramente piccola”.

 

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