Ottimi i numeri dei piani industriali dei principali gruppi bancari Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Il 26 gennaio scorso, Unicredit e le OO.SS. hanno firmato l’accordo sulle ricadute per l’occupazione del piano industriale Unlocked.
A fronte di circa 1200 uscite volontarie ed incentivate, sono previste circa 600 assunzioni in rete commerciale e 125 nell’area “digital”.
Il piano prevede una riorganizzazione della struttura centrale con l’uscita da questa, tra esodi e riconversione professionale verso funzioni di rete commerciale, di circa 1700 persone.
“Sono molto soddisfatto dell’accordo raggiunto: le nuove entrate consentiranno di offrire alla clientela servizi di maggiore qualità e garantiranno un più forte presidio nel territorio” afferma Rosario Mingoia, segretario responsabile Gruppo Unicredit Uilca. “Ė uno dei migliori accordi stipulati nel settore del credito relativamente al rapporto uscite/assunzioni. Già da tempo come Uilca abbiamo denunciato la situazione di grande difficoltà vissuta dalla rete commerciale e dalle filiali, vero motore pulsante di ogni Banca”.
“Le assunzioni in rete certificano il rilancio operativo delle filiali e la centralità del gruppo Unicredit in Italia”, commenta il segretario nazionale Uilca Giuseppe Bilanzuoli.
“L’investimento sulle filiali rappresenta per noi una garanzia di buona e nuova occupazione, di vicinanza alla clientela, di presenza capillare sul territorio e di maggiore garanzia di legalità per le comunità. Tutto questo testimonia la centralità che l’Italia torna a ricoprire per Unicredit, fondamentale soprattutto in questo momento con le risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Intesa Sanpaolo ha chiuso il 2021 con un utile netto di 4,18 miliardi, in crescita del 19,4% rispetto al 2020.
Agli azionisti, in questo caso, andranno 22 miliardi con un utile previsto nel 2025 di 6,5 miliardi.
Il nuovo piano d’impresa prevede una banca a ‘zero Npl’ (i crediti non esigibili) e, per arrivarci, i crediti deteriorati saranno ridotti nel 2025 a 9,3 miliardi di euro al lordo delle rettifiche, da 15,2 miliardi nel 2021, e a 4,6 miliardi al netto, da 7,1 miliardi nel 2021.
L’AD Carlo Messina ritiene che uno dei pilastri del piano sia costituito dalle risorse umane del Gruppo.
“Il nuovo piano d’impresa ci trasporta nel futuro e crea la banca dei prossimi dieci anni”. Così il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, nel corso della conference call con gli analisti finanziari per presentare il nuovo piano d’impresa ed i risultati del 2021.
Mariangela Verga, segretaria nazionale Uilca, ha così commentato il nuovo piano industriale ISP:
“Adesso sarà ancora più importante governare, attraverso il confronto, le sfide del nuovo Piano, i cui obiettivi sono sfidanti e ambiziosi e impattano in maniera significativa su ambiti quali l’organizzazione del lavoro, il servizio alla clientela e i livelli occupazionali”.
Concludendo: “Il Gruppo non solo ha raggiunto importanti risultati economici, ma ha anche dimostrato di saper sostenere il tessuto socioeconomico del Paese, in particolare in questi anni di pandemia. Riteniamo indispensabile che il settore del credito favorisca lo sviluppo del Paese, una corretta applicazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sostegno a famiglie e imprese e presidio dei territori, anche in termini di legalità. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha svolto e deve continuare a svolgere un ruolo centrale in questa direzione ma le chiusure delle filiali previste rappresentano un segnale preoccupante”